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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04222021-135840


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BIANCO, FRANCESCO
URN
etd-04222021-135840
Titolo
Pomodoro Pisanello coltivato fuori suolo: valutazione delle performance qualitative di due portinnesti in condizioni di stress salino
Dipartimento
SCIENZE AGRARIE, ALIMENTARI E AGRO-AMBIENTALI
Corso di studi
PRODUZIONI AGROALIMENTARI E GESTIONE DEGLI AGROECOSISTEMI
Relatori
relatore Prof. Incrocci, Luca
correlatore Prof.ssa Castagna, Antonella
Parole chiave
  • Colture idroponiche
  • Grafting
  • Horticulture
  • Hydroponic crops
  • Innesto
  • Orticoltura
  • Pomodoro
  • Salinità
  • Salinity
  • Tomato
Data inizio appello
10/05/2021
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il pomodoro (Solanum lycopersicum L.) var. “Pisanello” è una delle varietà autoctone toscane più interessanti dal punto di vista dei programmi di recupero varietale e di ricerca in ambito nutraceutico. Lo scopo del presente lavoro è stato duplice: il primo scopo è stato quello di condurre un indagine aziendale fra vari esperti coltivatori toscani di pomodoro Pisanello per identificare lo stato dell’arte della coltivazione e la variabilità nella qualità dei frutti; il secondo scopo è stato quello di valutare l’influenza quali-quantitativa sulla produzione ottenuta da due porta-innesti differenti (Maxifort, Beaufort) rispetto al controllo non innestato, sottoposti a tre differenti livelli di salinità nella zona radicale (EC media nominale della soluzione nutritiva: 3,0 dS/m; 4,5 dS/m; 6,0 dS/m). La prova sull’influenza della salinità e dei portinnesti è stata condotta in serra presso la sede di Orticoltura e Floricoltura del DiSAAA-a, nel periodo settembre 2020-febbraio 2021, utilizzando un sistema di coltivazione fuori suolo a ciclo chiuso su lastre di Grodan: sono stati posto a confronto 3 diversi tipi di piante di pomodoro Pisanello (innestate su Maxifort, Beaufort e non innestate), con tre livelli differenti di salinità: 3,0, 4,5 e 6,0 dS/m. I parametri qualitativi indagati sono stati: produzione totale, sostanza secca, pH, acidità titolabile, contenuto in solidi solubili, fenoli, carotenoidi, licopene e capacità antiossidante. Dai risultati si è evidenziato che il pomodoro Pisanello non innestato ha ridotto la sua produzione alla salinità più elevata (6.0 dS/m) del 58% rispetto al controllo. L’utilizzo dei portinnesti ha aumentato la resistenza alla salinità del Pisanello, aumentando la vigoria della pianta e abbassando la percentuale di riduzione della produzione, anche se, in valore assoluto, il controllo non innestato, coltivato alla salinità più bassa è risultato più produttivo delle piante innestate. In genere la salinità ha avuto l’effetto di aumentare i composti nutraceutici, e il contenuto di solidi solubili della polpa.
I risultati dell’esperimento dovranno però essere confermati in un esperimento primaverile-estivo, in condizioni evapotraspirative molto più elevate del periodo autunno-invernale. In prospettiva, la ricerca delle condizioni di coltivazione ottimali per aumentare il valore nutraceutico può essere una strategia vincente nella valorizzazione del germoplasma autoctono di pomodoro Pisanello e un’opportunità per i produttori Toscani di sottrarsi alla concorrenza di zone climaticamente maggiormente vocate alla coltivazione di frutti di pomodoro.
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