Tesi etd-04282015-103312 |
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Tipo di tesi
Elaborati finali per laurea triennale
Autore
FAZZI, ALICE
URN
etd-04282015-103312
Titolo
Relazione sull'esperienza di tirocinio formativo svolto presso l'Associazione "Casa della Donna""
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
SCIENZE PER LA PACE: COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E TRASFORMAZIONE DEI CONFLITTI
Relatori
relatore Prof. Corrieri, Fulvio
Parole chiave
- Ascolto attivo
- Aspetti giuridici
- Aspetti psicologici
- Casa della Donna
- Centro antiviolenza
- Donne
- Empatia
- Operatrice d'accoglienza
- Stalking
- Telefono Donna
- Violenza
- Vittima e persecutore
Data inizio appello
29/09/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il lavoro che presento in questa sede è prevalentemente il frutto di mie esperienze e riflessioni a riguardo di una tematica vastissima e complessa, che è quella della violenza nei confronti delle donne. L'elaborato è costituito da tre parti principali.
Nel primo capitolo, espongo quello che è stato il mio lavoro nel quadro del tirocinio formativo svolto presso il Centro antiviolenza dell'Associazione “Casa della Donna” di Pisa, un'esperienza che ritengo esser stata molto soddisfacente, intensa e significativa per mettere in pratica quanto imparato, fino a quel momento, solamente a livello teorico.
Presenterò, dunque, l'Associazione nei suoi diversi aspetti, delineandone gli obiettivi e le finalità, i servizi offerti alla cittadinanza e la fitta rete di relazioni in cui essa è inserita, a livello locale, nazionale ed europeo, in linea con quanto auspicato anche nella Convenzione di Istanbul del Maggio 2011 per far “fronte comune” nella lotta alla violenza nei confronti delle donne.
Farò, poi, un breve resoconto dei principali gruppi di lavoro cui io stessa ho preso parte, ossia quello della Biblioteca, il corso di alfabetizzazione “Imparare l'italiano” ed il servizio al “Telefono Donna”, dove ho svolto l'importante e delicato ruolo di operatrice telefonica d'accoglienza.
Nel secondo capitolo concentrerò l'attenzione su uno dei fenomeni di cui sono venuta maggiormente a conoscenza: lo stalking. Quel che mi propongo è di fare un minimo di chiarezza a proposito di tale forma di violenza, presentandone la definizione e cercando di farne un esame “multidisciplinare”, che prenda cioè in considerazione tanto gli aspetti giuridici-procedurali quanto quelli più strettamente psicologici, sia dal punto di vista della vittima che del persecutore. Farò riferimento al quadro dell'importante evoluzione normativa in tale materia, nonché a quelli che sono gli elementi caratteristici e necessari per poter parlare effettivamente di reato, per arrivare fino alla delineazione, di recente, di una nuova “sottocategoria” di tale fenomeno, ossia quella di Cyberstalking.
Concluderò, infine, nel terzo capitolo con una riflessione scaturita sempre da quanto appreso ed interiorizzato durante questi diversi momenti di formazione, in cui ho avuto modo di constatare direttamente l'importanza dell'ascolto, soprattutto quando esso è condotto in modo attivo, partecipe ed empatico: esso è in grado di far sentire l'interlocutore, che ti si rivolge in cerca di supporto, realmente accolto e libero di esprimersi, di raccontarsi senza paura di giudizi. Farò dunque un approfondimento su quello che è un costrutto fondamentale in tale quadro, ossia quello di empatia, e presenterò delle "strategie", competenze ed abilità cui ricorrere per affinare e potenziare la propria capacità tanto di ascolto quanto di comunicazione con l'altro.
Proprio su questo piano si colloca l'intervento dell'operatrice telefonica: si tratta di una figura dalle competenze molteplici e necessariamente multidisciplinari, che deve per esempio conoscere quelli che sono, in primis, i diritti della donna, ma anche gli strumenti cautelari e le misure di protezione di sé su cui essa può contare, nonché saper discriminare i casi in cui si configurino effettivamente gli estremi di un dato reato.
Nel primo capitolo, espongo quello che è stato il mio lavoro nel quadro del tirocinio formativo svolto presso il Centro antiviolenza dell'Associazione “Casa della Donna” di Pisa, un'esperienza che ritengo esser stata molto soddisfacente, intensa e significativa per mettere in pratica quanto imparato, fino a quel momento, solamente a livello teorico.
Presenterò, dunque, l'Associazione nei suoi diversi aspetti, delineandone gli obiettivi e le finalità, i servizi offerti alla cittadinanza e la fitta rete di relazioni in cui essa è inserita, a livello locale, nazionale ed europeo, in linea con quanto auspicato anche nella Convenzione di Istanbul del Maggio 2011 per far “fronte comune” nella lotta alla violenza nei confronti delle donne.
Farò, poi, un breve resoconto dei principali gruppi di lavoro cui io stessa ho preso parte, ossia quello della Biblioteca, il corso di alfabetizzazione “Imparare l'italiano” ed il servizio al “Telefono Donna”, dove ho svolto l'importante e delicato ruolo di operatrice telefonica d'accoglienza.
Nel secondo capitolo concentrerò l'attenzione su uno dei fenomeni di cui sono venuta maggiormente a conoscenza: lo stalking. Quel che mi propongo è di fare un minimo di chiarezza a proposito di tale forma di violenza, presentandone la definizione e cercando di farne un esame “multidisciplinare”, che prenda cioè in considerazione tanto gli aspetti giuridici-procedurali quanto quelli più strettamente psicologici, sia dal punto di vista della vittima che del persecutore. Farò riferimento al quadro dell'importante evoluzione normativa in tale materia, nonché a quelli che sono gli elementi caratteristici e necessari per poter parlare effettivamente di reato, per arrivare fino alla delineazione, di recente, di una nuova “sottocategoria” di tale fenomeno, ossia quella di Cyberstalking.
Concluderò, infine, nel terzo capitolo con una riflessione scaturita sempre da quanto appreso ed interiorizzato durante questi diversi momenti di formazione, in cui ho avuto modo di constatare direttamente l'importanza dell'ascolto, soprattutto quando esso è condotto in modo attivo, partecipe ed empatico: esso è in grado di far sentire l'interlocutore, che ti si rivolge in cerca di supporto, realmente accolto e libero di esprimersi, di raccontarsi senza paura di giudizi. Farò dunque un approfondimento su quello che è un costrutto fondamentale in tale quadro, ossia quello di empatia, e presenterò delle "strategie", competenze ed abilità cui ricorrere per affinare e potenziare la propria capacità tanto di ascolto quanto di comunicazione con l'altro.
Proprio su questo piano si colloca l'intervento dell'operatrice telefonica: si tratta di una figura dalle competenze molteplici e necessariamente multidisciplinari, che deve per esempio conoscere quelli che sono, in primis, i diritti della donna, ma anche gli strumenti cautelari e le misure di protezione di sé su cui essa può contare, nonché saper discriminare i casi in cui si configurino effettivamente gli estremi di un dato reato.
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