Tesi etd-04272016-011748 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MANNARINO, SANTA
URN
etd-04272016-011748
Titolo
Oltre gli OPG.
La fine della degradazione dell'uomo tra utopia e realtà
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Borghini, Andrea
Parole chiave
- manicomi criminali OPG
Data inizio appello
16/05/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Con il presente elaborato vorrei ripercorrere la storia e l’evoluzione legislativa degli ospedali psichiatrici giudiziari, così denominati nel 1975 ma ben noti fin dalla fine dell'800 come manicomi criminali, proponendo, inoltre, una riflessione sul faticoso processo di superamento degli stessi.
In Italia, i manicomi criminali nascono e si sviluppano al fine di curare e custodire tutti quei soggetti autori di reato, non imputabili, in quanto incapaci di intendere/volere e garantire, pertanto, la difesa della società dai comportamenti devianti; agli autori di reato affetti da infermità mentale, nel tempo, si sono aggiunti anche i detenuti impazziti in carcere durante l’espiazione della pena.
Verso la fine dell’800 e l'inizio del ‘900 l'istituzione manicomiale era frutto di una concezione del disturbo psichico dominata da una visione prettamente biologica; altre variabili, infatti, non erano considerate nella cura della follia.
I manicomi criminali, che hanno origine nel positivismo psichiatrico e legislativo, erano luoghi di violenze e di segregazione, luoghi in cui la dignità umana aveva cessato fondamentalmente di esistere.
In questa epoca di aberrazioni, qualcosa iniziò a mutare verso la metà del ‘900 grazie all'avvento della psicoanalisi e all'introduzione degli psicofarmaci che segnano una svolta decisiva nel trattamento del folle. Dopo lunghi silenzi e varie proposte di legge, viene sancito, con DPCM 01/04/2008, il graduale superamento dell'istituzione manicomiale. Successivamente, con la Legge n. 9 del 2012, viene disposta la chiusura definitiva degli Opg entro il primo febbraio 2013 e la loro sostituzione con strutture sanitarie regionali: le cosiddette REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza). Tale termine è stato poi prorogato, con la Legge 57/2013 (Decreto Legge 24/2013) fino al 31 marzo dl 2014 e, infine, con la Legge 81/2014 (Decreto Legge 52/2014) fino al 31 marzo 2015.
Questo quadro evidenzia come la manovra legislativa abbia lasciato immutata la disciplina codicistica delle misure di sicurezza che resta tuttora ancorata all'idea di pericolosità del folle autore di reato. Sorge, dunque, il dubbio che il legislatore abbia optato per una strategia di restyling degli Opg, proponendo sì strutture rinnovate ma pur sempre istituzioni totali e segreganti.
In Italia, i manicomi criminali nascono e si sviluppano al fine di curare e custodire tutti quei soggetti autori di reato, non imputabili, in quanto incapaci di intendere/volere e garantire, pertanto, la difesa della società dai comportamenti devianti; agli autori di reato affetti da infermità mentale, nel tempo, si sono aggiunti anche i detenuti impazziti in carcere durante l’espiazione della pena.
Verso la fine dell’800 e l'inizio del ‘900 l'istituzione manicomiale era frutto di una concezione del disturbo psichico dominata da una visione prettamente biologica; altre variabili, infatti, non erano considerate nella cura della follia.
I manicomi criminali, che hanno origine nel positivismo psichiatrico e legislativo, erano luoghi di violenze e di segregazione, luoghi in cui la dignità umana aveva cessato fondamentalmente di esistere.
In questa epoca di aberrazioni, qualcosa iniziò a mutare verso la metà del ‘900 grazie all'avvento della psicoanalisi e all'introduzione degli psicofarmaci che segnano una svolta decisiva nel trattamento del folle. Dopo lunghi silenzi e varie proposte di legge, viene sancito, con DPCM 01/04/2008, il graduale superamento dell'istituzione manicomiale. Successivamente, con la Legge n. 9 del 2012, viene disposta la chiusura definitiva degli Opg entro il primo febbraio 2013 e la loro sostituzione con strutture sanitarie regionali: le cosiddette REMS (Residenze per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza). Tale termine è stato poi prorogato, con la Legge 57/2013 (Decreto Legge 24/2013) fino al 31 marzo dl 2014 e, infine, con la Legge 81/2014 (Decreto Legge 52/2014) fino al 31 marzo 2015.
Questo quadro evidenzia come la manovra legislativa abbia lasciato immutata la disciplina codicistica delle misure di sicurezza che resta tuttora ancorata all'idea di pericolosità del folle autore di reato. Sorge, dunque, il dubbio che il legislatore abbia optato per una strategia di restyling degli Opg, proponendo sì strutture rinnovate ma pur sempre istituzioni totali e segreganti.
File
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Mannarin..._Tesi.pdf | 1.74 Mb |
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