Tesi etd-05012024-153750 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
BALESTRI, ALESSANDRO
URN
etd-05012024-153750
Titolo
Accuratezza diagnostica della biopsia delle ghiandole salivari minori nella sindrome di Sjögren: valore aggiunto di parametri innovativi?
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Baldini, Chiara
Parole chiave
- biopsia
- diagnosi
- Sjögren
Data inizio appello
21/05/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/05/2094
Riassunto
Obiettivo: Lo studio si propone di valutare l'accuratezza diagnostica di tre specifici parametri istologici nella sindrome di Sjögren. Questi includono il focus score,il numero di foci, e la presenza di centri germinativi in un campione bioptico di ghiandola salivare labiale inferiore. L'obiettivo è distinguere la sindrome di Sjögren da altre condizioni con sintomi simili.
Inoltre, un punto cruciale è valutare l'efficacia di questi parametri diagnostici nei pazienti con diagnosi incerta, soprattutto quelli con un focus score inferiore a 1 nella biopsia delle ghiandole salivari minori e che non soddisfano i criteri diagnostici maggiori del 2016 dell'ACR/EULAR. Questa valutazione è fondamentale per determinare se l'inclusione dei centri germinativi come parametro aggiuntivo può migliorare la specificità della diagnosi, specialmente in casi clinici ambigui o borderline.
Infine,lo studio mira a esaminare le correlazioni tra questi parametri istologici e la presentazione clinica dei pazienti. L'obiettivo è identificare eventuali relazioni tra le caratteristiche del tessuto e il decorso della malattia, compresi sintomi, segni obiettivi e parametri clinici.
Metodi: questo studio ha valutato 559 pazienti presso l'Unità Operativa di Reumatologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana tra il 2018 e il 2024. I pazienti sospettati di sindrome di Sjögren sono stati inclusi se presentavano sintomi come secchezza oculare e orale, dolore articolare o muscolare e affaticamento cronico, senza limitazioni di età o sesso.
Ogni partecipante ha subito un'indagine clinica dettagliata che comprendeva esami delle ghiandole salivari, esami ematochimici e test lacrimali e salivari. L'impegno extra-ghiandolare è stato valutato secondo i 12 domini dell’ESSDAI, mentre i sintomi soggettivi sono stati raccolti tramite ESSPRI e VAS per la secchezza.
Il work-up diagnostico ha seguito i Criteri Classificativi ACR EULAR 2016, includendo:
Valutazione sierologica degli anticorpi ANA, ENA anti-Ro/SSA, anti La-SSB e del Fattore Reumatoide.
Test di Schirmer e Verde di Lissamina.
Scialometria con flusso salivare non stimolato.
Biopsia delle ghiandole salivari minori per rilevare infiltrazione linfocitaria.
La biopsia è stata effettuata in anestesia locale con una piccola incisione sul labbro inferiore e le ghiandole prelevate sono state inviate per analisi patologica. I campioni sono stati fissati in formalina e colorati con ematossilina-eosina per calcolare il Focus score, e indagini immunoistochimiche hanno caratterizzato la composizione dell'infiltrato linfocitario.
Sono stati inoltre raccolti parametri bioumorali come indici di flogosi, emocromo, funzione renale ed epatica, IgG, IgA, IgM, C3, C4 ed esami delle urine.
L'analisi statistica ha utilizzato il test di Fisher o il Chi quadrato per le variabili nominali, e test t, ANOVA, Mann-Whitney, Kaplan-Meier, Pearson e Spearman per variabili continue e correlate. Le relazioni significative sono state identificate con un p-value <0,05.
Risultati: Abbiamo esaminato una popolazione di 559 pazienti: 500 donne e 59 uomini, con un rapporto F:M di circa 9:1. L'età media era di 54,59 anni, con una mediana di 55 anni e una deviazione standard di 14,73 anni; il paziente più giovane aveva 10 anni e il più anziano 90 anni.
Al termine del percorso diagnostico, 209 pazienti (37,4%) hanno soddisfatto i criteri classificativi ACR/EULAR 2016 per la sindrome di Sjögren, 59 pazienti (10,6%) sono stati diagnosticati clinicamente nonostante non soddisfacessero i criteri, 54 (9,7%) avevano la sindrome di Sjögren secondaria ad altra patologia autoimmune, e 19 (3,3%) avevano una diagnosi indeterminata.
Dal punto di vista sierologico:
250 pazienti (44,7%) erano positivi agli anticorpi anti-SSA.
292 (52,3%) erano negativi.
