Tesi etd-04222022-153131 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BIGAZZI, MATTEO
URN
etd-04222022-153131
Titolo
Il Financial Fair Play: ostacolo o facilitazione?
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof.ssa Ferramosca, Silvia
Parole chiave
- break even rule
- financial fair play
- superlega
Data inizio appello
10/05/2022
Consultabilità
Tesi non consultabile
Riassunto
Il presente elaborato nasce dal seguente quesito: Il Financial Fair Play rappresenta un ostacolo o una facilitazione per lo sviluppo delle singole società e di conseguenza dell’intero settore?
Scopo del primo capitolo è quello di ripercorrere l’evoluzione della situazione finanziaria ed economica, l’andamento dei ricavi, delle perdite e dell’indebitamento del calcio dagli anni Novanta all’entrata in vigore del Financial Fair Play (FFP). Verrà analizzata tanto la situazione del comparto europeo quanto specificatamente quello della nostra massima serie italiana, la Serie A, con un focus sull’AC Milan. In particolare, grande rilievo sarà̀ dato a quanto accaduto in relazione al caso Bosman nei primi anni Novanta, la cui sentenza della Corte di Giustizia ha rivoluzionato l’ambito economico nel mondo del calcio. In conclusione, si avrà modo di apprezzare come tale verdetto, insieme ad ulteriori eventi, abbia concorso alla nascita del FFP nel 2011, sotto la presidenza della Uefa di Michel Platini.
Nel secondo capitolo verrà analizzata la disciplina del Financial Fair Play e la sua evoluzione nel corso del tempo. Saranno evidenziati i criteri finanziari con specifica analisi dei due punti cardine del regolamento, i debiti scaduti e la break even rule. Verrà fatta chiarezza sul concetto di debito e sul funzionamento degli istituti volti a controllare il rispetto dei parametri e regole previste per il club dal prospetto normativo introdotto dalla Uefa. Si spiegherà il funzionamento dei due istituti, settlement (SA) e voluntary agreement, (VA) che permettono ai club di ottenere condizioni particolari a fronte di un impegno a rientrare nei parametri economici previsti. A conclusione del capitolo verrà analizzato un caso specifico di settlment riferito alla AS ROMA.
Nel terzo capitolo sarà completato il quadro di analisi iniziato nel primo con la valutazione di quelli che possono essere considerati, ad oggi, gli effetti diretti e indiretti derivanti dal Financial Fair Play.
Una prima analisi si baserà sugli effetti positivi che la Uefa rivendica come direttamente attribuibili alle limitazioni introdotte con la suddetta disciplina, dunque la trasformazione delle perdite in utili, l’andamento dei ricavi e la migliore situazione in termini di capitalizzazione delle imprese del settore calcio. Per converso, saranno presi in esame sia i limiti e le critiche attribuibili alla normativa, che l’eventuale contrarietà di tali disposizioni alle norme di diritto comunitario. Collegato a ciò, verranno analizzate due pratiche fraudolente con le quali le società cercano di gonfiare i bilanci al fine di renderli idonei ai paletti Uefa: le sponsorizzazioni e le plusvalenze fittizie.
Infine, nell’ultimo capitolo verranno analizzati i modelli che potrebbero essere utilizzati come alternativa, o supporto, al FFP. Verrà approfondito il sistema sportivo americano con un focus sulle due principali discipline del salary cap e la luxury tax, che rappresentano due possibili istituti da integrare al quadro normativo Uefa. Si provvederà inoltre a evidenziare le potenziali similitudini e differenze tra il modello sportivo americano e quello europeo, sotto il punto di vista culturale, giuridico e organizzativo. Successivamente, sarà affrontata la tematica relativa ai super campionati, dando rilievo alle diversità che sussistono tra i vari progetti susseguitesi nel corso della storia. Sarà preso come esempio il modello inglese, con la nascita della Premier League nel 1992, per comprendere meglio alcuni aspetti della Superlega. L’ultima parte dell’elaborato, infine, riguarderà le recenti decisioni prese dalla Uefa relativamente al FFP.
Scopo del primo capitolo è quello di ripercorrere l’evoluzione della situazione finanziaria ed economica, l’andamento dei ricavi, delle perdite e dell’indebitamento del calcio dagli anni Novanta all’entrata in vigore del Financial Fair Play (FFP). Verrà analizzata tanto la situazione del comparto europeo quanto specificatamente quello della nostra massima serie italiana, la Serie A, con un focus sull’AC Milan. In particolare, grande rilievo sarà̀ dato a quanto accaduto in relazione al caso Bosman nei primi anni Novanta, la cui sentenza della Corte di Giustizia ha rivoluzionato l’ambito economico nel mondo del calcio. In conclusione, si avrà modo di apprezzare come tale verdetto, insieme ad ulteriori eventi, abbia concorso alla nascita del FFP nel 2011, sotto la presidenza della Uefa di Michel Platini.
Nel secondo capitolo verrà analizzata la disciplina del Financial Fair Play e la sua evoluzione nel corso del tempo. Saranno evidenziati i criteri finanziari con specifica analisi dei due punti cardine del regolamento, i debiti scaduti e la break even rule. Verrà fatta chiarezza sul concetto di debito e sul funzionamento degli istituti volti a controllare il rispetto dei parametri e regole previste per il club dal prospetto normativo introdotto dalla Uefa. Si spiegherà il funzionamento dei due istituti, settlement (SA) e voluntary agreement, (VA) che permettono ai club di ottenere condizioni particolari a fronte di un impegno a rientrare nei parametri economici previsti. A conclusione del capitolo verrà analizzato un caso specifico di settlment riferito alla AS ROMA.
Nel terzo capitolo sarà completato il quadro di analisi iniziato nel primo con la valutazione di quelli che possono essere considerati, ad oggi, gli effetti diretti e indiretti derivanti dal Financial Fair Play.
Una prima analisi si baserà sugli effetti positivi che la Uefa rivendica come direttamente attribuibili alle limitazioni introdotte con la suddetta disciplina, dunque la trasformazione delle perdite in utili, l’andamento dei ricavi e la migliore situazione in termini di capitalizzazione delle imprese del settore calcio. Per converso, saranno presi in esame sia i limiti e le critiche attribuibili alla normativa, che l’eventuale contrarietà di tali disposizioni alle norme di diritto comunitario. Collegato a ciò, verranno analizzate due pratiche fraudolente con le quali le società cercano di gonfiare i bilanci al fine di renderli idonei ai paletti Uefa: le sponsorizzazioni e le plusvalenze fittizie.
Infine, nell’ultimo capitolo verranno analizzati i modelli che potrebbero essere utilizzati come alternativa, o supporto, al FFP. Verrà approfondito il sistema sportivo americano con un focus sulle due principali discipline del salary cap e la luxury tax, che rappresentano due possibili istituti da integrare al quadro normativo Uefa. Si provvederà inoltre a evidenziare le potenziali similitudini e differenze tra il modello sportivo americano e quello europeo, sotto il punto di vista culturale, giuridico e organizzativo. Successivamente, sarà affrontata la tematica relativa ai super campionati, dando rilievo alle diversità che sussistono tra i vari progetti susseguitesi nel corso della storia. Sarà preso come esempio il modello inglese, con la nascita della Premier League nel 1992, per comprendere meglio alcuni aspetti della Superlega. L’ultima parte dell’elaborato, infine, riguarderà le recenti decisioni prese dalla Uefa relativamente al FFP.
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