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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-05012024-163411


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MESSINA, GIORGIA
URN
etd-05012024-163411
Titolo
L'intersezionalità come strumento per leggere le discriminazioni di genere: Il caso di Michela Murgia
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E MANAGEMENT DEI SERVIZI SOCIALI
Relatori
relatore Viviani, Lorenzo
Parole chiave
  • Femmismo
  • Intersezionalità
  • Michela Murgia
Data inizio appello
20/05/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/05/2027
Riassunto
Il presente lavoro di tesi è incentrato sul tema del femminismo, nello specifico su cosa si intende per intersezionalità e in che modo quest’ ultimo viene utilizzato come mezzo per analizzare le discriminazione di genere. Viene scelto come caso studio la scrittrice e attivista Michela Murgia.
Il primo capitolo dell’elaborato intende ripercorrere a livello storico la nascita del femminismo e le sue suddivisioni in fasi, dette ondate. Inoltre, verranno ripercorsi gli obiettivi e le conquiste raggiunte dai movimenti femministi emersi. In seguito verranno riportati i primi contributi teorici sulla questione femminile, partendo dalle madri del femminismo, come Mary Wollstonecraft e Olympe de Gouges, in cui verrà fatto rifermineto alle loro pubblicazioni più importanti. Per poi approfondire gli spunti teorici forniti da Virginia Woolf e Simone Beauvoir, considerate le pensatrici che consentirono una rifondazione teorica del femminismo.
Il secondo capitolo ha come scopo quello di analizzare le teorie sociologiche contemporanee legate al genere in relazione alle ondate femministe. L’intento del capitolo è quello di far emergere come il focus delle teorie cambi a seconda dell’epoca in cui sono emerse. Per tale obiettivo sono stati utilizzati principalmente due testi: “Genere, Sessualità e Teorie Sociologiche” e “The Oxford Handbook of feminist theory”.
Il terzo capitolo illustra fulcro della tesi in quanto viene esaminato il significato del termine “intersezionalità” e come quest’ultimo viene applicato al femminismo, assumendo così la dicitura di femminismo intersezionale. Inzialmente viene delineato l’origine del concetto di intersezionalità, da chi è stato coniato e le prime riflessioni in merito alla reale provenienza e significato del termine. In seguito, nel tentativo di approfondire la tematica, sono state inserite una serie di osservazioni di diversi studiosi, in particolar modo vengono prese in esame quelle di Hill Collins e Sirme Bilge tramite il loro libro dal titolo “Intersectionality”. Nello stesso capitolo Vengono riportati una serie di esempi concreti di applicazione dell’intesezionalità nei progetti femministi. Lo scopo, di conseguenza, è quello di far emerge come tale concetto nel tempo sia diventato uno strumento di analisi impiegato sia a livello teorico nella sfera delle teorie sociologiche, che a livello politico nei movimenti che si occupano dei diritti umani e nelle organizzazioni internazionali.
Il quarto e ultimo capitolo intende far emergere il pensiero della scrittrice e attivista Michela Murgia inerente al tema dell’intersezionalità. Inizialmente viene illustrata la sua biografia con la descrizione della sua carriera di scrittrice e le opere da lei prodotte. In seguito viene affrontato il suo pensiero riguardo all’intersezionalità, l’uso di questa per leggerere le discriminazioni di genere; e una riflessione in merito all’origine delle discriminazione. Per fare questo viene utilizzato un dibattitto che vede protagonisti come Maurizio Molinari e Michela Murgia svoltosi nella seconda giornata della “Repubblica delle idee 2020”. Tra le tematiche affrontate, sono stati oggetti di tale dibattitto l’intersezionalità e il movimento Black Lives Matter. Nello stesso del capitolo viene effetuata un’analisi critica del suo libro dal titolo “Stai zitta e altre nove frasi che non vogliamo sentire più” dove viene messo in luce dalla scrittrice il motore che regge e genera il sistema petriarcale. Inoltre sono state utilizzate delle presentazioni del suo libro, presso il Museo Maxxi di Roma e al Festival del Buon vivere. In aggiunta, sono state esaminate delle recensioni sia favorevoli che sfavoreli del libro al fine di conferire un’analisi completa del testo. Il caso di Michela Murgia è stato utilizzato come strumento per leggere le discriminazione di genere attraverso l’intersezionalità, ritenuto da lei strumento necessario al fine di affrontare ogni tipo di discriminazione.
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