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Negli ultimi anni è cresciuta sempre di più l’attenzione nei confronti del benessere nelle aziende di vacche da latte e sull’importanza di un’adeguata raccolta dati per garantire determinati standard aziendali.
Lo scopo di questa ricerca è stato duplice: 1) analizzare la situazione dei livelli di benessere di alcune aziende di bovine da latte in Toscana, tramite la check list ClassyFarm; 2) studiare la modalità e la tipologia di dati raccolti dalle stesse, così da relazionarle con il livello di benessere di ciascuna azienda.
Sono state coinvolte un totale di 24 aziende toscane produttrici di latte vaccino, appartenenti a sei province diverse, a cui sono stati sottoposti due questionari: la check list ClassyFarm sul benessere animale e un questionario sulla registrazione dati aziendale, diviso in tre sezioni, prodotto dal Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa partendo dalla letteratura. I dati relativi alla provincia, alla numerosità di mandria e i risultati dei questionari sono stati espressi come prevalenze. Alle risposte di ciascuna sezione del questionario sulla registrazione dati sono stati assegnati dei punteggi (0/1) ed è stata calcolata la media. La distribuzione dei dati è stata eseguita mediante il test Shapiro-Wilk. È stata eseguita una correlazione di Pearson per valutare se esistesse una relazione tra i punteggi ottenuti mediante ClassyFarm e i punteggi ottenuti con il nostro questionario.
Dai risultati si evince la presenza di una situazione regionale abbastanza omogenea, sia riguardo agli standard del benessere animale (60.1-89.1%), sia per la raccolta dei dati aziendali. Questo studio ha mostrato una relazione debolmente positiva fra i due questionari, perciò l’ipotesi iniziale di capire se le aziende di vacche da latte con una raccolta dati elevata avessero dei livelli di benessere molto alti, non si è verificata. Ciò potrebbe essere dovuto alla popolazione inclusa e alla natura delle due check list.
In conclusione, questo studio fornisce una panoramica dei livelli di benessere animale e delle modalità e tipologie di raccolta dati da aziende di bovine da latte della Regione. Futuri studi potrebbero essere necessari per affinare i due questionari e per migliorarne l’analisi e i risultati, mirando ad ottenere una correlazione più diretta.