Tesi etd-04232019-105715 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BINDINI, GEREMIA
URN
etd-04232019-105715
Titolo
Il controllo delle infestanti di un tappeto di Gramigna in dormienza con l'impiego di acido acetico
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Dott. Volterrani, Marco
correlatore Dott. Fontanelli, Marco
correlatore Dott. Fontanelli, Marco
Parole chiave
- acido acetico
- controllo biologico
- Cynodon
- infestanti
Data inizio appello
13/05/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/05/2089
Riassunto
La flora spontanea determina danni di tipo estetico e funzionale nell’ ambito tappeti erbosi. La scelta dell’intervento sull’infestante non è generalizzabile, essendo più soggettiva e basata sul livello di perfezione che si vuole raggiungere. La tolleranza verso le erbe infestanti dipende dall’uso del tappeto erboso e dalle preferenze dell'utilizzatore.
I metodi di lotta alle infestanti in questo contesto prendono in considerazione il fatto che abbiamo una coltura sottoposta a continui sfalci e progettata per rimanere su quella superficie più a lungo possibile, di conseguenza il controllo delle infestanti è quasi esclusivamente effettuato con la coltura in atto. L’uso di erbicidi in ambito urbano può presentare delle criticità di carattere sia ambientale sia relativo al potenziale impatto sulla salute umana. Questo assunto viene indicato tra le premesse della Direttiva 2009/128/CE, che vincola gli Stati Membri a ridurre “i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente promuovendo l’uso della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi, quali le alternative non chimiche ai pesticidi”. Un’ulteriore limitazione viene imposta dall’attuale PAN in vigore, il quale prescrive che per le “aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili” le autorità locali individuino aree dove il diserbo è vietato o integrato con mezzi non chimici.
In considerazione di questo, è stata condotta una specifica sperimentazione con l’obiettivo di testare un metodo di controllo alternativo (acido acetico al 20%) alle comuni strategie di intervento, generalmente affidate all’uso di erbicidi chimici.
La prova si è svolta presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari Agro-ambientali nell’azienda sperimentale di Rottaia a S. Piero a Grado (PI) da novembre 2018 a marzo 2019.
La superficie a tappeto erboso sede della prova era un tappeto erboso maturo di Cynodon dactylon x transvaalesis cv ‘Patriot’.
Lo schema sperimentale della prova era un blocco randomizzato con 4 replicazioni e parcelle di 3 m2.
Il tappeto erboso di macroterma in dormienza il giorno 11 novembre 2018 è stato scalpato ad 1 cm di altezza, utilizzando un tagliaerba Amazone. Il giorno 12 novembre 2018 sul tappeto erboso sono state seminate 4 specie microterme considerate comuni infestanti invernali del tappeto erboso: Lolium multiflorum L., Lolium perenne L., Poa trivialis L., Trifolium repens L.. La semina è stata effettuata distribuendo manualmente il seme.
4 settimane dopo la semina sulle parcelle sono iniziati i trattamenti con acido acetico al 20%, distribuito con l’irroratore Acuspray.
I trattamenti sono stati i seguenti: Controllo non trattato; Trattamenti singoli: 4 settimane dopo la semina (dicembre), 8 settimane dopo la semina (gennaio), 12 settimane dopo la semina (febbraio), 16 settimane dopo la semina (marzo); Trattamenti sequenziali: dicembre + gennaio, dicembre + gennaio + febbraio, dicembre + gennaio + febbraio + marzo.
Durante la prova sulle parcelle non sono stati effettuati tagli, né concimazioni né trattamenti fitosanitari.
Prima di ogni trattamento, il giorno seguente il trattamento ed a fine prova sono stati misurati i seguenti parametri: a) Percentuale di copertura verde delle infestanti con valutazioni soggettive b) Normalized difference vegetation index (NDVI) misurato con il Green Seeker (Trimble’s GreenSeeker Handheld Crop Sensor). Alla ripresa vegetativa della macroterma (green-up): c) Livello di danno a carico del tappeto erboso valutato come percentuale di copertura verde della Gramigna.
