Tesi etd-04282023-163644 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
IACOBELLI, ELENA
URN
etd-04282023-163644
Titolo
Utilità clinica delle analisi in biopsia liquida con Next Generation Sequencing in pazienti affetti da tumore del polmone non a piccole cellule
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Del Re, Marzia
Parole chiave
- biopsia liquida
- Next Generation Sequencing (NGS)
- target therapy
- tumore del polmone non a piccole cellule (NSCLC)
Data inizio appello
23/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/05/2093
Riassunto
Il carcinoma polmonare rappresenta nel mondo la prima causa di morte per cancro. Dal punto di vista istologico, circa l’85% dei casi di carcinoma polmonare è del tipo non a piccole cellule (Non Small Cell Lung Cancer, NSCLC).
Nel NSCLC la valutazione delle mutazioni del gene codificante per il recettore del fattore di crescita epiteliale (EGFR) e il gene codificante per il recettore tirosin-chinasico del linfoma anaplastico (ALK), hanno permesso di stratificare un sottogruppo di pazienti affetti da NSCLC, caratterizzati da un comportamento biologico peculiare della patologia e per i quali sono disponibili farmaci in grado di bloccare la specifica alterazione individuata. Il trattamento in questione prevede l’utilizzo di farmaci EGFR inibitori tirosin chinasici (TKIs) di prima e seconda generazione, quali erlotinib, gefitinib e afatinib e di terza generazione come osimertinib, e ALK-TKI di prima e seconda generazione quali crizotinib, alectinib, ceritinib e brigatinib, e terza generazione, come lorlatinib. Una tecnica innovativa per identificare la presenza di queste mutazioni è la biopsia liquida, che sta acquisendo sempre più importanza grazie ai vantaggi che assume rispetto alla biopsia tissutale che, sebbene rimanga il gold standard di analisi, risulta una procedura più lunga e invasiva. Tramite l’utilizzo di questa tecnica è possibile rilevare la concentrazione delle mutazioni, in particolare le copie/ml del ctDNA mutato e la frequenza allelica percentuale (AF%), che se è inferiore all’1% è generalmente tipica di pazienti con neoplasie avanzate. Il monitoraggio di pazienti affetti da NSCLC è effettuato attraverso prelievi periodici di sangue periferico, e un aumento di queste due misure sopra citate, può evidenziare una progressione della malattia.
In particolare, lo studio in questione si basa sull’utilizzo di una tecnologia di nuova generazione ovvero NGS (Next Generation Sequencing) su biopsia liquida. Questa tecnologia è in grado di sequenziare in parallelo milioni di frammenti di DNA e identificare contemporaneamente vari tipi di alterazioni genetiche in più geni di una singola analisi. NGS gioca un ruolo fondamentale in ambito tumorale, poiché consente di studiare e valutare simultaneamente le molteplici mutazioni alle quali vanno incontro i geni coinvolti nello sviluppo tumorale.
Lo scopo del seguente studio è valutare nei pazienti affetti da NSCLC ed in progressione a target therapy , l’utilità della metodica NGS dal punto di vista clinico e farmacologico.
In particolare, è importante valutare quali e quanti meccanismi di resistenza si sono sviluppati nei pazienti in seguito a trattamento farmacologico, e quali di questi potranno beneficiare di una nuova terapia tale da prolungare la loro sopravvivenza.
Nel NSCLC la valutazione delle mutazioni del gene codificante per il recettore del fattore di crescita epiteliale (EGFR) e il gene codificante per il recettore tirosin-chinasico del linfoma anaplastico (ALK), hanno permesso di stratificare un sottogruppo di pazienti affetti da NSCLC, caratterizzati da un comportamento biologico peculiare della patologia e per i quali sono disponibili farmaci in grado di bloccare la specifica alterazione individuata. Il trattamento in questione prevede l’utilizzo di farmaci EGFR inibitori tirosin chinasici (TKIs) di prima e seconda generazione, quali erlotinib, gefitinib e afatinib e di terza generazione come osimertinib, e ALK-TKI di prima e seconda generazione quali crizotinib, alectinib, ceritinib e brigatinib, e terza generazione, come lorlatinib. Una tecnica innovativa per identificare la presenza di queste mutazioni è la biopsia liquida, che sta acquisendo sempre più importanza grazie ai vantaggi che assume rispetto alla biopsia tissutale che, sebbene rimanga il gold standard di analisi, risulta una procedura più lunga e invasiva. Tramite l’utilizzo di questa tecnica è possibile rilevare la concentrazione delle mutazioni, in particolare le copie/ml del ctDNA mutato e la frequenza allelica percentuale (AF%), che se è inferiore all’1% è generalmente tipica di pazienti con neoplasie avanzate. Il monitoraggio di pazienti affetti da NSCLC è effettuato attraverso prelievi periodici di sangue periferico, e un aumento di queste due misure sopra citate, può evidenziare una progressione della malattia.
In particolare, lo studio in questione si basa sull’utilizzo di una tecnologia di nuova generazione ovvero NGS (Next Generation Sequencing) su biopsia liquida. Questa tecnologia è in grado di sequenziare in parallelo milioni di frammenti di DNA e identificare contemporaneamente vari tipi di alterazioni genetiche in più geni di una singola analisi. NGS gioca un ruolo fondamentale in ambito tumorale, poiché consente di studiare e valutare simultaneamente le molteplici mutazioni alle quali vanno incontro i geni coinvolti nello sviluppo tumorale.
Lo scopo del seguente studio è valutare nei pazienti affetti da NSCLC ed in progressione a target therapy , l’utilità della metodica NGS dal punto di vista clinico e farmacologico.
In particolare, è importante valutare quali e quanti meccanismi di resistenza si sono sviluppati nei pazienti in seguito a trattamento farmacologico, e quali di questi potranno beneficiare di una nuova terapia tale da prolungare la loro sopravvivenza.
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