Tesi etd-04292014-231542 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
TOMMEI, ANDREA
Indirizzo email
andreatommei@alice.it
URN
etd-04292014-231542
Titolo
La politica online del MoVimento 5 Stelle: il caso di Facebook
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Dott.ssa Bracciale, Roberta
Parole chiave
- MoVimento 5 Stelle
- partecipazione politica online
- populismo
Data inizio appello
19/05/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il MoVimento 5 Stelle si è imposto come un partito politico che ha trovato nello slogan della capacità della rete quale veicolo di democrazia uno dei punti fondamentali del proprio successo. Grazie al tema della democrazia diretta online si è affermata all’interno dell’ambiente politico italiano una realtà partitica che si dichiara di rottura rispetto al passato e che difficilmente raggiunge compromessi con i suoi avversari. Il successo elettorale che ha permesso l’accesso del partito nel Parlamento italiano fa sorgere una domanda relativa alle capacità e volontà degli esponenti del MoVimento di utilizzare la rete come strumento democratico di partecipazione politica dei cittadini. In particolare ci si interroga sulla concretezza del progetto di coinvolgimento dei cittadini in una e-democracy. Le possibilità che si affacciano sono date dalla presenza di un caso concreto di partecipazione politica online, o in alternativa si proporrebbe una situazione tale da ricondurre il comportamento del partito all’interno della variegata categoria dei populismi, in questa sede definibile come un “populismo digitale”.
A seguito di una ricostruzione del percorso che ha portato il MoVimento 5 Stelle dalle sue origini fino al Parlamento si è identificata la piattaforma più vicina all’obiettivo della democrazia digitale, tra le varie piattaforme utilizzate dal partito. Per verificare quale delle alternative tra populismo digitale e partecipazione politica online sia più corretta si è proceduto ad attuare un’analisi dei contenuti avente come oggetto i profili di tre parlamentari e le pagine istituzionali di Camera e Senato dei parlamentari 5 Stelle presenti all’interno del social network Facebook. Si è cercato inoltre di verificare che tipo di relazione si stabilisce eventualmente tra il blog di Beppe Grillo e le pagine Facebook analizzate. Il periodo di tempo preso in analisi è quello che va dal 14 febbraio 2014 fino al 14 marzo 2014.
I risultati più significativi mostrano: l’esistenza di una debole dipendenza dei contenuti del blog di Grillo rispetto a quelli dei parlamentari che risultano autonomi rispetto al blog; la presenza di una comunicazione sporadica, broadcast e finalizzata a una funzione informativa dei contenuti dei messaggi analizzati; l’esclusione di una qualsiasi finalità controversiale e deliberativa dei messaggi data dall’assenza di repliche agli interventi dei propri contatti.
Tali risultati escludono che fino ad ora per i soggetti analizzati si possa riferire una condotta coerente con l’obiettivo fondamentale del partito di creazione di una democrazia diretta digitale, rendendo più corretta per il caso di studio l’attribuzione di un’etichetta di populismo digitale.
A seguito di una ricostruzione del percorso che ha portato il MoVimento 5 Stelle dalle sue origini fino al Parlamento si è identificata la piattaforma più vicina all’obiettivo della democrazia digitale, tra le varie piattaforme utilizzate dal partito. Per verificare quale delle alternative tra populismo digitale e partecipazione politica online sia più corretta si è proceduto ad attuare un’analisi dei contenuti avente come oggetto i profili di tre parlamentari e le pagine istituzionali di Camera e Senato dei parlamentari 5 Stelle presenti all’interno del social network Facebook. Si è cercato inoltre di verificare che tipo di relazione si stabilisce eventualmente tra il blog di Beppe Grillo e le pagine Facebook analizzate. Il periodo di tempo preso in analisi è quello che va dal 14 febbraio 2014 fino al 14 marzo 2014.
I risultati più significativi mostrano: l’esistenza di una debole dipendenza dei contenuti del blog di Grillo rispetto a quelli dei parlamentari che risultano autonomi rispetto al blog; la presenza di una comunicazione sporadica, broadcast e finalizzata a una funzione informativa dei contenuti dei messaggi analizzati; l’esclusione di una qualsiasi finalità controversiale e deliberativa dei messaggi data dall’assenza di repliche agli interventi dei propri contatti.
Tali risultati escludono che fino ad ora per i soggetti analizzati si possa riferire una condotta coerente con l’obiettivo fondamentale del partito di creazione di una democrazia diretta digitale, rendendo più corretta per il caso di studio l’attribuzione di un’etichetta di populismo digitale.
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