Tesi etd-04232018-131857 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
RICCARDI, STEFANIA
URN
etd-04232018-131857
Titolo
Alimentazione assistita nel cane e nel gatto: gestione esofagostomica nel paziente nefropatico
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
MEDICINA VETERINARIA
Relatori
relatore Prof.ssa Guidi, Grazia
correlatore Dott.ssa Lippi, Ilaria
correlatore Dott.ssa Lippi, Ilaria
Parole chiave
- BCS
- calcio
- cani
- creatina
- fosfati
- gatti
- insufficienza renale cronica
- peso
- potassio
- sodio
- sondino esofagostomico
- urea
Data inizio appello
25/05/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
25/05/2088
Riassunto
RIASSUNTO
Una valida terapia alimentare rappresenta il primo step terapeutico da adottare in un paziente che presenta danno renale acuto o cronico. La sindrome da malnutrizione proteica (Protein Energy Wasting (PEW) è comune nei pazienti canini e felini con malattia renale acuta (AKI)e cronica (CKD). Nei pazienti con insufficienza renale cronica e soprattutto in quelli sottoposti a dialisi di mantenimento, la malnutrizione uremica viene considerata tra i più significativi fattori di rischio per mortalità. L’impiego del feeding tube esofagostomico (FT) sembra rappresentare un valido ausilio nella gestione alimentare e terapeutica del paziente con malattia renale cronica considerando che la maggior parte dei pazienti non è in grado di alimentarsi volontariamente o nel quantitativo adeguato ai propri fabbisogni. L’applicazione del FT avviene mediante procedura chirurgica e in anestesia generale. Come tale, non può essere considerata priva di rischi per un paziente già uremico. Obiettivo del nostro studio è stato valutare retrospettivamente i principali parametri di funzionalità renale (urea, creatinina, calcio totale e fosforo sierici), peso, BCS, età, tempo di permanenza del FT, sviluppo di complicazioni e mortalità intra ed inter- chirurgia in cani e gatti affetti da AKI e CKD e comparare tali parametri tra i due gruppi di soggetti. Sono stati inclusi cani e gatti affetti da AKI e CKD e afferenti al Dipartimento di Scienze Veterinarie, per i quali fossero presenti tutti i parametri sovra-elencati. Sono stati inclusi 30 cani e 28 gatti sottoposti ad applicazione di FT. Nessuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppi di pazienti è stata evidenziata per valori di BCS, calcio sierico, fosforo e creatinina. I gatti presentavano un’età media all’applicazione del FT significativamente maggiore dei cani (p=0,004) e un’urea sierica significativamente inferiore (p=0,01). Rispetto al tempo di permanenza del FT, i gatti hanno presentato un valore mediano significativamente maggiore dei cani (p=0,04). La prevalenza di complicazioni connesse all’applicazione del FT non ha differito significativamente tra i due gruppi, mentre per quanto concerne la distribuzione delle complicazioni, le infezioni sono risultate significativamente più frequenti nel gatto e le ostruzioni nel cane (p=0,001). In entrambi i gruppi, il numero di soggetti deceduti durante la chirurgia e ai diversi tempi di follow-up è risultato significativamente inferiore rispetto ai soggetti sopravvissuti (cane p=0,0001; gatto p=0,001). In conclusione, cani e gatti nefropatici tendono ad approdare all’applicazione del FT in condizioni di BCS, iperfosfatemia ed uremia tendenzialmente sovrapponibili. Tuttavia, l’età media più avanzata dei gatti, i minori valori di urea e il maggiore tempo di permanenza, potrebbero far ipotizzare una maggiore stabilità della patologia renale nel gatto. La ridotta prevalenza di complicazioni e di mortalità sia intra- che inter-procedurale, sembrano confermare il ruolo del FT, quale fondamentale ausilio terapeutico nella gestione medica della nefropatia acuta e cronica.
ABSTRACT
Therapeutic renal diet represents the first step in patients with acute and chronic renal disease. Protein energy wasting syndrome (PEW) is a common condition in dogs and cats with acute (AKI) and chronic kidney disease (CKD). Malnutrition is considered one of the leading causes of mortality in patients with CKD, particularly if on intermittent haemodialysis. As the majority of patients with renal disease is unable to eat renal diet, or a sufficient amount of it, oesophagostomy feeding tubes (FT) became very popular for the management of renal patients. As FT is surgically placed under general anaesthesia, mortality risk cannot be ruled out in uremic patients. The aim of the present study was to retrospectively evaluate the main parameters of renal function (serum urea, creatinine, calcium, phosphate), body weight, BCS, age, permanence time, complications and intra- and inter-FT placement mortality, and to compare them between dogs and cats affected by both AKI and CKD. Dogs and cats with diagnosis of AKI and CKD, presented to the Department of Veterinary Science, for which the previous parameters were present, were enrolled in the study. We enrolled 30 dogs and 28 cats, which underwent FT placement. No statistically significant difference in BCS, serum calcium, phosphate and creatinine was found between the two groups. Cats showed a higher mean age (p=0,004) and lower values of serum urea (p=0,01) compared to cats. Cats showed significantly higher permanence time of FT (p=0,04) compared to dogs. No statistical difference in the prevalence of complications was found between the two groups, although cats were more likely to develop FT infections, while dogs FT obstruction (p=0,001). For both groups the number of deceased patients was significantly lower (dog p=0,0001; cat p=0,001) than survived ones at the different follow-up times. In conclusion, dogs and cats with renal disease, which undergo FT placement, tend to be similar in terms of BCS, hyperphosphatemia and uremia. However, cats tend to be older and with lower serum urea. These findings, together with a longer permanence time of the FT, may suggest a higher clinical stability of renal disease in cats, compared to dogs.
