Tesi etd-04292008-191637 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
BUTTERI, MATTEO
URN
etd-04292008-191637
Titolo
L'INTRUSIONE MARINA NELLA FASCIA COSTIERA DELLA PIANURA PISANA. Studio idrogeologico-geochimico della falda freatica in destra e in sinistra del Fiume Arno
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE GEOLOGICHE
Relatori
Relatore Puccinelli, Alberto
Relatore Baldacci, Francesco
correlatore Giannecchini, Roberto
Relatore Baldacci, Francesco
correlatore Giannecchini, Roberto
Parole chiave
- intrusione marina
Data inizio appello
23/05/2008
Consultabilità
Completa
Riassunto
La presente Tesi di Laurea si inserisce in un progetto più generale, che prevede lo sviluppo di indagini idrogeologiche e idrogeochimiche sulla fascia costiera della pianura pisana, all’interno del territorio del Parco Regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli.
Nel contesto idrogeologico della suddetta pianura alluvionale-costiera, scopo della Tesi è lo studio di un tratto dell’acquifero freatico in destra e in sinistra della foce dell’Arno, con particolare riferimento alla zona del progettato porto turistico di Marina di Pisa e sotto lo specifico aspetto dei fenomeni di intrusione marina, che si verificano attraverso il cuneo salino ed la relativa interfaccia acqua dolce/acqua salata, sia lungo la linea di riva che lungo il tratto terminale del Fiume Arno.
Lo studio ha avuto un approccio di tipo interdisciplinare idrogeologico e idrogeochimico, prendendo in considerazione tre diversi ambiti territoriali: A – zona in destra dell’Arno, B – zona in sinistra dell’Arno, C – zona di studio del porto turistico di Marina di Pisa.
Le principali fasi del lavoro possono riassumersi nei seguenti punti:
- elaborazione di una carta geologica e di una carta della permeabilità;
- ricostruzioni idrostratigrafiche bi- e tridimensionali a diversa scala;
- elaborazione di dati pluviometrici e termometrici;
- esecuzione di due campagne piezometriche relative ai periodi di magra e di morbida della falda (Ottobre 2006 e Maggio 2007), attraverso la misura del livello freatico in 65 punti d’acqua censiti e previa installazione di 3 nuovi piezometri, al fine di integrare e rendere più omogenea la rete dei punti di misura nelle zone B e C;
- realizzazione delle due carte piezometriche stagionali di magra e di morbida comprendenti le zone B e C e compilazione di una carta delle differenze puntuali di quota piezometrica per i due periodi stessi.
- misura in campagna dei parametri chimico-fisici delle acque, effettuata in tutti i 65 punti d’acqua censiti; effettuazione dell’analisi chimica di 4 campioni di acque sotterranee;
- realizzazione di diagrammi classificativi e di correlazione, che hanno permesso di riconoscere le facies idrochimiche presenti; ricostruzione di carte di conducibilità stagionali a varie profondità, riferite sia alla falda freatica che ai corpi idrici superficiali;
- bilancio idrogeologico del bacino di drenaggio dell’impianto idrovoro di Marina di Pisa;
- completamento del geodatabase per l’archiviazione e la gestione di tutti i punti d’acqua censiti, relativi sia alle acque superficiali che sotterranee.
