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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04272016-010745


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MAGALETTI, MARCELLA
URN
etd-04272016-010745
Titolo
Umberto Boccioni tra il 1910 e il 1912: cultura visiva e scelte espressive
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Patti, Mattia
correlatore Prof. Farinella, Vincenzo
Parole chiave
  • 1900
  • Boccioni
  • fonti visive
  • fortuna critica
  • futurismo
  • pittura futurista
Data inizio appello
23/05/2016
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/05/2086
Riassunto
Questo studio ha come argomento il lavoro di Umberto Boccioni, con particolare attenzione al periodo, di circa due anni, che va dalla pubblicazione dei primi manifesti del futurismo, fino alla prima mostra internazionale dei pittori futuristi, svoltasi nel febbraio del 1912 alla galleria Barnheim-Jeune di Parigi.
Umberto Boccioni è stato uno degli artisti più influenti del XX secolo. Pittore, scultore, critico e teorico, fu protagonista della formazione del gruppo futurista e dello sviluppo della nuova estetica. La sua vasta produzione comprende opere pittoriche, sculture e incisioni e si è svolta per l’intero arco della sua breve vita, accompagnata da un costante processo di aggiornamento e studio delle vicende artistiche del primo decennio del Novecento. Per comprendere al meglio le ragioni che hanno reso Umberto Boccioni uno dei più grandi artisti del secolo scorso è molto importante contestualizzare la sua attività all’interno della sua vita, ricca di incontri e scontri, dedita allo studio e alla ricerca di suggestioni e metodi, documentata non solo da lettere e diari, all’interno dei quali Boccioni annotava fatti e pensieri, ma anche dalla critica che, sin dalla pubblicazione dei primi manifesti del futurismo e dalle prime esposizioni, si interessò al giovane artista reggino. Per questo motivo, lo studio delle fonti visive e l’analisi delle opere prodotte da Boccioni in questi due anni di fervente attività pittorica e teorica è introdotto da un capitolo che porta al vaglio gli studi boccioniani compiuti finora, nel tentativo di comprenderne i limiti e, a partire da questi, sviluppare un ragionamento utile a riempire le lacune e chiarire gli equivoci che sembrano caratterizzare il biennio 1910-1912: momento fondamentale dell’estetica boccioniana, fino a questo momento non adeguatamente studiato, in cui la sua pittura matura e raggiunge un punto di svolta. A tal riguardo, la coincidenza con la grande retrospettiva allestita presso Palazzo Reale in occasione del centenario della morte dell’artista , fornisce un quadro completo delle riflessioni e dei procedimenti ideativi che hanno guidato Boccioni verso l’adesione al movimento futurista e presenta ciò che accade dopo il 1912, quando il suo linguaggio pittorico è ormai giunto ad un livello tale di maturazione da poter essere considerato espressione individuale dell’artista, coerente, ma allo stesso tempo indipendente, rispetto alle proposte dei suoi colleghi futuristi.
Nonostante l’accuratezza e l’importanza degli studi più recenti, le scelte e le ragioni che hanno condotto Boccioni verso l’esordio sulla scena artistica internazionale, al quale egli si presenta con un’identità artistica ben affermata, pienamente consapevole del messaggio e del significato della sua arte, restano ancora oggi in parte da chiarire; per questa ragione, riallacciandosi e approfondendo l’indagine critica proposta dalla mostra antologica di Boccioni del 2016, le ricerche che hanno preceduto la scrittura di questa trattazione, sono state impostate su una metodologia basata sulle occasioni espositive, gli incontri e le letture che sono state oggetto di studio da parte dell’artista nel corso della sua formazione, con particolare attenzione per quanto concerne le suggestioni riprese nel momento di riflessione avviato subito dopo l’adesione al movimento futurista.
Avendo impostato come punto di partenza la lettura degli scritti su Boccioni, è risultato immediatamente evidente che, sebbene egli sia stato uno dei fondatori del movimento futurista, lo studio della sua attività seguì uno sviluppo parallelo all’analisi del movimento (per quanto spesso le due strade si incrocino), il che ha reso possibile tracciare l’identità ‘estetica’ di questo artista in maniera per certi versi indipendente da quella del gruppo futurista. Alla luce di questa considerazione, i risultati ottenuti dall’indagine sulle occasioni e sui materiali per mezzo dei quali Boccioni approfondì la sua conoscenza delle dinamiche artistiche che presero forma in Italia e in Europa nei primi anni del Novecento, trova pieno riscontro nell’analisi di alcune delle principali opere del biennio 1910-1912, in cui le scelte espressive compiute da Boccioni permettono di ricostruire in maniera puntale il suo controverso percorso artistico e personale, rintracciando le fonti visive e culturali che ne hanno nutrito l’estetica pittorica.
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