Tesi etd-04242019-094733 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
CROCCIA, VERONICA
URN
etd-04242019-094733
Titolo
Il melanoma nell'infanzia e nell'adolescenza: aspetti eziopatogenetici, clinici e chirurgici
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Spinelli, Claudio
Parole chiave
- adolescenza
- chirurgia
- clinica
- fattori rischio
- infanzia
- melanoma
Data inizio appello
14/05/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
14/05/2089
Riassunto
Questo lavoro di tesi ha come argomento principale il melanoma cutaneo nell’infanzia e nell’adolescenza. Pur essendo considerata una neoplasia rara in età pediatrica, negli ultimi anni sembra essere stata oggetto di un aumento di incidenza, soprattutto negli adolescenti e nei giovani adulti.
Similmente a quanto avviene per gli adulti, i fattori di rischio considerati più comunemente sono l’esposizione alla luce solare, la pelle chiara, una storia familiare di melanoma, il numero elevato di nevi, la presenza di nevi congeniti e difetti ereditari nel DNA. Recentemente anche l’inquinamento ambientale e l’esposizione prolungata ad agenti chimici sono stati presi in considerazione come potenziali fattori di rischio. Tuttavia tali studi non hanno interessato la popolazione pediatrica.
Si è cercato, quindi, di implementare con il presente studio i dati relativi a questa fascia di età. Nel presente lavoro sono stati presi in considerazione i parametri clinici, istopatologici, eziopatogenetici, chirurgici e di follow-up, con l’obiettivo di una rivalutazione complessiva dei fattori di rischio nella popolazione pediatrica e adolescenziale. Tutti i pazienti presi in considerazione per lo studio, infatti, hanno ricevuto diagnosi di melanoma cutaneo all’interno dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest, tra il 2006 e il 2016.
I risultati hanno permesso di evidenziare le seguenti caratteristiche:
¥ Il 2012 è l’anno con il maggior numero di diagnosi, seguito dal 2009 e dal 2011.
¥ Tutti i pazienti sono stati sottoposti a biopsia escissionale della lesione primitiva, seguita da un’exeresi di radicalizzazione.
¥ Complessivamente l’incidenza tra i due sessi è spostata verso le femmine. Sotto i quindici anni non è evidente una differenza significativa (1:1); sopra i quindici anni, invece, la presenza nel sesso femminile è quasi due volte quella maschile.
¥ L’età mediana dei nei pazienti del gruppo 0-14 anni è 12 anni, mentre nella fascia di età 15-21 l’età mediana è 20 anni. L’età mediana complessiva è 20 anni.
¥ Il tronco risulta essere la sede maggiormente interessata in entrambi i sessi (59%), seguita dall’arto inferiore (21%) e dal superiore (18%). Nei pazienti sotto i 15 anni le sedi maggiormente interessate sono le estremità, in particolare l’arto superiore (da solo interessa il 50%). Nel gruppo B il tronco raggiunge il 67%.
¥ Il 39% dei melanomi è insorto su nevo preesistente. In un caso si trattava di nevo congenito.
¥ Nel 51% dei casi la diagnosi ha riguardato melanomi in situ, mentre nel restante 49% melanomi di tipo invasivo. Tuttavia sotto i 15 anni, la maggior parte delle diagnosi ha riguardato i melanomi di tipo invasivo.
¥ La biopsia del linfonodo sentinella è stata effettuata nel 10% dei pazienti e ha mostrato una percentuale di negatività per cellule tumorali pari al 100%.
¥ Tutti i pazienti presentavano un istotipo a diffusione superficiale.
¥ Il 33% dei pazienti presentano una familiarità di primo grado (genitori e fratelli) per melanoma. Nel 14% dei casi invece si è riscontrata una familiarità di grado meno stretto.
¥ Nell’86% dei casi i pazienti presentavano un numero elevato di nevi, tra questi un paziente presentava diagnosi di sindrome del nevo displastico.
¥ Per quanto riguarda il quantitativo di esposizione solare dei pazienti prima dell’insorgenza del melanoma, su una scala crescente da 1 a 4 livelli: il 62% dei pazienti riferiva un livello 3, il 19% un livello 2 e un 14% un livello 4.
¥ La carnagione tipicamente chiara è stata riscontrata nel 62% dei pazienti.
¥ Il 19% dei pazienti viveva in un’area in prossimità di siti inquinati.
