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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04232008-172443


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
CACELLI, ELISA
Indirizzo email
elisa.cacelli@sba.unipi.it
URN
etd-04232008-172443
Titolo
La rivoluzione bolscevica e il comunismo sovietico nella stampa cattolica italiana (1917-1921)
Settore scientifico disciplinare
M-STO/04
Corso di studi
STORIA
Relatori
Relatore Prof. Cinnella, Ettore
Parole chiave
  • Osservatore Romano
  • Messaggero Toscano
  • Maffi
  • Civiltà Cattolica
  • bolscevismo
  • rivoluzione russa
  • stampa cattolica
Data inizio appello
12/11/2007
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
12/11/2047
Riassunto
La tesi analizza il punto di vista della pubblicistica cattolica italiana sulla rivoluzione bolscevica e sulla nascita del comunismo sovietico, per il periodo 1917-1921. Lo studio si è concentrato su alcuni periodici, scelti in base alla loro capacità esemplificativa di taluni aspetti della stampa cattolica del tempo. Tra questi i due organi ‘ufficiali’ della Chiesa cattolica: «L’Osservatore romano» – il ‘giornale della Santa Sede’ - e – la rivista della Compagnia di Gesù. A confronto con essi è stato posto «Il Messaggero toscano», pubblicato a Pisa dal 1913 al 1925: quotidiano locale esemplificativo dell'esistenza, nella penisola italiana, di un’opinione cattolica differenziata a seconda della sua composizione culturale e territoriale. «Il Messaggero toscano», inoltre, è rappresentativo dell’opinione cattolica nazionale legata al primo trust giornalistico cattolico - la Società Editrice Romana (SER) – di cui inizialmente fa parte. Le testate consorziate nella SER misero, infatti, in comune le corrispondenze ed altri servizi, postulando la riconciliazione politica e religiosa: esse rappresentavano un supporto notevole per i cattolici che tornavano a cimentarsi nella vita politica e rientravano nella dialettica tra i vari gruppi del mondo liberale.
Le vicende russe degli anni 1917-1921 vengono ripercorse attraverso gli articoli di cronaca, le recensioni, gli articoli di fondo e gli editoriali pubblicati sulla stampa cattolica italiana ad essi contemporanea. Si analizzano, inoltre, le diversità religiose presenti nel mondo russo ed i loro rapporti con la Chiesa romana, necessariamente influenzati dai cambiamenti politici in corso. Si evidenziano, altresì, i giudizi presenti sulla stampa cattolica del tempo in merito agli ortodossi, nonché alle minoranze uniate ed ebraica presenti nell'Europa orientale: di esse si mettono in luce quelli che si ritiene – nell'ottica occidentale – debbano essere i punti di contatto con il governo bolscevico, così come le persecuzioni subite. L'identificazione tra i giudei ed i bolscevichi, in particolare, è analizzata nella sua lenta penetrazione nell'opinione pubblica del tempo e nella sua evoluzione all'interno delle testate oggetto di studio.
Si analizzano anche le ripercussioni, ideologiche e non, delle rivoluzione del 1917 sulla situazione politica e religiosa italiana, sottolineando i cambiamenti che si verificano nel Partito socialista italiano – finanche alla nascita del Partito comunista – in relazione alla salita al potere dei bolscevichi, alla formazione della III Internazionale ed alle speranze di un'imitazione in Italia di quanto verificatosi in Russia, secondo la tipica formula del “fare come in Russia”. «Il Messaggero toscano», inoltre, aderendo al Partito Popolare Italiano, partecipa attivamente alla polemica tra i cattolici ed i socialisti. In questo contesto la critica agli eventi russi è strumentale allo scontro giornalistico con i partiti sovversivi italiani. Ciò emerge, in particolare, in occasione della pubblicazione, su buona parte della stampa cattolica, dei resoconti della missione socialista in Russia (1920-1921).
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