ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04242019-193020


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
FURIA, ELISA
URN
etd-04242019-193020
Titolo
La fobia specifica come modello clinico per lo studio dell'elaborazione precoce di stimoli evoluzionisticamente significativi
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Gemignani, Angelo
Parole chiave
  • masking
  • fear-relevant stimuli
  • fear
  • automatic processing
  • spider phobia
Data inizio appello
14/05/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
Le fobie specifiche sono un disturbo psichiatrico molto diffuso, comportano un’importante riduzione della qualità della vita e sono fortemente predittive di comorbidità con altri disturbi psichiatrici. Il trattamento di prima scelta è rappresentato dalla terapia espositiva, ma, a causa del forte disagio indotto dal confronto con l’oggetto fobico, i pazienti, soprattutto i più severi, spesso lo rifiutano.
Lo studio PsyCERCP (Psychophysiological Correlates of Emotional Reactions in Covert Paradigms) si propone di analizzare i correlati psicofisiologici delle reazioni elicitate da stimoli emotigeni di tipo fobico somministrati a diversi livelli di consapevolezza in soggetti più o meno suscettibili a tali stimoli, per verificare l’ipotesi secondo cui l’elaborazione di questo tipo di informazioni seguirebbe vie anatomo-funzionali specifiche. Lo studio cerca di comprendere se le risposte a stimoli evoluzionisticamente significativi, quali i ragni, siano attivate da caratteristiche percettive specifiche, relativamente indipendenti dallo stimolo nel suo complesso, con il duplice scopo – da un lato – di verificare la presenza di meccanismi ancestrali di elaborazione della paura e, più in generale, delle emozioni e – dall’altro – di validare protocolli terapeutici non intrusivi di desensibilizzazione per le fobie specifiche.
Lo studio si articola in tre sessioni sperimentali caratterizzate ciascuna da un elevato livello di complessità, sia per la strumentazione utilizzata sia per il numero di variabili prese in considerazione, e presenta numerosi aspetti innovativi rispetto ai paradigmi sperimentali classici. L’eventuale conferma delle ipotesi permetterà di estendere il modello sperimentale anche a pazienti fobici conclamati per definire protocolli terapeutici mirati e personalizzabili in base alla sensibilità individuale alla caratteristica percettiva specifica, che potrebbe rivelarsi un criterio di classificazione dei pazienti. L’uso combinato di realtà virtuale e stimolazione covert offriranno il vantaggio, rispetto agli approcci tradizionali, di consentire l’accesso alla terapia anche – e soprattutto – ai pazienti più gravi.
File