Tesi etd-05022023-120757 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
LAMI, CHIARA
URN
etd-05022023-120757
Titolo
Bassa prevalenza di diagnosi di GERD nei pazienti con sintomi extraesofagei: studio retrospettivo
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore de Bortoli, Nicola
Parole chiave
- EER
- EES
- Extraesofagei
- GERD
- Laringoscopia
- LPRD
- MRGE
- pH impedenziometria
Data inizio appello
23/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/05/2093
Riassunto
ABSTRACT
Introduzione:
I pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) che presentano sintomi extraesofagei rappresentano una sfida diagnostica e terapeutica. In particolare, la diagnosi di GERD è spesso sospettata dagli otorinolaringoiatri in base ai reperti laringoscopici, ma la loro sensibilità e specificità rimangono variabili. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la prevalenza di GERD, secondo il Lyon Consensus, in pazienti con sintomi extraesofagei sottoposti a esame laringoscopico e monitoraggio pH-impedenziometrico.
Metodi:
Abbiamo valutato retrospettivamente pazienti con sintomi extraesofagei associati o meno a sintomi tipici riferiti alle Unità di Gastroenterologia. Dei 470 pazienti valutati, sono stati inclusi 277 soggetti sottoposti sia a pH-impedenziometria nelle 24 ore sia a laringoscopia off-therapy con PPI. La diagnosi di GERD si è basata sul Lyon Consensus e sono state considerate le nuove metriche di impedenza, (impedenza basale notturna media = MNBI e indice dell'onda peristaltica indotta dalla deglutizione post-reflusso = PSPWi) quando il monitoraggio alla MII-pH era inconcludente.
Risultati:
Sono stati esclusi tre pazienti con ipersensibilità da reflusso (n=3), pertanto l'analisi è stata limitata a 274 soggetti. Il più comune sintomo extra esofageo era la tosse (90/274). L'esame laringoscopico ha mostrato reperti patologici in 195 pazienti (71,2%) e la caratteristica più frequente rilevata era la laringite posteriore (77,4%). GERD è stato diagnosticato in 80 pazienti (29,2%) durante la pH-impedenziometria. L'endoscopia superiore è stata effettuata in 269 pazienti e 5 di loro hanno mostrato esofagite di grado B. La prevalenza di GERD nei pazienti con laringoscopia positiva rispetto a quelli con esame diagnostico negativo non era statisticamente significativa (32,3% vs 21,5%; p=0,075). Nessuna differenza nel numero di reflussi prossimali è stata osservata nei pazienti con laringoscopia positiva rispetto a quella negativa (33,3% vs 24,1%; p= 0,133). La sensibilità e la specificità della laringoscopia nella diagnosi di GERD è stata rispettivamente del 78,8% e del 32,0% (PPV= 32,3%; NVP= 28,4%).
Conclusione:
I nostri dati mostrano la bassa accuratezza diagnostica della laringoscopia e la necessità di un monitoraggio MII-pH per confermare la diagnosi di GERD in pazienti con sospetti sintomi extraesofagei.
Introduzione:
I pazienti con malattia da reflusso gastroesofageo (GERD) che presentano sintomi extraesofagei rappresentano una sfida diagnostica e terapeutica. In particolare, la diagnosi di GERD è spesso sospettata dagli otorinolaringoiatri in base ai reperti laringoscopici, ma la loro sensibilità e specificità rimangono variabili. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare la prevalenza di GERD, secondo il Lyon Consensus, in pazienti con sintomi extraesofagei sottoposti a esame laringoscopico e monitoraggio pH-impedenziometrico.
Metodi:
Abbiamo valutato retrospettivamente pazienti con sintomi extraesofagei associati o meno a sintomi tipici riferiti alle Unità di Gastroenterologia. Dei 470 pazienti valutati, sono stati inclusi 277 soggetti sottoposti sia a pH-impedenziometria nelle 24 ore sia a laringoscopia off-therapy con PPI. La diagnosi di GERD si è basata sul Lyon Consensus e sono state considerate le nuove metriche di impedenza, (impedenza basale notturna media = MNBI e indice dell'onda peristaltica indotta dalla deglutizione post-reflusso = PSPWi) quando il monitoraggio alla MII-pH era inconcludente.
Risultati:
Sono stati esclusi tre pazienti con ipersensibilità da reflusso (n=3), pertanto l'analisi è stata limitata a 274 soggetti. Il più comune sintomo extra esofageo era la tosse (90/274). L'esame laringoscopico ha mostrato reperti patologici in 195 pazienti (71,2%) e la caratteristica più frequente rilevata era la laringite posteriore (77,4%). GERD è stato diagnosticato in 80 pazienti (29,2%) durante la pH-impedenziometria. L'endoscopia superiore è stata effettuata in 269 pazienti e 5 di loro hanno mostrato esofagite di grado B. La prevalenza di GERD nei pazienti con laringoscopia positiva rispetto a quelli con esame diagnostico negativo non era statisticamente significativa (32,3% vs 21,5%; p=0,075). Nessuna differenza nel numero di reflussi prossimali è stata osservata nei pazienti con laringoscopia positiva rispetto a quella negativa (33,3% vs 24,1%; p= 0,133). La sensibilità e la specificità della laringoscopia nella diagnosi di GERD è stata rispettivamente del 78,8% e del 32,0% (PPV= 32,3%; NVP= 28,4%).
Conclusione:
I nostri dati mostrano la bassa accuratezza diagnostica della laringoscopia e la necessità di un monitoraggio MII-pH per confermare la diagnosi di GERD in pazienti con sospetti sintomi extraesofagei.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi non consultabile. |