Tesi etd-04292024-194937 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
AMORIELLO, SARA
URN
etd-04292024-194937
Titolo
Studio delle comunità di nematodi entomopatogeni presenti nei castagneti del Piemonte e saggi di patogenicità nei confronti di Cydia e Curculio
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof. Lucchi, Andrea
relatore Dott.ssa Torrini, Giulia
correlatore Prof.ssa Nali, Cristina
relatore Dott.ssa Torrini, Giulia
correlatore Prof.ssa Nali, Cristina
Parole chiave
- agenti di controllo biologico
- biological control agents
- chestnut phytophagous insects
- entomopathogenic nematodes
- insetti fitofagi del castagno
- nematodi entomopatogeni
- pathogenicity assays.
- saggi di patogenicità
- Steinernema carpocapsae
- Steinernema feltiae
Data inizio appello
20/05/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/05/2094
Riassunto
Il comparto castanicolo italiano rappresenta tutt’oggi un serbatoio di cultura, storia e risorse sia ecologico-paesaggistiche che economiche, soprattutto per le aree rurali.
La produzione castanicola è minacciata ogni anno da insetti fitofagi che sono causa di cascole precoci dei frutti e perdite di raccolto considerevoli. Tra le specie autoctone considerate economicamente dannose si annoverano le cidie (Cydia fagiglandana Zeller, C. splendana Hübner, Pammene fasciana L.) e i balanini (Curculio elephas Gyllenhaal, C. propinquus Desbrochers des Loges), rispettivamente lepidotteri tortricidi e coleotteri curculionidi.
Lo studio delle comunità di nematodi entomopatogeni (EPNs), presenti in queste aree coltivate, ha come scopo il potenziamento delle conoscenze utili alla creazione di strategie di controllo a basso impatto ambientale, che mirino a favorire l’incremento e la conservazione degli agenti di controllo biologico in grado di contenere le popolazioni dei fitofagi.
La regione oggetto di questo studio è il Piemonte, dove sono state selezionate delle aree castanicole con la comprovata presenza di fitofagi autoctoni dannosi. Nelle suddette aree sono stati effettuati dei monitoraggi in autunno e primavera, in due diverse tipologie di castagneti: coltivato in purezza e castagneto misto, cioè con presenza di più essenze arboree.
Il monitoraggio biennale condotto, basato su campionamenti del suolo, ha mostrato un’evidente predominanza di nematodi entomopatogeni nei castagneti misti rispetto a quelli coltivati in purezza. I nematodi appartenenti al genere Steinernema sono stati tra i più frequenti e la specie più abbondante in assoluto è stata S. feltiae, che è stata isolata solo nei castagneti misti. Inoltre, sono state rinvenute tre nuove specie di Steinernema, attualmente in fase di descrizione.
Sono state realizzate indagini di laboratorio per valutare la patogenicità di ceppi di S. feltiae e S. carpocapsae isolati in Piemonte nei confronti di Cydia splendana e Curculio elephas. I risultati ottenuti hanno evidenziato un elevato potenziale, per entrambe le specie, come agenti di biocontrollo. In particolare, S. carpocapsae ha dato i risultati migliori nei test condotti, uccidendo il 100% delle larve di Cydia e Curculio.
The Italian chestnut-growing, particularly in rural areas, continues to represent an ecological niche and a reservoir of cultural and historical significance, as well as an important economic source for farmers.
Chestnut cultivation is threatened by phytophagous insects that cause early drops of fruits and considerable losses of harvested product. Tortrix moths [Cydia fagiglandana (Zeller), C. splendana (Hübner), Pammene fasciana (L.)] and chestnut weevils (Curculio elephas Gyllenhaal, C. propinquus Desbrochers des Loges) are considered among the most economically damaging native species. The study of entomopathogenic nematode (EPN) communities in these cultivated areas aims to enhance the knowledge useful for the development of low-impact control strategies, in order to promote the proliferation and conservation of these natural biological control agents for the control of harmful insects.
Piedmont is the region covered by this study, where chestnut-growing areas with the proven presence of harmful native phytophages were selected. In the aforementioned areas, monitoring was carried out in autumn and spring, in two different types of chestnut groves: pure (with only Castanea sativa trees) and mixed chestnut grove (with C. sativa and other tree species).
