Tesi etd-04232020-121030 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
LUNARDI, STEFANIA
URN
etd-04232020-121030
Titolo
LA CONDIZIONE NEUROPSICOLOGICA DELL'ANSIA SOCIALE DA ESAME: DIFFERENZE DI GENERE E VARIAZIONI DEL PROTEOMA SALIVARE.
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Mazzoni, Maria Rosa
correlatore Prof.ssa Sebastiani, Laura
correlatore Prof.ssa Sebastiani, Laura
Parole chiave
- ansia sociale
- proteomica
- saliva
- stimoli olfattivi
- stimoli uditivi
- stress
- test anxiety
Data inizio appello
27/05/2020
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il “test anxiety” o ansia da esame è uno stato psicologico che rientra all’interno della categoria dell’ansia sociale ed è una condizione caratterizzata da forte stress emotivo, diffusa fra molti studenti universitari che può arrivare a compromettere le prestazioni durante un esame. L’esame, infatti, viene visto come una minaccia esterna e quindi attiva quelli che sono i sistemi neuronali ed endocrini che hanno la funzione di regolare il processo adattativo di risposta allo stress. In particolar modo, si ha attivazione dell’asse ipotalamo–ipofisi–surrene (HPA), del Sistema Nervoso Centrale (CNS) e naturlmente del sistema nervoso autonomo. Della condizione di ansia da esame e dell’ansia sociale in generale, ne soffre più frequentemente il sesso femminile e si ritiene che la causa sia da ricercare sia in possibili differenze nelle proiezioni afferenti sui neuroni ipotalamici che producono il fattore di rilascio della corticotropina (CRF) che all’effetto positivo degli estrogeni sull’espressione del CRF stesso.
La mia tesi di laurea è la continuazione di uno studio precedente condotto su studenti dell’Università di Pisa sottoposti ad uno “stress test” progettato per simulare un esame orale. In particolare, il mio lavoro è stato incentrato sull’estensione sia della casistica che sull’analisi della differenza di genere nella risposta allo stress acuto che si può manifestare anche con una diversa variazione della composizione del proteoma salivare. Essendo la secrezione salivare sottoposta ad un fine controllo da parte del SNC attraverso l’innervazione simpatica e parasimpatica, viene influenzata dalle condizioni di stress e d’altra parte l’analisi della sua composizione proteica ci permette di approfondire, in maniera non invasiva, la possibile modalità della risposta allo stress stesso.
Gli studenti, preventivamente sottoposti ad una fase di rilassamento con stimoli olfattivi e/o uditivi, sono stati quindi sottoposti ad un esame orale che simulava la valutazione dell’apprendimento. La saliva veniva prelevata sia al termine della fase di rilassamento che dopo lo “stress test”. Le proteine salivari sono state separate ed analizzate mediante elettroforesi bidimensionale (2-DE) seguita dalla spettrometria di massa (ESI-MS/MS).
E’ stato evidenziato che lo “stress test” induce un incremento della secrezione dell’amilasi salivare in tutti i soggetti senza significative differenze di genere. Le altre proteine, invece, mostrano, in generale, un decremento più o meno marcato dopo lo stress, con le immunoglobuline (Ig) che presentano variazioni qualitativamente diverse tra i due generi. Questo ci ha portato ad ipotizzare, che la diversa risposta fisiopatologica allo stress acuto tra i generi, si rifletta anche nella composizione qualitativa delle Ig salivari.
La mia tesi di laurea è la continuazione di uno studio precedente condotto su studenti dell’Università di Pisa sottoposti ad uno “stress test” progettato per simulare un esame orale. In particolare, il mio lavoro è stato incentrato sull’estensione sia della casistica che sull’analisi della differenza di genere nella risposta allo stress acuto che si può manifestare anche con una diversa variazione della composizione del proteoma salivare. Essendo la secrezione salivare sottoposta ad un fine controllo da parte del SNC attraverso l’innervazione simpatica e parasimpatica, viene influenzata dalle condizioni di stress e d’altra parte l’analisi della sua composizione proteica ci permette di approfondire, in maniera non invasiva, la possibile modalità della risposta allo stress stesso.
Gli studenti, preventivamente sottoposti ad una fase di rilassamento con stimoli olfattivi e/o uditivi, sono stati quindi sottoposti ad un esame orale che simulava la valutazione dell’apprendimento. La saliva veniva prelevata sia al termine della fase di rilassamento che dopo lo “stress test”. Le proteine salivari sono state separate ed analizzate mediante elettroforesi bidimensionale (2-DE) seguita dalla spettrometria di massa (ESI-MS/MS).
E’ stato evidenziato che lo “stress test” induce un incremento della secrezione dell’amilasi salivare in tutti i soggetti senza significative differenze di genere. Le altre proteine, invece, mostrano, in generale, un decremento più o meno marcato dopo lo stress, con le immunoglobuline (Ig) che presentano variazioni qualitativamente diverse tra i due generi. Questo ci ha portato ad ipotizzare, che la diversa risposta fisiopatologica allo stress acuto tra i generi, si rifletta anche nella composizione qualitativa delle Ig salivari.
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