• agricoltura conservativa
• agricoltura sostenibile
• colture di copertura
• no tillage
• semina su sodo

L’agricoltura conservativa, quando applicata integralmente nei suoi principi, si è dimostrata un alleato importante nell’incremento della fertilità dei suoli e della sostenibilità degli agroecosistemi. Questo lavoro di ricerca, giunto al terzo ed ultimo anno di prova, ha l’obbiettivo di fornire soluzioni innovative per l’applicazione dei principi di agricoltura conservativa, con particolare riferimento alla gestione non chimica delle cover crops. La sperimentazione svolta ha lo scopo di analizzare e valutare i vantaggi e gli svantaggi derivanti dall’utilizzo di tre diverse tipologie di cover crops autunno-vernine, quali segale (Secale cereale L.), veccia (Vicia villosa Roth.) ed il miscuglio di entrambe, impiegate, in seguito alla loro terminazione meccanica, come pacciamatura morta per la semina su sodo della successiva coltura di sorgo da granella (Sorghum bicolor (L.) Moench.), coltivato in asciutta. La terminazione meccanica delle cover crops è stata effettuata utilizzando il rullo RT300 prodotto da DONDI S.p.A. impiegato come roller crimper combinando i parametri operativi della velocità e della tipologia di lame. Si sono valutati, sia parametri meccanici come l’efficacia di terminazione, sia agronomici come la biomassa e le asportazioni sia delle cover crops che del sorgo. L’analisi statistica ha preso in considerazione i dati raccolti da tutti e tre gli anni di sperimentazione. L’efficacia di terminazione del rullo è risultata molto elevata, arrivando già al 90 % dopo una settimana dalla terminazione. Tuttavia la tecnica migliore, per tutte le tipologie di cover crops, si è dimostrata quella che ha combinato velocità di avanzamento più basse (5 Km h-1 e 10 Km h-1) alla tipologia di lame affilate. La segale in purezza e il miscuglio hanno prodotto i quantitativi di biomassa secca statisticamente più elevati (6,221 e 6,407 t ha-1, rispettivamente). La concentrazione tissutale dell’azoto più alta è stata riscontrata nella veccia con un valore di 2,869 g 100g-1. Le asportazioni in N sono state statisticamente più alte in miscuglio e veccia con valori pari a 124,140 kg ha-1 per la leguminosa e 131,614 kg ha-1 per il mix. Il calcolo dei valori di LER (Land Equivalent Ratio) hanno mostrato un’influenza piuttosto positiva del miscuglio sia sulla produzione di biomassa secca (LER=1,28), sia sulle asportazioni di N (LER=1,45). La produzione granellare del sorgo è stata significativamente più alta per la cover di veccia (6,518 t ha-1) e miscuglio 6,185 t ha-1) rispetto alla segale che ha registrato valori piuttosto bassi (0,928 t ha-1). L’ H.I. è stato significativamente più basso per la segale (0,220), mentre tra miscuglio e veccia non si sono riscontrate differenze significative anche se la veccia ha fatto registrare il valore più alto (0,557). La stessa tendenza si è osservata per le asportazioni totali dell’azoto, in cui miscuglio e veccia hanno fatto registrare valori significativamente più alti rispetto alla cover di segale.