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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04282018-082354


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PIZZOL, JULIA
URN
etd-04282018-082354
Titolo
"It is only a story. Your story. My story": il sodalizio letterario tra Ted Hughes e Sylvia Plath
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LETTERATURE E FILOLOGIE EURO - AMERICANE
Relatori
relatore Prof. Ciompi, Fausto
Parole chiave
  • sistema mitico
  • sodalizio letterario
  • partnership creativa
  • letteratura per l'infanzia
  • influenza reciproca
  • healing truth
  • conversazioni poetiche
  • Ted Hughes
  • Sylvia Plath
Data inizio appello
28/05/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questa tesi si pone l’obbiettivo di analizzare approfonditamente la relazione poetico-creativa intercorsa tra il Poet Laureate Ted Hughes e la giovane poetessa Sylvia Plath.
Il primo capitolo riguarda interamente la biografia di entrambi gli autori, fondamentale per la comprensione e per l’analisi delle opere letterarie prese in esame. Esso si focalizza dapprima sulla poetica hughesiana e poi su quella plathiana. Hughes si concentra essenzialmente sulla quest mitica ed interiore di una verità “curativa” atta a ristabilire un rapporto tra l’io interiore, l’inner self e la natura. Hughes, infatti, sembra fornire un resoconto, a tratti mitopoietico, di alcune esperienze vissute durante la sua relazione con Sylvia Plath. All’interno del proprio corpus poetico, anche quest’ultima subordina i dettagli autobiografici a favore di un sistema mitico e sostanzialmente impersonale e, per questo motivo, anche le sue poesie assumono un habitus mitologico, totalmente differente rispetto al confessionalismo puro dei poeti eponimi del movimento.
Nel secondo capitolo viene investigata la posizione di Judith Kroll, uno dei pochi critici che si distanzia, appunto, dalla teoria confessionale applicata alla poetica plathiana. Plath, infatti, può essere considerata solamente in minima parte una confessional poet poiché la sua poetica possiede una dimensione sostanzialmente impersonale e i motivi da lei utilizzati corrispondono ad archetipi universali della mitologia e delle religioni, essendo espressione di strutture mentali che costituiscono la psiche umana. Il sistema mitico plathiano si articola in una tematica tripartita: la prima riguarda una presenza maschile dominante che può assumere sembianze divine oppure demoniache. La protagonista rifiutata/abbandonata dall’uomo tenta di trasfigurarlo in un essere malvagio per poter esorcizzare e rigettare il potere che egli esercita su di lei. La seconda tematica riguarda il conflitto tra il true self e il false self, derivante dal rapporto della protagonista con la presenza maschile. L’ultima fase del mito tratta il motivo della death-in-life e della lotta per annientare quest’ultima a favore di una life-in death, una rinascita evocata nelle poesie da immagini di purificazione e trascendenza.
Il terzo capitolo è suddiviso in tre paragrafi. Il primo si basa sulle conversazioni poetiche tra Ted Hughes e Sylvia Plath che continuarono nonostante la scomparsa prematura della poetessa. Hughes infatti continuò a “dialogare” con le poesie di Sylvia, riutilizzandone immagini e rievocando eventi condivisi da entrambi, come si può vedere soprattutto nelle raccolte Birthday Letters e Howls & Whispers, analizzate approfonditamente nel secondo e nel terzo paragrafo.
Infine, nel quarto ed ultimo capitolo, la mia argomentazione si focalizza su un ulteriore tratto che accomuna i due poeti, ossia la composizione di poesie e racconti brevi destinati ad un pubblico di bambini. Queste opere per l’infanzia appartengono, infatti, per entrambi i poeti, ad una fase altamente sottovalutata della loro carriera e raramente trattata dalla critica, ma che può suggerire utili spunti interpretativi e comparativi.
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