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Il presente elaborato indaga il ruolo che sophrosyne occupa nelle Leggi, l'ultimo dialogo di Platone, ponendolo in relazione con il resto del corpus platonico. Nell'elaborato si prendono le mosse dalla considerazione di autori più antichi, quali Omero ed Esiodo, ponendo l'accento su quelle nozioni riprese dal filosofo nell'elaborazione del proprio pensiero. Il nucleo della tesi costituisce un'analisi puntuale delle argomentazioni discusse dai tre interlocutori nei primi quattro libri delle Leggi, contenenti il nucleo delle riflessioni su sophrosyne. Il quadro delineato dimostra la centralità di questa virtù nell'ultimo momento del pensiero di Platone ed evidenzia le linee di continuità rispetto ai precedenti dialoghi, ma anche le novità che contraddistinguono l'opera in cui il filosofo ha espresso la sua ultima parola.
The present study is about the role of sophrosyne in the Laws, Plato's last dialogue, and it develops an interesting survey of that virtue considering the rest of Plato's work. The first part of the thesis concerns some ancient authors and it allows to understand where the platonic notion of sophrosyne has its roots. Secondly, the body of the work proves the centrality of the virtue in the Laws, by analizing the first four books of the dialogue. The study demonstrates the coherence of Plato's thought, but also the aspects of innovation that you can find in his last work.