The biennial monitoring conducted, based on soil sampling, showed a clear predominance of entomopathogenic nematodes in mixed chestnut groves compared to pure ones. Nematodes belonging to the Steinernema genus were among the most frequent and the most abundant species overall was S. feltiae, which was isolated only in mixed chestnut groves. Furthermore, three new species of Steinernema have been found and are currently under description.
Laboratory assays were carried out to evaluate the pathogenicity of S. feltiae and S. carpocapsae strains isolated in Piedmont against Cydia splendana and Curculio elephas. The results obtained highlighted a high potential, for both species, as biocontrol agents. In particular, S. carpocapsae gave the best results in the tests conducted, killing 100% of Cydia and Curculio larvae.
La produzione castanicola è minacciata ogni anno da insetti fitofagi che sono causa di cascole precoci dei frutti e perdite di raccolto considerevoli. Tra le specie autoctone considerate economicamente dannose si annoverano le cidie (Cydia fagiglandana Zeller, C. splendana Hübner, Pammene fasciana L.) e i balanini (Curculio elephas Gyllenhaal, C. propinquus Desbrochers des Loges), rispettivamente lepidotteri tortricidi e coleotteri curculionidi.
Lo studio delle comunità di nematodi entomopatogeni (EPNs), presenti in queste aree coltivate, ha come scopo il potenziamento delle conoscenze utili alla creazione di strategie di controllo a basso impatto ambientale, che mirino a favorire l’incremento e la conservazione degli agenti di controllo biologico in grado di contenere le popolazioni dei fitofagi.
La regione oggetto di questo studio è il Piemonte, dove sono state selezionate delle aree castanicole con la comprovata presenza di fitofagi autoctoni dannosi. Nelle suddette aree sono stati effettuati dei monitoraggi in autunno e primavera, in due diverse tipologie di castagneti: coltivato in purezza e castagneto misto, cioè con presenza di più essenze arboree.
Il monitoraggio biennale condotto, basato su campionamenti del suolo, ha mostrato un’evidente predominanza di nematodi entomopatogeni nei castagneti misti rispetto a quelli coltivati in purezza. I nematodi appartenenti al genere Steinernema sono stati tra i più frequenti e la specie più abbondante in assoluto è stata S. feltiae, che è stata isolata solo nei castagneti misti. Inoltre, sono state rinvenute tre nuove specie di Steinernema, attualmente in fase di descrizione.
Sono state realizzate indagini di laboratorio per valutare la patogenicità di ceppi di S. feltiae e S. carpocapsae isolati in Piemonte nei confronti di Cydia splendana e Curculio elephas. I risultati ottenuti hanno evidenziato un elevato potenziale, per entrambe le specie, come agenti di biocontrollo. In particolare, S. carpocapsae ha dato i risultati migliori nei test condotti, uccidendo il 100% delle larve di Cydia e Curculio.
The Italian chestnut-growing, particularly in rural areas, continues to represent an ecological niche and a reservoir of cultural and historical significance, as well as an important economic source for farmers.
Chestnut cultivation is threatened by phytophagous insects that cause early drops of fruits and considerable losses of harvested product. Tortrix moths [Cydia fagiglandana (Zeller), C. splendana (Hübner), Pammene fasciana (L.)] and chestnut weevils (Curculio elephas Gyllenhaal, C. propinquus Desbrochers des Loges) are considered among the most economically damaging native species. The study of entomopathogenic nematode (EPN) communities in these cultivated areas aims to enhance the knowledge useful for the development of low-impact control strategies, in order to promote the proliferation and conservation of these natural biological control agents for the control of harmful insects.
Piedmont is the region covered by this study, where chestnut-growing areas with the proven presence of harmful native phytophages were selected. In the aforementioned areas, monitoring was carried out in autumn and spring, in two different types of chestnut groves: pure (with only Castanea sativa trees) and mixed chestnut grove (with C. sativa and other tree species).
The biennial monitoring conducted, based on soil sampling, showed a clear predominance of entomopathogenic nematodes in mixed chestnut groves compared to pure ones. Nematodes belonging to the Steinernema genus were among the most frequent and the most abundant species overall was S. feltiae, which was isolated only in mixed chestnut groves. Furthermore, three new species of Steinernema have been found and are currently under description.
Laboratory assays were carried out to evaluate the pathogenicity of S. feltiae and S. carpocapsae strains isolated in Piedmont against Cydia splendana and Curculio elephas. The results obtained highlighted a high potential, for both species, as biocontrol agents. In particular, S. carpocapsae gave the best results in the tests conducted, killing 100% of Cydia and Curculio larvae.
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