I risultati ottenuti hanno mostrato che i trattamenti effettuati sulle specie in modo sequenziale hanno avuto effetti in genere superiori rispetto ai trattamenti singoli. Solo nel caso di Trifolium repens anche il trattamento effettuato alla quarta settimana dopo la semina è riuscito a contenere lo sviluppo delle piantine, evidenziando quindi una maggiore sensibilità di questa specie all’acido acetico nelle prime fasi di sviluppo. Per quanto riguarda la ripresa vegetativa primaverile della Cynodon, i rilievi effettuati a primavera hanno registrato un leggero ritardo nel green-up nelle tesi trattate in modo sequenziale, ritardo che si è annullato nelle settimane successive. Quindi possiamo concludere che i trattamenti effettuati non hanno danneggiato il tappeto erboso di Gramigna.
I metodi di lotta alle infestanti in questo contesto prendono in considerazione il fatto che abbiamo una coltura sottoposta a continui sfalci e progettata per rimanere su quella superficie più a lungo possibile, di conseguenza il controllo delle infestanti è quasi esclusivamente effettuato con la coltura in atto. L’uso di erbicidi in ambito urbano può presentare delle criticità di carattere sia ambientale sia relativo al potenziale impatto sulla salute umana. Questo assunto viene indicato tra le premesse della Direttiva 2009/128/CE, che vincola gli Stati Membri a ridurre “i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente promuovendo l’uso della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi, quali le alternative non chimiche ai pesticidi”. Un’ulteriore limitazione viene imposta dall’attuale PAN in vigore, il quale prescrive che per le “aree frequentate dalla popolazione o da gruppi vulnerabili” le autorità locali individuino aree dove il diserbo è vietato o integrato con mezzi non chimici.
In considerazione di questo, è stata condotta una specifica sperimentazione con l’obiettivo di testare un metodo di controllo alternativo (acido acetico al 20%) alle comuni strategie di intervento, generalmente affidate all’uso di erbicidi chimici.
La prova si è svolta presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari Agro-ambientali nell’azienda sperimentale di Rottaia a S. Piero a Grado (PI) da novembre 2018 a marzo 2019.
La superficie a tappeto erboso sede della prova era un tappeto erboso maturo di Cynodon dactylon x transvaalesis cv ‘Patriot’.
Lo schema sperimentale della prova era un blocco randomizzato con 4 replicazioni e parcelle di 3 m2.
Il tappeto erboso di macroterma in dormienza il giorno 11 novembre 2018 è stato scalpato ad 1 cm di altezza, utilizzando un tagliaerba Amazone. Il giorno 12 novembre 2018 sul tappeto erboso sono state seminate 4 specie microterme considerate comuni infestanti invernali del tappeto erboso: Lolium multiflorum L., Lolium perenne L., Poa trivialis L., Trifolium repens L.. La semina è stata effettuata distribuendo manualmente il seme.
4 settimane dopo la semina sulle parcelle sono iniziati i trattamenti con acido acetico al 20%, distribuito con l’irroratore Acuspray.
I trattamenti sono stati i seguenti: Controllo non trattato; Trattamenti singoli: 4 settimane dopo la semina (dicembre), 8 settimane dopo la semina (gennaio), 12 settimane dopo la semina (febbraio), 16 settimane dopo la semina (marzo); Trattamenti sequenziali: dicembre + gennaio, dicembre + gennaio + febbraio, dicembre + gennaio + febbraio + marzo.
Durante la prova sulle parcelle non sono stati effettuati tagli, né concimazioni né trattamenti fitosanitari.
Prima di ogni trattamento, il giorno seguente il trattamento ed a fine prova sono stati misurati i seguenti parametri: a) Percentuale di copertura verde delle infestanti con valutazioni soggettive b) Normalized difference vegetation index (NDVI) misurato con il Green Seeker (Trimble’s GreenSeeker Handheld Crop Sensor). Alla ripresa vegetativa della macroterma (green-up): c) Livello di danno a carico del tappeto erboso valutato come percentuale di copertura verde della Gramigna.
I risultati ottenuti hanno mostrato che i trattamenti effettuati sulle specie in modo sequenziale hanno avuto effetti in genere superiori rispetto ai trattamenti singoli. Solo nel caso di Trifolium repens anche il trattamento effettuato alla quarta settimana dopo la semina è riuscito a contenere lo sviluppo delle piantine, evidenziando quindi una maggiore sensibilità di questa specie all’acido acetico nelle prime fasi di sviluppo. Per quanto riguarda la ripresa vegetativa primaverile della Cynodon, i rilievi effettuati a primavera hanno registrato un leggero ritardo nel green-up nelle tesi trattate in modo sequenziale, ritardo che si è annullato nelle settimane successive. Quindi possiamo concludere che i trattamenti effettuati non hanno danneggiato il tappeto erboso di Gramigna.
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