Thesis etd-05032010-155014 |
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Thesis type
Tesi di laurea specialistica
Author
ORLANDI, CECILIA
URN
etd-05032010-155014
Thesis title
Evoluzione della fitocenosi dopo il taglio delle pinete di Pinus pinea L.
Department
AGRARIA
Course of study
GESTIONE E TUTELA DELL'AMBIENTE AGRO-FORESTALE
Supervisors
relatore Dott.ssa Arduini, Iduna
Keywords
- banca semi
- evoluzione della fitocenosi
Graduation session start date
24/05/2010
Availability
Withheld
Release date
24/05/2050
Summary
La ricerca, oggetto della presente tesi, ha avuto lo scopo di studiare l’evoluzione naturale delle fitocenosi sviluppatesi dopo il taglio raso delle pinete di pino domestico (Pinus pinea L.) della Tenuta di San Rossore. In queste aree la vegetazione arborea ed il sottobosco sono stati completamente rimossi permettendo l’instaurarsi di una successione secondaria a partire dai residui della vegetazione preesistente e dalla banca semi del terreno. La banca semi gioca un ruolo fondamentale nella ricostituzione del manto vegetale nelle successioni secondarie, in quanto è una riserva potenziale di semi provenienti dalla vegetazione preesistente, rimasti nel terreno in uno stato di vita latente, e di semi che giungono dalle fitocenosi vicine attraverso vari meccanismi di dispersione. La valutazione della composizione della banca semi permette di formulare ipotesi sulla vegetazione futura.
La ricerca ha seguito due filoni distinti: 1) lo studio dell'evoluzione quantitativa e qualitativa della copertura vegetale attraverso rilievi su transetti permanenti posizionati nelle aree disboscate e di controllo e 2) lo studio della consistenza e composizione della banca semi del terreno utilizzando sia il metodo di estrazione e conta diretta dei semi che il metodo di emergenza delle piantine. Entrambi i metodi sono ampiamente impiegati nello studio della banca semi ma seguono un approccio molto diverso. Il primo utilizza una soluzione estraente che permette di separare la frazione organica del terreno da quella minerale e conteggiare al microscopio tutti i semi in esso contenuti; il secondo consiste nel contare le piantine emerse dal terreno prelevato in campo e posto in condizioni ottimali per la germinazione dei semi. La presente ricerca ha permesso di confrontare i risultati ottenuti con queste due metodologie di studio della banca semi.
Le indagini sono state condotte per due anni (2008 e 2009) ed hanno interessato due pinete di circa 100 anni di età all'interno della Tenuta di San Rossore. Le misurazioni della copertura vegetale sono state condotte in tre strisce disboscate, rispettivamente, nel 2006, nel 2007 e nel 2008, e nelle relative superfici di controllo. In entrambi gli anni i rilievi della copertura sono stati condotti nel mese di giugno, in corrispondenza del periodo di massimo sviluppo vegetativo delle piante. Per lo studio della banca semi sono state utilizzate due strisce disboscate, una nel 2006 e l'altra nel 2007, e due superfici di controllo, una per ciascuna pineta. Al fine di valutare l'esistenza di variazioni stagionali nella consistenza e nella composizione della banca semi, in ciascun anno della ricerca, i campionamenti di terreno e lo studio dei semi in esso contenuti, sono stati ripetuti in marzo, in luglio e in ottobre. Questi periodi sono stati individuati come corrispondenti: i) all'inizio della ripresa vegetativa (marzo); ii) al periodo di massima disseminazione (luglio) e iii) al termine della stagione vegetativa (ottobre).