I principali risultati raggiunti nello studio possono essere così sintetizzati:
- le ricostruzioni litostratigrafiche, che è stato possibile effettuare solo nelle zone B e C, hanno permesso di individuare la presenza di un acquifero freatico sabbioso dello spessore di circa 14 metri, assimilabile ad un monostrato continuo, con un substrato impermeabile costituito da argille limose e limi argillosi. Tale acquifero è in connessione idraulica con il “1° acquifero confinato in sabbie” della pianura pisana;
- sono state individuate due zone di massimo piezometrico allineate e corrispondenti alla massima ricarica lungo il sistema dunare costiero. Alle spalle del sistema dunare (nella vasta area delle Colmate d’Arnino), oltre ai due minimi piezometrici chiusi, permanenti nelle due campagne di misura e attribuibili agli emungimenti, è presente una più vasta area di depressione piezometrica chiusa sotto il l.m.m. nella zona di influenza dell’idrovora;
- è stata riscontrata una buona convergenza tra dati piezometrici e chimico-fisici, dalla quale risulta che gli alti piezometrici centrati sul sistema dunare, date le condizioni idrostrutturali dell’acquifero freatico, costituiscono una sufficiente barriera idraulica contro l’intrusione marina, proveniente dall’interfaccia acqua dolce/acqua salata lungo la linea di riva;
- dal bilancio idrogeologico del bacino di drenaggio dell’idrovora di Marina di Pisa risulta un buon equilibrio tra ricarica e discarica della falda freatica ed un livello di base del drenaggio compatibile con la sua funzione di bonifica e con la salvaguardia della risorsa idrica dall’intrusione salina.
L’insieme dei risultati costituisce infine uno strumento indispensabile per il completamento ed una migliore definizione della rete di monitoraggio, in parte già operante nell’ambito degli enti pubblici territoriali, con il principale ruolo di controllo quali-quantitativo della risorsa idrica, anche a scopo preventivo di possibili danni ambientali causati da fenomeni di inquinamento; il Comune di Pisa, in particolare, è interessato allo stato e all’evoluzione dei fenomeni di intrusione marina, connessi anche all’erosione delle spiagge ed alla subsidenza indotta, per valutarne la compatibilità con i piani di riqualificazione e di recupero edilizio, nonché di nuove costruzioni e di interventi particolari, come il porto turistico di Marina di Pisa, previsti dal piano strutturale e sue varianti.
Nel contesto idrogeologico della suddetta pianura alluvionale-costiera, scopo della Tesi è lo studio di un tratto dell’acquifero freatico in destra e in sinistra della foce dell’Arno, con particolare riferimento alla zona del progettato porto turistico di Marina di Pisa e sotto lo specifico aspetto dei fenomeni di intrusione marina, che si verificano attraverso il cuneo salino ed la relativa interfaccia acqua dolce/acqua salata, sia lungo la linea di riva che lungo il tratto terminale del Fiume Arno.
Lo studio ha avuto un approccio di tipo interdisciplinare idrogeologico e idrogeochimico, prendendo in considerazione tre diversi ambiti territoriali: A – zona in destra dell’Arno, B – zona in sinistra dell’Arno, C – zona di studio del porto turistico di Marina di Pisa.
Le principali fasi del lavoro possono riassumersi nei seguenti punti:
- elaborazione di una carta geologica e di una carta della permeabilità;
- ricostruzioni idrostratigrafiche bi- e tridimensionali a diversa scala;
- elaborazione di dati pluviometrici e termometrici;
- esecuzione di due campagne piezometriche relative ai periodi di magra e di morbida della falda (Ottobre 2006 e Maggio 2007), attraverso la misura del livello freatico in 65 punti d’acqua censiti e previa installazione di 3 nuovi piezometri, al fine di integrare e rendere più omogenea la rete dei punti di misura nelle zone B e C;
- realizzazione delle due carte piezometriche stagionali di magra e di morbida comprendenti le zone B e C e compilazione di una carta delle differenze puntuali di quota piezometrica per i due periodi stessi.
- misura in campagna dei parametri chimico-fisici delle acque, effettuata in tutti i 65 punti d’acqua censiti; effettuazione dell’analisi chimica di 4 campioni di acque sotterranee;
- realizzazione di diagrammi classificativi e di correlazione, che hanno permesso di riconoscere le facies idrochimiche presenti; ricostruzione di carte di conducibilità stagionali a varie profondità, riferite sia alla falda freatica che ai corpi idrici superficiali;
- bilancio idrogeologico del bacino di drenaggio dell’impianto idrovoro di Marina di Pisa;
- completamento del geodatabase per l’archiviazione e la gestione di tutti i punti d’acqua censiti, relativi sia alle acque superficiali che sotterranee.
