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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04292010-214935


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
BERTACCA, MARIACRISTINA
URN
etd-04292010-214935
Titolo
Religione, malavita e folklore. Il libretto d'opera verista e il nuovo pubblico post-unitario
Settore scientifico disciplinare
L-ART/05
Corso di studi
STORIA DELLE ARTI VISIVE E DELLO SPETTACOLO
Relatori
tutor Prof.ssa D'Angeli, Concetta
Parole chiave
  • pubblico e teatro
  • gestione teatrale post-unitaria
  • libretto d'opera di fine Ottocento
  • teatro verista
  • folklore meridionale
  • verismo musicale
Data inizio appello
21/06/2010
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente tesi affronta la questione del “verismo musicale”. Gli studi che si sono occupati del tema contengono di frequente imprecisioni ed errori, date e nomi sbagliati (di testi per musica, di librettisti e musicisti), che hanno reso più difficile il lavoro stesso di ricerca e reperimento dei materiali.
Dalla mancanza di organicità nella classificazione delle opere veriste, dalla mancanza di definizione del termine in ambito musicale, dalla mancanza di chiarezza in merito ai nuovi rapporti tra opere e spettatori, impresari ed autori, è sorta la necessità di affrontare un argomento tanto problematico, tracciare un quadro delle opere liriche che si possano considerare veriste, classificarle secondo peculiarità strutturali e tematiche (escludendo però l’aspetto strettamente musicale), e riflettere sul significato che può avere la denominazione di “verismo” in campo melodrammatico.
Tentare di rispondere ai dubbi emersi intorno al tema ha voluto dire indagare il verismo operistico entro il proprio contesto letterario-teatrale-musicale, con particolare attenzione ai cambiamenti che l’Unità d’Italia ha avviato nel pubblico e nelle scelte intellettuali del tempo. L’unificazione del Paese ha costituito infatti uno spartiacque non solo politico e sociale, ma anche artistico e culturale. Artisti, critici e teorici, si sono trovati costretti a ridefinire il ruolo dell’arte, ormai entrata a far parte dei meccanismi commerciali post-unitari.
In questo senso è stato necessario indagare la rinnovata gestione teatrale della quale si sono occupati editori-impresari; le richieste del destinatario-fruitore sempre più presente e sempre più determinante nell’orientare gusti e mode; le scelte alle quali autori e compositori sono stati costretti per rendere il proprio lavoro appetibile e attraente, non di rado attraverso la raffigurazione di vicende intricate, colpi di scena, delitti e forti passioni.
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