Tesi etd-04262018-114812 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
RIGHINI, COSIMO
URN
etd-04262018-114812
Titolo
Effetti del Remedier® su semenzai di piante di interesse agrario e caratterizzazione metabolica dei suoi principi attivi.
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof. Vannacci, Giovanni
relatore Dott.ssa Sarrocco, Sabrina
correlatore Dott. Guglielminetti, Lorenzo
relatore Dott.ssa Sarrocco, Sabrina
correlatore Dott. Guglielminetti, Lorenzo
Parole chiave
- Biolog
- Botrytis cinerea
- peperone
- pomodoro
- Remedier®
- Trichoderma
Data inizio appello
21/05/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il presente elaborato ha lo scopo di valutare l’effetto dell applicazine di Remedier al terreno di semina di diverse colture agarie. Remedier® è un agrofarmaco, più precisamente un fungicida, prodotto e distribuito da Isagro S.p.A, commercializzato in diversi continenti e contenente un principio attivo composto da due isolati di Trichoderma, T. asperellum ICC012 e T. gamsii ICC080.
Sebbene sia noto l’effetto biofungicida di Remedier®, poche sono le informazioni ad oggi a disposizione circa un suo effetto biostimolante. Attualmente viene definito biostimolante un “prodotto che contiene sostanza/e e/o microrganismi la cui funzione, quando applicato alle piante o alla rizosfera, è di stimolare processi naturali che portano ad un maggior assorbimento ed utilizzo di nutrienti, ad una aumentata tolleranza a stress abiotici e al miglioramento della qualità della coltura”. Dal punto di vista legislativo, se da una parte si sta delineando il ruolo e l’importanza, in un immediato futuro, di prodotti per la difesa alternativi ai fitofarmaci di origine chimica (DIRETTIVA 2009/128/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 ottobre 2009 che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi) meno chiara invece appare la situazione legislativa che regola l’uso dei biostimolanti. Nel mercato sono presenti comunque numerosi prodotti ad azione biostimolante, molti dei quali composti da microrganismi tra cui isolati fungini appartenenti al genere Trichoderma. In molti isolati di questa specie è stata riscontrata non solo una capacità di contenimento di malattie quali quelle causate da patogeni tellurici, ma anche una capacità di promozione della crescita della pianta con incrementi del vigore vegetativo e delle rese.
Al fine di caratterizzarne i meccanismi d’azione, nel presente lavoro è stato effettuato uno screening dell’attività di biostimolo dei due isolati principio attivo di Remedier, valutando l’effetto del prodotto sull’emergenza e sulla biomassa di diverse specie di interesse agrario a seguito dell’aggiunta dell’agrofarmaco in semenzaio. E’ inoltre stata effettuata una caratterizzazione metabolica dei due isolati al fine di valutarne l’eventuale competizione per nutrienti tramite il calcolo dell’Indice di Sovrapposizione delle Nicchie (NOI) attraverso l’utilizzo del sistema Biolog che consente l’analisi contemporanea di 95 diverse fonti di carbonio, Dopo aver valutato la capacità endofitica e la rizosfera competenza dei due ceppi fungini, è stato, infine, messo a punto un protocollo per l’infezione di Botrytis cinerea su pomodoro e peperone per verificare l’eventuale induzione di resistenza da parte dei due isolati benefici.
I risultati sin qui ottenuti non consentono di confermare in modo univoco un effetto di Remedier® nella riduzione del tempo medio di emergenza o nell’aumento della biomassa per tutte le specie vegetali saggiate. I dati raccolti e sottoposti ad analisi statistica forniscono un quadro complesso: infatti se per alcune colture il trattamento anticipa l’emergenza ed aumenta la biomassa per altre l’effetto non è percettibile o risulta addirittura negativo rispetto al non trattato. Per quanto riguarda il profilo metabolico, i due isolati non risultano in competizione per i substrati e sembrano occupare nicchie ecologiche separate. Infine, i due isolati fungini non sembrano endofiti, mentre risultano essere ottimi rizosfera competenti.
L’applicazione di prodotti a base di microrganismi per favorire lo sviluppo vegetale o migliorarne le performance produttive è un interessante filone di ricerca scientifica. Studi come questo sono le premesse per nuove indagini volte ad indagare i meccanismi che intervengono nel determinare il biostimolo nelle piante sensibili.
Sebbene sia noto l’effetto biofungicida di Remedier®, poche sono le informazioni ad oggi a disposizione circa un suo effetto biostimolante. Attualmente viene definito biostimolante un “prodotto che contiene sostanza/e e/o microrganismi la cui funzione, quando applicato alle piante o alla rizosfera, è di stimolare processi naturali che portano ad un maggior assorbimento ed utilizzo di nutrienti, ad una aumentata tolleranza a stress abiotici e al miglioramento della qualità della coltura”. Dal punto di vista legislativo, se da una parte si sta delineando il ruolo e l’importanza, in un immediato futuro, di prodotti per la difesa alternativi ai fitofarmaci di origine chimica (DIRETTIVA 2009/128/CE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 21 ottobre 2009 che istituisce un quadro per l'azione comunitaria ai fini dell'utilizzo sostenibile dei pesticidi) meno chiara invece appare la situazione legislativa che regola l’uso dei biostimolanti. Nel mercato sono presenti comunque numerosi prodotti ad azione biostimolante, molti dei quali composti da microrganismi tra cui isolati fungini appartenenti al genere Trichoderma. In molti isolati di questa specie è stata riscontrata non solo una capacità di contenimento di malattie quali quelle causate da patogeni tellurici, ma anche una capacità di promozione della crescita della pianta con incrementi del vigore vegetativo e delle rese.
Al fine di caratterizzarne i meccanismi d’azione, nel presente lavoro è stato effettuato uno screening dell’attività di biostimolo dei due isolati principio attivo di Remedier, valutando l’effetto del prodotto sull’emergenza e sulla biomassa di diverse specie di interesse agrario a seguito dell’aggiunta dell’agrofarmaco in semenzaio. E’ inoltre stata effettuata una caratterizzazione metabolica dei due isolati al fine di valutarne l’eventuale competizione per nutrienti tramite il calcolo dell’Indice di Sovrapposizione delle Nicchie (NOI) attraverso l’utilizzo del sistema Biolog che consente l’analisi contemporanea di 95 diverse fonti di carbonio, Dopo aver valutato la capacità endofitica e la rizosfera competenza dei due ceppi fungini, è stato, infine, messo a punto un protocollo per l’infezione di Botrytis cinerea su pomodoro e peperone per verificare l’eventuale induzione di resistenza da parte dei due isolati benefici.
I risultati sin qui ottenuti non consentono di confermare in modo univoco un effetto di Remedier® nella riduzione del tempo medio di emergenza o nell’aumento della biomassa per tutte le specie vegetali saggiate. I dati raccolti e sottoposti ad analisi statistica forniscono un quadro complesso: infatti se per alcune colture il trattamento anticipa l’emergenza ed aumenta la biomassa per altre l’effetto non è percettibile o risulta addirittura negativo rispetto al non trattato. Per quanto riguarda il profilo metabolico, i due isolati non risultano in competizione per i substrati e sembrano occupare nicchie ecologiche separate. Infine, i due isolati fungini non sembrano endofiti, mentre risultano essere ottimi rizosfera competenti.
L’applicazione di prodotti a base di microrganismi per favorire lo sviluppo vegetale o migliorarne le performance produttive è un interessante filone di ricerca scientifica. Studi come questo sono le premesse per nuove indagini volte ad indagare i meccanismi che intervengono nel determinare il biostimolo nelle piante sensibili.
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