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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04232013-152943


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
ROSSI, SILVIA-MARIA
URN
etd-04232013-152943
Titolo
Autodeterminazione ed eutanasia: rapporti problematici nel quadro della risposta penale.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. De Francesco, Giovannangelo
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
21/05/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/05/2053
Riassunto
Le questioni bioetiche sollevano per il giurista problemi che rimettono in forse il ruolo e la tenuta stessi del diritto penale e del diritto tout court, portando a riconsiderare gli stessi termini della sua strumentalità. Le questioni pregiuridiche – morali, mediche e terminologiche – l’interdisciplinarietà della bioetica restituiscono l’evidenza di un sistema giuridico la cui produzione normativa risulta ormai frutto di processi complessi e diversi dal tradizionale parlamentare, con esiti imprevedibili e non dominabili. L’approccio della giurisprudenza italiana che si è confrontata sulla materia ha registrato il tentativo di tener dietro a fenomeni ed esigenze sociali non più sussumibili sotto norme prestabilite. Il presente elaborato si propone, dunque, di delineare le aporie – e concettuali e applicative – a cui le cc.dd. questioni di fine vita conducono in assenza di una specifica disciplina che le qualifichi in modo determinato. Esso mira, in particolare, a saggiare la tenuta delle costruzioni dottrinarie e giurisprudenziali, elaborate in relazione ai primi casi giunti all’attenzione delle Corti italiane, per verificare se e come le questioni emerse possano rapportarsi al e sussumersi sotto il diritto penale, costitutivamente vocato alla completezza. Se esso si dimostri fedele ai principi che lo ispirano o non risulti, invece, debitore di un sostrato valoriale pregiuridico non più omogeneo e chiamato a ristrutturarsi in diretta relazione a una costituzione per valori non più univocamente leggibile, fino al rischio di soccombere, assieme al principio di legalità, alle esigenze di un postmoderno che rievoca l’anelito a un diritto naturale, immutabile ed immanente, e offre, invece, risposte non più incasellabili in un ordine preordinabile.
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