Tesi etd-04252017-220343 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SISTO, DORIANA
URN
etd-04252017-220343
Titolo
L’esecuzione penale esterna: condizione attuale e prospettive future.
Il ruolo del volontariato.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SOCIOLOGIA E POLITICHE SOCIALI
Relatori
relatore Prof. Borghini, Andrea
Parole chiave
- esecuzione penale esterna
- Stati Generali
- volontariato
Data inizio appello
15/05/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il tema dell’esecuzione penale in Italia è un argomento di cui si parla in modo incostante. A tratti esso scompare dal dibattito pubblico, perché si tratta di un tema delicato, fino a che non sopraggiunge un nuovo fatto di cronaca che innesca la necessità di un cambiamento, utile a sanare quei problemi strutturali che nel Paese non sono stati mai veramente risolti.
Questo lavoro si concentra sul tema dell’esecuzione penale esterna: nella prima parte si analizza da un punto di vista sociologico l’argomento della pena, approfondendo in particolare il pensiero del sociologo contemporaneo Garland e ripercorrendo le quattro teorie da egli analizzate, quelle di Durkheim, Foucault, Rusche e Kirchheimer ed Elias.
Nel secondo capitolo si ripercorre l’evoluzione dell’esecuzione penale esterna in Italia in un’ottica storico-legislativa, soffermandosi anche sull'evento degli Stati Generali dell’esecuzione Penale, sulle possibilità che questi hanno creato e sull'effettiva realizzazione delle proposte avanzate dagli esperti dei 18 tavoli di lavoro.
Nell'ultima parte del lavoro di tesi è stata effettuata una ricerca qualitativa che ha coinvolto le associazioni di volontariato, uno dei principali attori dell’esecuzione penale esterna. Dall'analisi dei dati, ottenuti attraverso la realizzazione di interviste semi-direttive, sono emersi cinque temi: i pro-getti e le attività realizzati dalle associazioni, la rete di collaborazioni che esse creano, le attività di sensibilizzazione e l’accoglienza che queste ricevono, le difficoltà che le associazioni incontrano e infine la percezione che esse hanno degli Stati Generali e dell’attuale situazione dell’esecuzione penale italiana.
Dalla lettura dei documenti degli Stati Generali, compresi gli atti di una conferenza svolta ad un anno di distanza dalla fine dei lavori, e dall'analisi dei dati derivati dalla ricerca, si deduce che l’argomento della situazione penale nel nostro Paese è ancora molto difficile da trattare, non riscuote il favore dell’opinione pubblica e quindi, nonostante l’impegno del volontariato, i processi di trasformazione, di cui si sente sempre più il bisogno in seguito alla condanna da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sono molto lenti.
Gli Stati Generali, inoltre, nonostante le intenzioni con cui sono stati progettati, non hanno avuto l’incisività auspicata, anche a causa del clima politico sfavorevole in cui sono inseriti. Il dibattito politico, infatti, si sta spostando nuovamente verso una stretta securitaria e questo non giova sicuramente al processo di apertura prospettato dagli Stati Generali e dal volontariato.
Questo lavoro si concentra sul tema dell’esecuzione penale esterna: nella prima parte si analizza da un punto di vista sociologico l’argomento della pena, approfondendo in particolare il pensiero del sociologo contemporaneo Garland e ripercorrendo le quattro teorie da egli analizzate, quelle di Durkheim, Foucault, Rusche e Kirchheimer ed Elias.
Nel secondo capitolo si ripercorre l’evoluzione dell’esecuzione penale esterna in Italia in un’ottica storico-legislativa, soffermandosi anche sull'evento degli Stati Generali dell’esecuzione Penale, sulle possibilità che questi hanno creato e sull'effettiva realizzazione delle proposte avanzate dagli esperti dei 18 tavoli di lavoro.
Nell'ultima parte del lavoro di tesi è stata effettuata una ricerca qualitativa che ha coinvolto le associazioni di volontariato, uno dei principali attori dell’esecuzione penale esterna. Dall'analisi dei dati, ottenuti attraverso la realizzazione di interviste semi-direttive, sono emersi cinque temi: i pro-getti e le attività realizzati dalle associazioni, la rete di collaborazioni che esse creano, le attività di sensibilizzazione e l’accoglienza che queste ricevono, le difficoltà che le associazioni incontrano e infine la percezione che esse hanno degli Stati Generali e dell’attuale situazione dell’esecuzione penale italiana.
Dalla lettura dei documenti degli Stati Generali, compresi gli atti di una conferenza svolta ad un anno di distanza dalla fine dei lavori, e dall'analisi dei dati derivati dalla ricerca, si deduce che l’argomento della situazione penale nel nostro Paese è ancora molto difficile da trattare, non riscuote il favore dell’opinione pubblica e quindi, nonostante l’impegno del volontariato, i processi di trasformazione, di cui si sente sempre più il bisogno in seguito alla condanna da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, sono molto lenti.
Gli Stati Generali, inoltre, nonostante le intenzioni con cui sono stati progettati, non hanno avuto l’incisività auspicata, anche a causa del clima politico sfavorevole in cui sono inseriti. Il dibattito politico, infatti, si sta spostando nuovamente verso una stretta securitaria e questo non giova sicuramente al processo di apertura prospettato dagli Stati Generali e dal volontariato.
File
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TESI_INTERA.pdf | 584.11 Kb |
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