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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04282015-093320


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CALDERARO, GABRIELLA MARIA
URN
etd-04282015-093320
Titolo
Il pensiero economico di Mohandas K. Gandhi. Per un'economia al servizio degli ultimi.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Michelini, Luca
Parole chiave
  • sviluppo
  • sostenibilità
  • Nonviolenza
  • economia
  • ecologia
Data inizio appello
18/05/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Di fronte all'attuale crisi del sistema mondo, una crisi non solo finanziaria ma etica e sociale, è diventato sempre più necessario prestare attenzione alla ricerca di alternative al sistema economico dominante.
Mohandas Karamchand Gandhi fu il primo uomo politico ad aver introdotto la nonviolenza nel pensiero economico.
La tesi ha indagato la visione economica di Gandhi rispetto ai suoi diretti precursori e ispiratori: Rousseau, Ruskin e Tolstoj che lo portarono a elaborare i principi fondanti dell'economia nonviolenta, il Sarvodaya (il benessere di tutti nessuno escluso) e lo Swadeshi (ciò che appartiene al proprio paese) che egli mise in pratica attraverso le comunità di villaggio in Sud Africa e in India.
I principi dell'economia gandhiana sono sette. Essi si trovano in uno stato di parità e sono intercorrelati tra loro: la proprietà nonviolenta e il riconoscimento formale dell'amministrazione fiduciaria; la produzione nonviolenta; l'uso di tecnologie appropriate; il consumo consapevole e la volontaria limitazione del possesso di beni superflui; il lavoro nonviolento e la pratica del "lavoro del pane"; la cooperazione e la distribuzione nonviolenta delle risorse; un socialismo comunitario pacifico e nonviolento.
L'indagine è proseguita mettendo a confronto l'economia nonviolenta con le idee dei principali pensatori dell'economia moderna: i fisiocratici francesi, Smith, Sismondi, Ricardo, Say, Marx e la scuola marxista, i narodnik, Henry George, la scuola marginalista di Jevons, Geddes, Hobson, fino ad arrivare alle proposte più recenti di Kumarappa con “l'economia della permanenza”, Herman Daly con lo “stato stazionario”, Ernst Schumacher con “il piccolo è bello”, Galtung con la self-reliance, Georgescu-Rogen, Rifkin e Martinez-Alier con i nuovi paradigmi dell'economia ecologica, Mumford e Illich con il discorso sulla neotecnica e la convivialità, fino alle indagini di Majid Rahnema e Amartya Sen sulle cause della povertà e della carestia.
Note
La tesi in oggetto non è stata inserita correttamente nel data base dall’autore. L’autore stesso ed i relatori sono stati avvertiti di tale omissione
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