As the relatively low prevalence of complications and mortality, FT should be considered a useful and safe tool for a better management of AKI and CKD dogs and cats.
Una valida terapia alimentare rappresenta il primo step terapeutico da adottare in un paziente che presenta danno renale acuto o cronico. La sindrome da malnutrizione proteica (Protein Energy Wasting (PEW) è comune nei pazienti canini e felini con malattia renale acuta (AKI)e cronica (CKD). Nei pazienti con insufficienza renale cronica e soprattutto in quelli sottoposti a dialisi di mantenimento, la malnutrizione uremica viene considerata tra i più significativi fattori di rischio per mortalità. L’impiego del feeding tube esofagostomico (FT) sembra rappresentare un valido ausilio nella gestione alimentare e terapeutica del paziente con malattia renale cronica considerando che la maggior parte dei pazienti non è in grado di alimentarsi volontariamente o nel quantitativo adeguato ai propri fabbisogni. L’applicazione del FT avviene mediante procedura chirurgica e in anestesia generale. Come tale, non può essere considerata priva di rischi per un paziente già uremico. Obiettivo del nostro studio è stato valutare retrospettivamente i principali parametri di funzionalità renale (urea, creatinina, calcio totale e fosforo sierici), peso, BCS, età, tempo di permanenza del FT, sviluppo di complicazioni e mortalità intra ed inter- chirurgia in cani e gatti affetti da AKI e CKD e comparare tali parametri tra i due gruppi di soggetti. Sono stati inclusi cani e gatti affetti da AKI e CKD e afferenti al Dipartimento di Scienze Veterinarie, per i quali fossero presenti tutti i parametri sovra-elencati. Sono stati inclusi 30 cani e 28 gatti sottoposti ad applicazione di FT. Nessuna differenza statisticamente significativa tra i due gruppi di pazienti è stata evidenziata per valori di BCS, calcio sierico, fosforo e creatinina. I gatti presentavano un’età media all’applicazione del FT significativamente maggiore dei cani (p=0,004) e un’urea sierica significativamente inferiore (p=0,01). Rispetto al tempo di permanenza del FT, i gatti hanno presentato un valore mediano significativamente maggiore dei cani (p=0,04). La prevalenza di complicazioni connesse all’applicazione del FT non ha differito significativamente tra i due gruppi, mentre per quanto concerne la distribuzione delle complicazioni, le infezioni sono risultate significativamente più frequenti nel gatto e le ostruzioni nel cane (p=0,001). In entrambi i gruppi, il numero di soggetti deceduti durante la chirurgia e ai diversi tempi di follow-up è risultato significativamente inferiore rispetto ai soggetti sopravvissuti (cane p=0,0001; gatto p=0,001). In conclusione, cani e gatti nefropatici tendono ad approdare all’applicazione del FT in condizioni di BCS, iperfosfatemia ed uremia tendenzialmente sovrapponibili. Tuttavia, l’età media più avanzata dei gatti, i minori valori di urea e il maggiore tempo di permanenza, potrebbero far ipotizzare una maggiore stabilità della patologia renale nel gatto. La ridotta prevalenza di complicazioni e di mortalità sia intra- che inter-procedurale, sembrano confermare il ruolo del FT, quale fondamentale ausilio terapeutico nella gestione medica della nefropatia acuta e cronica.
ABSTRACT
Therapeutic renal diet represents the first step in patients with acute and chronic renal disease. Protein energy wasting syndrome (PEW) is a common condition in dogs and cats with acute (AKI) and chronic kidney disease (CKD). Malnutrition is considered one of the leading causes of mortality in patients with CKD, particularly if on intermittent haemodialysis. As the majority of patients with renal disease is unable to eat renal diet, or a sufficient amount of it, oesophagostomy feeding tubes (FT) became very popular for the management of renal patients. As FT is surgically placed under general anaesthesia, mortality risk cannot be ruled out in uremic patients. The aim of the present study was to retrospectively evaluate the main parameters of renal function (serum urea, creatinine, calcium, phosphate), body weight, BCS, age, permanence time, complications and intra- and inter-FT placement mortality, and to compare them between dogs and cats affected by both AKI and CKD. Dogs and cats with diagnosis of AKI and CKD, presented to the Department of Veterinary Science, for which the previous parameters were present, were enrolled in the study. We enrolled 30 dogs and 28 cats, which underwent FT placement. No statistically significant difference in BCS, serum calcium, phosphate and creatinine was found between the two groups. Cats showed a higher mean age (p=0,004) and lower values of serum urea (p=0,01) compared to cats. Cats showed significantly higher permanence time of FT (p=0,04) compared to dogs. No statistical difference in the prevalence of complications was found between the two groups, although cats were more likely to develop FT infections, while dogs FT obstruction (p=0,001). For both groups the number of deceased patients was significantly lower (dog p=0,0001; cat p=0,001) than survived ones at the different follow-up times. In conclusion, dogs and cats with renal disease, which undergo FT placement, tend to be similar in terms of BCS, hyperphosphatemia and uremia. However, cats tend to be older and with lower serum urea. These findings, together with a longer permanence time of the FT, may suggest a higher clinical stability of renal disease in cats, compared to dogs.
As the relatively low prevalence of complications and mortality, FT should be considered a useful and safe tool for a better management of AKI and CKD dogs and cats.
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