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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04242023-160638


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
VALENZANO, ALESSIA
URN
etd-04242023-160638
Titolo
Il doppio nella letteratura contemporanea Due casi di studio: Tabucchi e Auster
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUE, LETTERATURE E FILOLOGIE EURO - AMERICANE
Relatori
relatore Tirinanzi De Medici, Carlo
controrelatore Brugnolo, Stefano
Parole chiave
  • double in literature - doppio nella letteratura
Data inizio appello
25/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/05/2093
Riassunto
Tesi che indaga la ricezione del fenomeno letterario del doppio nel periodo letterario contemporaneo, partendo dall’analisi dei grandi classici sullo studio del doppio di Freud e Rank. Saggio di analisi che supporta l’idea di questa tesi è Fusillo “L’altro e lo stesso. Teoria e storia del doppio” che si focalizza sull’esperienza perturbante che ne deriva dall’incontro con sé stesso attraverso epoche e arti quali letteratura e cinema.
Le opere analizzate sono Notturno Indiano di Tabucchi e The New York Trilogy di Auster.
In Notturno Indiano si segue la storia di un narratore alla ricerca di un amico appartenente al suo passato, Xavier, scomparso nei meandri dell’India; questo viaggio porterà il protagonista a confrontarsi con vari personaggi, ognuno dei quali lo aiuterà nella sua ricerca, ricerca che si comprenderà essere di se stesso, di un Io del passato, e una volta che il protagonista, durante una cena, scorge ad alcuni tavoli di distanza la persona cercata, scoprirà di non essere più interessato a questa ricerca, perché la persona trovata, il se stesso del passato, è lontano e diverso da quello che è oggi il protagonista, per cui un ricongiungimento appare impossibile.
The New York Trilogy è composta da City of Glass, primo libro in cui il protagonista, Daniel Quinn, a causa di una telefonata ad un numero sbagliato, si ritrova a vestire i panni di Paul Auster, un investigatore privato. Viene assoldato da Peter e Virginia Stillman per poter seguire la scarcerazione e in seguito pedinare il padre di Peter, Peter Sillman sr, il quale era stato incarcerato perché aveva rinchiuso in una stanza buia, per ben otto anni, il figlio, per poter creare una lingua pura, priva dell’influenza della società che, secondo i suoi studi, conserva il male del peccato originale. Durante questa investigazione Quinn si plasmerà in diverse altre persone, in un continuo gioco di personalità che lo porteranno in un vortice di follia da cui non ci sarà via di uscita e, soprattutto, in cui risalire alla sua vera identità sarà impossibile.
Ghosts è il secondo libro della trilogia e racconta le vicende di un investigatore privato, Blue, assoldato da White per poter osservare e pedinare Black; per agevolare questa indagine White procura la casa di fronte quella di Black, in modo tale che Blue, guardando dalla sua finestra, veda perfettamente la stanza di Black.
L’indagine è monotona e priva di azione, tutto quello che Black fa è leggere, scrivere e fare brevi e occasionali passeggiate, per cui ben presto la vita di Blue si riduce a questo e comincia a credere di star guardando ad un suo riflesso tramite la finestra, Black diviene l’immagine speculare di Blue, infatti Blue è talmente in sintonia con Black da riuscirne a prevedere le mosse future. I due si incontreranno due volte, sotto mentite spoglie di Blue, e tramite queste conversazioni Blue comprende che così come lui osserva Black, così il compito di Black è quello di spiare Blue.
Le funzioni di investigatore – investigato vengono meno in questo romanzo, e nella scena finale di confronto fra i due si capisce come l’esistenza di entrambi sia sostentata dall’altro; senza uno di loro, l’altro non potrebbe esistere.
Il terzo ed ultimo romanzo, The Locked Room, è l’unico che presenta una narrazione in prima persona e racconta gli eventi di un narratore, catapultato in questa storia, a causa della scomparsa di un suo caro amico d’infanzia, Fanshawe. Quest’ultimo, mesi prima della sua scomparsa, aveva lasciato detto alla mogli, Sophie, che in caso fosse mai successo qualcosa a lui, lei avrebbe dovuto affidare tutti i suoi scritti, mai pubblicati, al suo amico d’infanzia. Così accade quando, sei mesi dalla sua scomparsa, Sophie oramai certa della morte del marito, contatta l’amico d’infanzia e racconta tutta la storia. Il narratore si fa carico di questo impegno sia in nome dell’amicizia fraterna con Fanshawe ma anche perché si è invaghito di Sophie. Il narratore pubblica tutti gli scritti di Fanshawe che ottengono un riscontro positivo sia dalla critica che dal pubblico, e poco dopo sposa Sophie. In narratore racconta dell’amicizia che lo legava a Fanshawe e di come fossero stati più fratelli che amici, condividendo tutto nella loro infanzia, ma il racconto è velato da un lieve senso di invidia da parte del narratore nei confronti di Fanshawe, visto come una persona di un’intelligenza superiore e irraggiungibile. Quando gli viene chiesto di redigere una biografia di Fanshawe, il narratore diviene ossessionato dalla sua vita passata e decide di cercarlo per poter mettere una volta per tutte la parola fine a questa storia. La sua ricerca lo porta sull’orlo della pazzia fino a quando non sarà Fanshawe stesso a contattarlo per potergli parlare, dice di volergli raccontare la sua storia e dare tutte le risposte che cerca. Queste risposte le ha scritte in un taccuino rosso, ma quando il narratore lo legge scopre che nonostante le parole gli siano familiari, afferrarne il senso è impossibile per lui, è come se ogni frase andasse a contraddire e eliminare quella precedente, così il narratore strappa via e getta ogni pagina di questo taccuino, prende il treno e trona a casa lasciandosi alle spalle questa storia e Fanshawe stesso.
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