Tesi etd-04222010-194112 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
RUIU, ANTONIO
URN
etd-04222010-194112
Titolo
L'aristocrazia senese: classe di reggimento del sistema cittadino dal Medioevo all'Età moderna (secoli XII-XIX)
Contributo metodologico e prospettive di ricerca per la storia comparata
dei ceti dirigenti e delle istituzioni politiche e parlamentari
Settore scientifico disciplinare
SPS/03
Corso di studi
STORIA E SOCIOLOGIA DELLA MODERNITA'
Relatori
tutor Prof. Marrara, Danilo
Parole chiave
- ceti dirigenti
- nobiltà civica
- siena
- storia istituzioni politiche parlamentari
- stratificazione sociale
Data inizio appello
23/06/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/06/2050
Riassunto
Nell'ambito delle direttrici di ricerca dottorale, incentrate sulle tipologie concernenti la stratificazione sociale e il loro concreto attuarsi nella società moderna e contemporanea dell'Italia e dei paesi europei, con speciale riguardo, da un lato, allo studio dei ceti dirigenti, sia sotto il profilo economico-sociale, sia politico-istituzionale, e, dall'altro, all'attenta considerazione dei processi storici di transizione verso l'età contemporanea, si è ritenuto auspicabile definire compiutamente il quadro evolutivo della nobiltà civica senese, per l'arco temporale che si estende dal Medioevo all'Età moderna (secoli XII-XIX), vale a dire - sotto l'aspetto strettamente istituzionale - dall'epoca della Repubblica comunale all'avvento dell'Impero napoleonico.
Si è dedicata particolare attenzione alla fondazione Principato cosimiano, allo scopo di inserire nella cornice storica statuale, entro i termini dell'evoluzione socio-istituzionale, in costante parallelo compartivo con il contesto fiorentino, il quadro peculiare della realtà senese, nel quale fu protagonista un'oligarchia politicamente consistente e giuridicamente autonoma che seppe consolidarsi in età medicea e assumere una posizione di primissimo rilievo e un assodato valore paradigmatico, anche fuori dei confini del Granducato, perpetuando le proprie note distintive fino all'età napoleonica.
Si è tentato di carpire ed evidenziare i segreti del costante adattamento e consolidamento del ceto dirigente cittadino nell'ambito dell'evoluzione istituzionale continentale e peninsulare (che portò all'affermazione, anche nella Toscana d'impianto municipalistico, della monarchia assoluta, nelle sue varianti postmedievale, medicea, e prerivoluzionaria, lorenese) e di porre in evidenza la singolarità del caso senese, attraverso un esame che tenesse in speciale riguardo le dinamiche socio-politiche dominanti nel mutevole e multiforme ceto dirigente, peculiarmente caratterizzato da un sistema partitico su base consortile familiare.
Si è delineato un profilo arricchito di particolari critici, dal quale, attraverso l'osservazione delle sfumature concernenti il Mons Nobilium, potesse risultare più efficace l'indagine storico-istituzionale sotto luci diverse, quali l'inquadramento storico e storiografico, la descrizione dell'apparato giurisdizionale-amministrativo (impiantato con l'insediamento di Cosimo I e supportato da nuove norme costituzionali), la definitiva affermazione della nobiltà civica (con il superamento del ruolo consolidato in prudentia reipublicæ gerendæ, per doctrina ad usum adiungere) e il tangibile contrasto concettuale con la nascente monarchia assoluta.
In merito all'inquadramento disciplinare e all'approccio metodologico, si è proposto uno schema che contemplasse lo studio della storia istituzionale attraverso l'ausilio della storiografia familiare, supportata dalle tecniche della ricerca archivistica, al fine di dimostrare, con un paradigma concernente una prosapia senese ascritta al Monte dei Gentiluomini, l'efficienza e l'efficacia dell'impianto metodologico in parola. Infine, si è prospettata l'estensibilità potenziale della metodologia, ipotizzando un successivo ampliamento delle possibilità di ricerca tramite l'aggiunta dell'elemento comparativo, illustrando una proiezione evolutiva, sulla strada intrapresa con lo studio dell'aristocrazia senese, comprovata da alcuni cenni dimostrativi.
Si è dedicata particolare attenzione alla fondazione Principato cosimiano, allo scopo di inserire nella cornice storica statuale, entro i termini dell'evoluzione socio-istituzionale, in costante parallelo compartivo con il contesto fiorentino, il quadro peculiare della realtà senese, nel quale fu protagonista un'oligarchia politicamente consistente e giuridicamente autonoma che seppe consolidarsi in età medicea e assumere una posizione di primissimo rilievo e un assodato valore paradigmatico, anche fuori dei confini del Granducato, perpetuando le proprie note distintive fino all'età napoleonica.
Si è tentato di carpire ed evidenziare i segreti del costante adattamento e consolidamento del ceto dirigente cittadino nell'ambito dell'evoluzione istituzionale continentale e peninsulare (che portò all'affermazione, anche nella Toscana d'impianto municipalistico, della monarchia assoluta, nelle sue varianti postmedievale, medicea, e prerivoluzionaria, lorenese) e di porre in evidenza la singolarità del caso senese, attraverso un esame che tenesse in speciale riguardo le dinamiche socio-politiche dominanti nel mutevole e multiforme ceto dirigente, peculiarmente caratterizzato da un sistema partitico su base consortile familiare.
Si è delineato un profilo arricchito di particolari critici, dal quale, attraverso l'osservazione delle sfumature concernenti il Mons Nobilium, potesse risultare più efficace l'indagine storico-istituzionale sotto luci diverse, quali l'inquadramento storico e storiografico, la descrizione dell'apparato giurisdizionale-amministrativo (impiantato con l'insediamento di Cosimo I e supportato da nuove norme costituzionali), la definitiva affermazione della nobiltà civica (con il superamento del ruolo consolidato in prudentia reipublicæ gerendæ, per doctrina ad usum adiungere) e il tangibile contrasto concettuale con la nascente monarchia assoluta.
In merito all'inquadramento disciplinare e all'approccio metodologico, si è proposto uno schema che contemplasse lo studio della storia istituzionale attraverso l'ausilio della storiografia familiare, supportata dalle tecniche della ricerca archivistica, al fine di dimostrare, con un paradigma concernente una prosapia senese ascritta al Monte dei Gentiluomini, l'efficienza e l'efficacia dell'impianto metodologico in parola. Infine, si è prospettata l'estensibilità potenziale della metodologia, ipotizzando un successivo ampliamento delle possibilità di ricerca tramite l'aggiunta dell'elemento comparativo, illustrando una proiezione evolutiva, sulla strada intrapresa con lo studio dell'aristocrazia senese, comprovata da alcuni cenni dimostrativi.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
La tesi non è consultabile. |