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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04232018-084314


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
PALMIERI, ISABELLA
URN
etd-04232018-084314
Titolo
"L'utilizzo degli edifici ecclesiastici per la musealizzazione archeologica"
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Donati, Fulvia
correlatore Dott.ssa Pasini, Daria
Parole chiave
  • Edifici Ecclesiastici Museologia Archeologica
Data inizio appello
28/05/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo scopo di questo lavoro consiste nello sviluppo di un’analisi circa i processi storici e culturali che fra il XVIII e il XIX secolo hanno condotto alla creazione in Francia, in Spagna e in Italia di alcuni musei archeologici all’interno di edifici progettati e costruiti per officiare il culto cattolico, in seguito sconsacrati.
Le motivazioni che giustificano la scelta delle tre nazioni all’interno del panorama europeo derivano dallo stretto legame che hanno avuto – e continuano ad avere– con la Chiesa Cattolica.
Il primo capitolo intende tracciare una sintesi storica che inizia con una riflessione riguardo la creazione delle prime raccolte di oggetti archeologici ed artistici, giunti all’interno delle chiese e tesaurizzati secondo modalità e scopi differenti, prendendo come esempio il tesoro di Saint-Dénis a Parigi e quello di San Marco a Venezia.
In Italia durante l’epoca medioevale vengono inoltre registrati numerosi casi di reimpiego di materiali antichi all’interno e all’esterno di contesti ecclesiastici, come i sarcofagi utilizzati a Pisa per le sepolture dei personaggi illustri e a Roma per quanto riguarda la costruzione della chiesa di Santa Maria in Trastevere, sempre secondo modalità e tempi differenti.
Le raccolte di oggetti antichi assurgono allo status di collezioni nella misura in cui vengono organizzate in maniera sistematica, ovvero a partire dalla fine del XVIII e il XIX secolo, quando i governi di stati come la Francia assolutistica, il regno di Spagna alle prese con le colonie d’oltreoceano e le varie realtà della penisola italiana si ritrovarono a mettere in discussione il concetto di patrimonio culturale.
Nel secondo capitolo vengono presentati alcuni casi campione francesi, spagnoli ed italiani in unione con un’analisi degli aspetti museologici e museografici.
Il terzo capitolo è dedicato ad alcune osservazioni circa l’evoluzione dell’approccio museologico adottato nei confronti delle collezioni inserite all’interno di edifici nuovi prendendo come esempio il nuovo Musée Dèpartmental Arles Antique e il Museo naciònal de arte romano di Mérida.
Il lavoro si conclude con alcune osservazioni circa il rapporto binario che si crea fra il contenitore e il contenuto.
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