• Circe

Il mito di Ulisse, secondo il testo omerico, è oggetto di questo studio. Mito che ha rappresentato nel tempo l’eroe simbolo della nostalgia per la terra natia, il desiderio di ricongiungimento agli affetti familiari ma anche la curiosità dell’uomo sempre attratto dalla scoperta di nuove meraviglie. Ulisse è “programmato” per questo mito. Il mondo nuovo e sconosciuto che Ulisse ha iniziato a scoprire con il suo complicato viaggio di ritorno da Troia farà da polo di attrazione per tanti artisti (pittori, scultori, letterati, musicisti, registi…) a partire dall’antichità fino ad arrivare ai giorni nostri. Il mio interesse, è stato sollecitato da un aspetto della narrazione omerica: il rapporto di Ulisse con le donne. In particolare mi affascina il mito di Circe, donna, dea, polimorfa quasi quanto l’eroe di Itaca. Le Immagini che gli artisti creano su questo mito giungono fino ai giorni nostri e sarà questo l’oggetto della prima parte del mio lavoro. Nella seconda parte ho cercato di mostrare come anche nella storia del cinema il mito rappresenta una continua fonte da cui attingere storie. Fin dai primi del Novecento, si ripropongono a un vasto pubblico una serie di eroi antichi. Tra gli anni ’50 e ’60 del ‘900, si assiste in Italia a un’abbondante produzione di film denominati Pepla che attingono personaggi e ambienti dalla storia o dalla leggenda. Questi film hanno il compito di comunicare messaggi chiari e rassicuranti. Vorrei infine capire quanto il mito di un eroe mediterraneo come Ulisse e il suo incontro con una donna particolare come Circe, dia modo ancora oggi di riflettere sui grandi temi dell’esistenza.