I principali risultati raggiunti nello studio possono essere così sintetizzati:
- le ricostruzioni litostratigrafiche, che è stato possibile effettuare solo nelle zone B e C, hanno permesso di individuare la presenza di un acquifero freatico sabbioso dello spessore di circa 14 metri, assimilabile ad un monostrato continuo, con un substrato impermeabile costituito da argille limose e limi argillosi. Tale acquifero è in connessione idraulica con il “1° acquifero confinato in sabbie” della pianura pisana;
- sono state individuate due zone di massimo piezometrico allineate e corrispondenti alla massima ricarica lungo il sistema dunare costiero. Alle spalle del sistema dunare (nella vasta area delle Colmate d’Arnino), oltre ai due minimi piezometrici chiusi, permanenti nelle due campagne di misura e attribuibili agli emungimenti, è presente una più vasta area di depressione piezometrica chiusa sotto il l.m.m. nella zona di influenza dell’idrovora;
- è stata riscontrata una buona convergenza tra dati piezometrici e chimico-fisici, dalla quale risulta che gli alti piezometrici centrati sul sistema dunare, date le condizioni idrostrutturali dell’acquifero freatico, costituiscono una sufficiente barriera idraulica contro l’intrusione marina, proveniente dall’interfaccia acqua dolce/acqua salata lungo la linea di riva;
- dal bilancio idrogeologico del bacino di drenaggio dell’idrovora di Marina di Pisa risulta un buon equilibrio tra ricarica e discarica della falda freatica ed un livello di base del drenaggio compatibile con la sua funzione di bonifica e con la salvaguardia della risorsa idrica dall’intrusione salina.
L’insieme dei risultati costituisce infine uno strumento indispensabile per il completamento ed una migliore definizione della rete di monitoraggio, in parte già operante nell’ambito degli enti pubblici territoriali, con il principale ruolo di controllo quali-quantitativo della risorsa idrica, anche a scopo preventivo di possibili danni ambientali causati da fenomeni di inquinamento; il Comune di Pisa, in particolare, è interessato allo stato e all’evoluzione dei fenomeni di intrusione marina, connessi anche all’erosione delle spiagge ed alla subsidenza indotta, per valutarne la compatibilità con i piani di riqualificazione e di recupero edilizio, nonché di nuove costruzioni e di interventi particolari, come il porto turistico di Marina di Pisa, previsti dal piano strutturale e sue varianti.
File
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10_Bilan...ogico.pdf | 2.37 Mb |
11_Conclusioni.pdf | 38.20 Kb |
12_Appendice.pdf | 733.86 Kb |
1_Inquad...afico.pdf | 1.41 Mb |
2_Cenni_...ogici.pdf | 704.65 Kb |
3_Caratt...atici.pdf | 3.05 Mb |
4_Inquad...ogici.pdf | 9.56 Mb |
4_pag_34_bis.pdf | 266.99 Kb |
4_pag_35_bis.pdf | 266.27 Kb |
4_pag_42...ogica.pdf | 784.31 Kb |
5_Caratt...fiche.pdf | 12.26 Mb |
6_Gli_ac...atici.pdf | 7.28 Mb |
7_pag_83...lla_1.pdf | 8.76 Mb |
7_Piezometria.pdf | 9.52 Mb |
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7_piezo_...ag_90.pdf | 4.10 Mb |
8_Idrogeochimica.pdf | 12.44 Mb |
8_pag_101_tab_1.pdf | 6.46 Mb |
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9_Fenome...arina.pdf | 15.89 Mb |
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9_pag_151.pdf | 3.18 Mb |
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Bibliografia.pdf | 54.08 Kb |
Frontespizio.pdf | 232.18 Kb |
Indice_tesi.pdf | 14.41 Kb |
Introduzione.pdf | 41.17 Kb |
Riassunto_tesi.pdf | 23.94 Kb |
ringraziamenti.pdf | 4.96 Kb |
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