17 (3,0%) non avevano analisi sierologiche valide.
86 pazienti (15,4%) erano positivi agli anticorpi anti-SSB.
444 (79,4%) erano negativi.
29 (5,2%) non avevano analisi sierologiche valide.
I parametri istologici variavano tra le diverse diagnosi, con i valori numerici più alti nei pazienti con sindrome di Sjögren primaria e secondaria, e i valori più bassi nel gruppo con sindrome Sicca. I tre parametri istologici esaminati (Focus score, Numero di Foci, e Centri Germinativi) correlavano molto bene tra loro. Il Focus score aveva la migliore accuratezza diagnostica per la sindrome di Sjögren primaria con una sensibilità del 71% e una specificità dell’83%. Il Numero di Foci era il parametro più sensibile (sensibilità del 77%), mentre il numero di Centri Germinativi era il parametro più specifico (specificità dell’89%).
Nei pazienti con Focus score non diagnostico (≤1), un aumento del numero di foci e centri germinativi aumentava la specificità dell’esame istologico, a scapito della sensibilità.
Le correlazioni tra parametri istologici e clinici mostravano che i pazienti con sintomi costituzionali, linfoadenopatie, tumefazione ghiandolare, impegno renale ed ematologico e sviluppo di linfoma avevano valori più elevati dei tre parametri istologici. Valori più alti dei tre parametri istologici correlavano anche con livelli più elevati di anticorpi anti-SSA e anti-SSB.
Nei pazienti con Focus score <1, la presenza di almeno 1 Centro Germinativo distingueva due tipi di pazienti: quelli con GC >1 erano più frequentemente positivi agli anticorpi anti-SSA, avevano maggior probabilità di una diagnosi di sindrome di Sjögren e di sviluppare patologie polmonari interstiziali rispetto a quelli senza Centri Germinativi.
Conclusioni: Questo studio conferma il ruolo centrale di un’accurata lettura della biopsia delle ghiandole salivari labiali inferiori, non solo basata sul Focus Score, ma anche sui parametri aggiuntivi come il numero di Foci e la presenza di Centri germinativi. Si conferma sia la centralità dei parametri istologici nella diagnosi che anche nella stratificazione delle manifestazioni cliniche e nella stratificazione fenotipica dei pazienti con sindrome di Sjögren. Studi futuri potranno confermare l’utilità diagnostica dei parametri istologici aggiuntivi e portare ad una maggiore concordanza nella lettura degli stessi tra i vari centri portando a ottimizzare la lettura della biopsia salivare e a potenziare il ruolo dell’istologia come biomarker di stratificazione fenotipica dei pazienti nell’era della medicina di precisione.
Inoltre, un punto cruciale è valutare l'efficacia di questi parametri diagnostici nei pazienti con diagnosi incerta, soprattutto quelli con un focus score inferiore a 1 nella biopsia delle ghiandole salivari minori e che non soddisfano i criteri diagnostici maggiori del 2016 dell'ACR/EULAR. Questa valutazione è fondamentale per determinare se l'inclusione dei centri germinativi come parametro aggiuntivo può migliorare la specificità della diagnosi, specialmente in casi clinici ambigui o borderline.
Infine,lo studio mira a esaminare le correlazioni tra questi parametri istologici e la presentazione clinica dei pazienti. L'obiettivo è identificare eventuali relazioni tra le caratteristiche del tessuto e il decorso della malattia, compresi sintomi, segni obiettivi e parametri clinici.
Metodi: questo studio ha valutato 559 pazienti presso l'Unità Operativa di Reumatologia dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana tra il 2018 e il 2024. I pazienti sospettati di sindrome di Sjögren sono stati inclusi se presentavano sintomi come secchezza oculare e orale, dolore articolare o muscolare e affaticamento cronico, senza limitazioni di età o sesso.
Ogni partecipante ha subito un'indagine clinica dettagliata che comprendeva esami delle ghiandole salivari, esami ematochimici e test lacrimali e salivari. L'impegno extra-ghiandolare è stato valutato secondo i 12 domini dell’ESSDAI, mentre i sintomi soggettivi sono stati raccolti tramite ESSPRI e VAS per la secchezza.
Il work-up diagnostico ha seguito i Criteri Classificativi ACR EULAR 2016, includendo:
Valutazione sierologica degli anticorpi ANA, ENA anti-Ro/SSA, anti La-SSB e del Fattore Reumatoide.
Test di Schirmer e Verde di Lissamina.
Scialometria con flusso salivare non stimolato.
