Tesi etd-04222024-104112 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ESPOSITO, LAURA
URN
etd-04222024-104112
Titolo
"Se fossi morto poco fa, mi sarebbe toccato l'inferno". L'iconografia delle Tentazioni di Sant'Antonio: da Bosch a Flaubert.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Farinella, Vincenzo
Parole chiave
- iconografia
- iconography
- Temptation of saint Anthony
- tentazioni di sant'Antonio
Data inizio appello
28/05/2024
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
28/05/2094
Riassunto
La mia tesi magistrale nasce dal desiderio di condurre un’accurata analisi iconografica sul tema delle “Tentazioni di Sant’Antonio”. Chi era Sant’Antonio e perché le “sue tentazioni” costituiscono uno dei soggetti artistici maggiormente rappresentati? Per rispondere mi affiderò a diverse fonti: la prima biografia antoniana è “La vita di Antonio” di Atanasio di Alessandria, suo discepolo; la diffusione di tale scritto, presentato sotto forma di lettera destinata ai monaci d’Occidente, ha contribuito ad avviare un vero e proprio culto verso il santo eremita. Un culto rafforzato notevolmente dall’intrecciarsi di legende, testi, rappresentazioni teatrali che si distaccano dalle parole atanasiane o ne prendono solo spunto; tali fonti si sono rivelate fondamentali per la costruzione e la diffusione dell’immagine dell’anacoreta, definito da molti “padre del monachesimo”. In secondo luogo, entrerò nel vivo della mia ricerca conducendo un’attenta indagine su come tali testimonianze siano state tradotte visivamente nel corso del tempo, soffermandomi, in particolare, sul XVI, XVII e XVIII secolo. Il mio interesse per tale tematica è sorto in seguito alla partecipazione alla mostra “Bosch e un altro Rinascimento” tenutasi presso il Palazzo Reale di Milano lo scorso anno; ed è proprio dal misterioso trittico dell’artista fiammingo e dal catalogo della rassegna a lui dedicata che prenderà il via il mio studio iconografico. L’influenza degli scenari fantastici che caratterizzano le opere di Bosch si riscontra nella pittura di diversi artisti italiani: il caso più conosciuto è quello di Giovanni Girolamo Savoldo, il quale, nelle sue Tentazioni, riprende fedelmente alcuni elementi boschiani come i mostri in primo piano che tormentano il santo e il paesaggio sullo sfondo. La mostra si sofferma, appunto, sull’impatto che le visioni apocalittiche, gli scenari onirici e demoniaci dell’opera boschiana hanno avuto nel panorama artistico fra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo; si parla, difatti, di “altro Rinascimento” messo in contrapposizione a quello “canonico” tosco-romano. Uno dei miei compiti sarà riscontrare in che misura il contatto con la pittura nordica abbia influito sull’evoluzione iconografica delle Tentazioni di Sant’Antonio, soprattutto in Italia. Quelle di Matthias Grünewald, Martin Schongauer, Bernardo Parentino, Paolo Veronese, Tintoretto, Salvator Rosa, sono solo alcune delle magnifiche opere sulle quali mi soffermerò. Il tema del santo tormentato da visioni demoniache ha permesso agli artisti di dare sfogo alla propria immaginazione e creatività. Ricorrente è la rappresentazione di Antonio, solitamente ritratto anziano con barba e saio, sollevato in aria e molestato da esseri infernali pronti a dilaniare il suo corpo con i propri artigli ed armi; oppure, del santo intento a pregare dinanzi il Crocifisso circondato da provocanti figure femminili, architetture diroccate, incendi sullo sfondo e strane creature nate da unioni bestiali di varia natura. L’argomento delle Tentazioni di Sant’Antonio ha affascinato molte menti sia in campo artistico che letterario; è straordinario osservare come, in alcuni casi, la parola e l’immagine incidano l’una sull’altra generando opere di un certo spessore, un esempio è “La Tentazione di Sant’Antonio” di Flaubert, il quale, ha dichiarato che la stesura del suo libro sia stata condizionata dalla tavola delle Tentazioni di Pieter Brueghel il Giovane (oggi attribuita a Jan Verbeeck), osservata durante un soggiorno dello scrittore a Genova. È il mescolarsi del sacro con il profano, la solitudine, l’eterna lotta tra il bene e il male a rendere la storia di Sant’Antonio così attraente e sempre attuale.
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