¥ Nell’81% dei casi a seguito della diagnosi di melanoma, sono seguite ulteriori asportazioni di nevi. La loro natura è risultata sempre benigna, a eccezione di un unico caso.
¥ Per tutti i pazienti la sopravvivenza a 5 anni è risultata del 100%.
¥ In nessun caso si è verificata recidiva.
Similmente a quanto avviene per gli adulti, i fattori di rischio considerati più comunemente sono l’esposizione alla luce solare, la pelle chiara, una storia familiare di melanoma, il numero elevato di nevi, la presenza di nevi congeniti e difetti ereditari nel DNA. Recentemente anche l’inquinamento ambientale e l’esposizione prolungata ad agenti chimici sono stati presi in considerazione come potenziali fattori di rischio. Tuttavia tali studi non hanno interessato la popolazione pediatrica.
Si è cercato, quindi, di implementare con il presente studio i dati relativi a questa fascia di età. Nel presente lavoro sono stati presi in considerazione i parametri clinici, istopatologici, eziopatogenetici, chirurgici e di follow-up, con l’obiettivo di una rivalutazione complessiva dei fattori di rischio nella popolazione pediatrica e adolescenziale. Tutti i pazienti presi in considerazione per lo studio, infatti, hanno ricevuto diagnosi di melanoma cutaneo all’interno dell’Azienda USL Toscana Nord Ovest, tra il 2006 e il 2016.
I risultati hanno permesso di evidenziare le seguenti caratteristiche:
¥ Il 2012 è l’anno con il maggior numero di diagnosi, seguito dal 2009 e dal 2011.
¥ Tutti i pazienti sono stati sottoposti a biopsia escissionale della lesione primitiva, seguita da un’exeresi di radicalizzazione.
¥ Complessivamente l’incidenza tra i due sessi è spostata verso le femmine. Sotto i quindici anni non è evidente una differenza significativa (1:1); sopra i quindici anni, invece, la presenza nel sesso femminile è quasi due volte quella maschile.
¥ L’età mediana dei nei pazienti del gruppo 0-14 anni è 12 anni, mentre nella fascia di età 15-21 l’età mediana è 20 anni. L’età mediana complessiva è 20 anni.
¥ Il tronco risulta essere la sede maggiormente interessata in entrambi i sessi (59%), seguita dall’arto inferiore (21%) e dal superiore (18%). Nei pazienti sotto i 15 anni le sedi maggiormente interessate sono le estremità, in particolare l’arto superiore (da solo interessa il 50%). Nel gruppo B il tronco raggiunge il 67%.
¥ Il 39% dei melanomi è insorto su nevo preesistente. In un caso si trattava di nevo congenito.
¥ Nel 51% dei casi la diagnosi ha riguardato melanomi in situ, mentre nel restante 49% melanomi di tipo invasivo. Tuttavia sotto i 15 anni, la maggior parte delle diagnosi ha riguardato i melanomi di tipo invasivo.
¥ La biopsia del linfonodo sentinella è stata effettuata nel 10% dei pazienti e ha mostrato una percentuale di negatività per cellule tumorali pari al 100%.
¥ Tutti i pazienti presentavano un istotipo a diffusione superficiale.
¥ Il 33% dei pazienti presentano una familiarità di primo grado (genitori e fratelli) per melanoma. Nel 14% dei casi invece si è riscontrata una familiarità di grado meno stretto.
¥ Nell’86% dei casi i pazienti presentavano un numero elevato di nevi, tra questi un paziente presentava diagnosi di sindrome del nevo displastico.
¥ Per quanto riguarda il quantitativo di esposizione solare dei pazienti prima dell’insorgenza del melanoma, su una scala crescente da 1 a 4 livelli: il 62% dei pazienti riferiva un livello 3, il 19% un livello 2 e un 14% un livello 4.
¥ La carnagione tipicamente chiara è stata riscontrata nel 62% dei pazienti.
¥ Il 19% dei pazienti viveva in un’area in prossimità di siti inquinati.
¥ Nell’81% dei casi a seguito della diagnosi di melanoma, sono seguite ulteriori asportazioni di nevi. La loro natura è risultata sempre benigna, a eccezione di un unico caso.
¥ Per tutti i pazienti la sopravvivenza a 5 anni è risultata del 100%.
¥ In nessun caso si è verificata recidiva.
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