Biopsia delle ghiandole salivari minori per rilevare infiltrazione linfocitaria.
La biopsia è stata effettuata in anestesia locale con una piccola incisione sul labbro inferiore e le ghiandole prelevate sono state inviate per analisi patologica. I campioni sono stati fissati in formalina e colorati con ematossilina-eosina per calcolare il Focus score, e indagini immunoistochimiche hanno caratterizzato la composizione dell'infiltrato linfocitario.
Sono stati inoltre raccolti parametri bioumorali come indici di flogosi, emocromo, funzione renale ed epatica, IgG, IgA, IgM, C3, C4 ed esami delle urine.
L'analisi statistica ha utilizzato il test di Fisher o il Chi quadrato per le variabili nominali, e test t, ANOVA, Mann-Whitney, Kaplan-Meier, Pearson e Spearman per variabili continue e correlate. Le relazioni significative sono state identificate con un p-value <0,05.
Risultati: Abbiamo esaminato una popolazione di 559 pazienti: 500 donne e 59 uomini, con un rapporto F:M di circa 9:1. L'età media era di 54,59 anni, con una mediana di 55 anni e una deviazione standard di 14,73 anni; il paziente più giovane aveva 10 anni e il più anziano 90 anni.
Al termine del percorso diagnostico, 209 pazienti (37,4%) hanno soddisfatto i criteri classificativi ACR/EULAR 2016 per la sindrome di Sjögren, 59 pazienti (10,6%) sono stati diagnosticati clinicamente nonostante non soddisfacessero i criteri, 54 (9,7%) avevano la sindrome di Sjögren secondaria ad altra patologia autoimmune, e 19 (3,3%) avevano una diagnosi indeterminata.
Dal punto di vista sierologico:
250 pazienti (44,7%) erano positivi agli anticorpi anti-SSA.
292 (52,3%) erano negativi.
17 (3,0%) non avevano analisi sierologiche valide.
86 pazienti (15,4%) erano positivi agli anticorpi anti-SSB.
444 (79,4%) erano negativi.
29 (5,2%) non avevano analisi sierologiche valide.
I parametri istologici variavano tra le diverse diagnosi, con i valori numerici più alti nei pazienti con sindrome di Sjögren primaria e secondaria, e i valori più bassi nel gruppo con sindrome Sicca. I tre parametri istologici esaminati (Focus score, Numero di Foci, e Centri Germinativi) correlavano molto bene tra loro. Il Focus score aveva la migliore accuratezza diagnostica per la sindrome di Sjögren primaria con una sensibilità del 71% e una specificità dell’83%. Il Numero di Foci era il parametro più sensibile (sensibilità del 77%), mentre il numero di Centri Germinativi era il parametro più specifico (specificità dell’89%).
Nei pazienti con Focus score non diagnostico (≤1), un aumento del numero di foci e centri germinativi aumentava la specificità dell’esame istologico, a scapito della sensibilità.
Le correlazioni tra parametri istologici e clinici mostravano che i pazienti con sintomi costituzionali, linfoadenopatie, tumefazione ghiandolare, impegno renale ed ematologico e sviluppo di linfoma avevano valori più elevati dei tre parametri istologici. Valori più alti dei tre parametri istologici correlavano anche con livelli più elevati di anticorpi anti-SSA e anti-SSB.
Nei pazienti con Focus score <1, la presenza di almeno 1 Centro Germinativo distingueva due tipi di pazienti: quelli con GC >1 erano più frequentemente positivi agli anticorpi anti-SSA, avevano maggior probabilità di una diagnosi di sindrome di Sjögren e di sviluppare patologie polmonari interstiziali rispetto a quelli senza Centri Germinativi.
Conclusioni: Questo studio conferma il ruolo centrale di un’accurata lettura della biopsia delle ghiandole salivari labiali inferiori, non solo basata sul Focus Score, ma anche sui parametri aggiuntivi come il numero di Foci e la presenza di Centri germinativi. Si conferma sia la centralità dei parametri istologici nella diagnosi che anche nella stratificazione delle manifestazioni cliniche e nella stratificazione fenotipica dei pazienti con sindrome di Sjögren. Studi futuri potranno confermare l’utilità diagnostica dei parametri istologici aggiuntivi e portare ad una maggiore concordanza nella lettura degli stessi tra i vari centri portando a ottimizzare la lettura della biopsia salivare e a potenziare il ruolo dell’istologia come biomarker di stratificazione fenotipica dei pazienti nell’era della medicina di precisione.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
Tesi non consultabile. |