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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-05022017-172657


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PINATO, LAURA
URN
etd-05022017-172657
Titolo
Kurt Gödel: oltre l'incompletezza. La soluzione gödeliana al problema dell'accesso epistemico nel realismo matematico
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
FILOSOFIA E FORME DEL SAPERE
Relatori
relatore Prof. Bellotti, Luca
correlatore Prof. Mugnai, Massimo
Parole chiave
  • intuizione matematica
  • incompletezza
  • Kurt Gödel
  • fenomenologia matematica
  • platonismo matematico
Data inizio appello
29/05/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il lavoro si divide in tre capitoli. Nel primo prendo in considerazione gli scritti di Gödel precedenti al 1959. Il secondo capitolo tratta invece di scritti e appunti successivi al 1959, con particolare riferimento ai frammenti raccolti da Hao Wang. Il terzo capitolo è infine una panoramica su alcuni dei presupposti del programma filosofico gödeliano e adotta un approccio più teoretico, rispetto ai due capitoli precedenti, che hanno invece un'impostazione più storica e compilativa (con la sola eccezione per la discussione sulla natura del platonismo "maturo" di Gödel nel secondo capitolo). Lo scopo del lavoro è mostrare come non si possa parlare di una vera e propria svolta nel pensiero e negli interessi di Gödel a partire dallo studio della fenomenologia, che risale al 1959, perché gli interessi del matematico rimangono i medesimi nella sostanza dopo di essa, anche se i problemi, che prima erano strettamente appartenenti all'ambito della filosofia della matematica, ora si rivolgono a una platea di questioni filosofiche più ampia. La questione centrale di cui si analizza lo sviluppo durante tutto l'arco della produzione gödeliana è quella della nozione di intuizione, che viene discussa anche sulla base del suo accostamento con quella categoriale della fenomenologia husserliana. Il mio intento è quello di mostrare come la nozione si colleghi strettamente alla posizione platonista di Gödel e come mantenga il proprio nucleo sostanziale, che emerge già negli anni Trenta, durante tutte le successive riflessioni, fino a quelle più tarde degli anni Settanta. Dal punto di vista degli influssi da parte di Husserl sul programma gödeliano, la conclusione che traggo è la seguente: se è innegabile che il metodo previsto dal programma sia husserliano (una sorte di fenomenologia), è tuttavia vero che il contenuto rimane leibniziano.
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