La copertura del terreno è aumentata progressivamente con la distanza dal taglio, passando dal 10% circa della prima stagione vegetativa al 70% della quarta stagione. Complessivamente sono state censite 57 specie, di cui 25 presenti solo nelle aree disboscate. La determinazione della consistenza della banca semi con il metodo dell'emergenza ha rilevato differenze significative tra le diverse epoche di rilievo e tra le aree di studio. In particolare, il numero di piantine emerse è risultato assai più elevato nelle aree disboscate rispetto alle pinete integre e nel mese di luglio rispetto ai mesi di marzo e di ottobre. Il numero di specie rinvenute nella banca semi è stato pari a 60, di cui solo 29 sono state riscontrate anche nei rilievi della copertura. I valori ottenuti con la prova di estrazione e conta diretta dei semi sono sempre risultati assai superiori a quelli ottenuti con il metodo dell'emergenza e non sono apparsi correlati tra loro. Questo studio indica che, a quattro anni di distanza dal taglio delle pinete di Pinus pinea, circa tre quarti del terreno è coperto da vegetazione. La banca dei semi vitali è piuttosto povera e contribuisce solo in parte alla ricostituzione della vegetazione. I risultati ottenuti con i due metodi di determinazione della banca semi non sono confrontabili e, per la presente ricerca, è apparso più adatto il metodo dell'emergenza.
La ricerca ha seguito due filoni distinti: 1) lo studio dell'evoluzione quantitativa e qualitativa della copertura vegetale attraverso rilievi su transetti permanenti posizionati nelle aree disboscate e di controllo e 2) lo studio della consistenza e composizione della banca semi del terreno utilizzando sia il metodo di estrazione e conta diretta dei semi che il metodo di emergenza delle piantine. Entrambi i metodi sono ampiamente impiegati nello studio della banca semi ma seguono un approccio molto diverso. Il primo utilizza una soluzione estraente che permette di separare la frazione organica del terreno da quella minerale e conteggiare al microscopio tutti i semi in esso contenuti; il secondo consiste nel contare le piantine emerse dal terreno prelevato in campo e posto in condizioni ottimali per la germinazione dei semi. La presente ricerca ha permesso di confrontare i risultati ottenuti con queste due metodologie di studio della banca semi.
Le indagini sono state condotte per due anni (2008 e 2009) ed hanno interessato due pinete di circa 100 anni di età all'interno della Tenuta di San Rossore. Le misurazioni della copertura vegetale sono state condotte in tre strisce disboscate, rispettivamente, nel 2006, nel 2007 e nel 2008, e nelle relative superfici di controllo. In entrambi gli anni i rilievi della copertura sono stati condotti nel mese di giugno, in corrispondenza del periodo di massimo sviluppo vegetativo delle piante. Per lo studio della banca semi sono state utilizzate due strisce disboscate, una nel 2006 e l'altra nel 2007, e due superfici di controllo, una per ciascuna pineta. Al fine di valutare l'esistenza di variazioni stagionali nella consistenza e nella composizione della banca semi, in ciascun anno della ricerca, i campionamenti di terreno e lo studio dei semi in esso contenuti, sono stati ripetuti in marzo, in luglio e in ottobre. Questi periodi sono stati individuati come corrispondenti: i) all'inizio della ripresa vegetativa (marzo); ii) al periodo di massima disseminazione (luglio) e iii) al termine della stagione vegetativa (ottobre).
La copertura del terreno è aumentata progressivamente con la distanza dal taglio, passando dal 10% circa della prima stagione vegetativa al 70% della quarta stagione. Complessivamente sono state censite 57 specie, di cui 25 presenti solo nelle aree disboscate. La determinazione della consistenza della banca semi con il metodo dell'emergenza ha rilevato differenze significative tra le diverse epoche di rilievo e tra le aree di studio. In particolare, il numero di piantine emerse è risultato assai più elevato nelle aree disboscate rispetto alle pinete integre e nel mese di luglio rispetto ai mesi di marzo e di ottobre. Il numero di specie rinvenute nella banca semi è stato pari a 60, di cui solo 29 sono state riscontrate anche nei rilievi della copertura. I valori ottenuti con la prova di estrazione e conta diretta dei semi sono sempre risultati assai superiori a quelli ottenuti con il metodo dell'emergenza e non sono apparsi correlati tra loro. Questo studio indica che, a quattro anni di distanza dal taglio delle pinete di Pinus pinea, circa tre quarti del terreno è coperto da vegetazione. La banca dei semi vitali è piuttosto povera e contribuisce solo in parte alla ricostituzione della vegetazione. I risultati ottenuti con i due metodi di determinazione della banca semi non sono confrontabili e, per la presente ricerca, è apparso più adatto il metodo dell'emergenza.
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