ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04212013-222105


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CERU', SARA
Indirizzo email
sara.ceru@alice.it
URN
etd-04212013-222105
Titolo
Il "Grande Gioco" La geopolitica delle risorse energetiche in Asia Centrale
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
STUDI INTERNAZIONALI
Relatori
relatore Prof. Volpi, Alessandro
Parole chiave
  • Turkmenistan
  • Kazakistan
  • oleodotti
  • competizione geopolitica
  • Uzbekistan
  • idrocarburi
  • gasdotti
Data inizio appello
20/05/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
20/05/2053
Riassunto
Nel presente lavoro si è cercato di ricostruire la competizione geopolitica per il controllo delle risorse energetiche in Asia Centrale innescata a partire dal 1991 dal temporaneo abbandono dell’area da parte della Federazione Russa. Il timore di un’instabilità regionale causata al crollo dell’Unione Sovietica e la prospettiva di partecipare allo sfruttamento e alla commercializzazione delle riserve di gas e petrolio attirarono gli interessi e le ambizioni delle principali potenze mondiali, dei paesi confinanti e di attori non statali. Contemporaneamente, le cinque Repubbliche centroasiatiche si presentavano al mondo come stati indipendenti impegnati a promuovere una propria autonomia in politica estera e a consolidare il potere all’interno di un contesto nuovo caratterizzato da diversi elementi di debolezza. Disponendo di risorse considerevoli, lo spazio post sovietico rappresentava il più importante obiettivo nella contesa fra i principali poli geopolitici. La fine dell’URSS riaprì i giochi per la supremazia sulla regione e la necessità del suo controllo da parte degli Stati Uniti fu affermata a più riprese come un obiettivo strategico prioritario nel quadro della realizzazione di un nuovo ordine mondiale “unipolare”. Anche la Cina riuscì a stabilire ottimi rapporti di partenariato, ma di fatto con il ritorno in forze della Russia nell’area, inaugurato a partire dalla fine degli anni ‘90 da Putin, sembrò prendere forma una parziale ricomposizione dello spazio geopolitico ex-sovietico. La ricerca focalizza l’analisi della competizione geopolitica essenzialmente su Russia, Cina e Stati Uniti riservando particolare attenzione alla posizione di estrema importanza acquisita, nello sfruttamento delle risorse energetiche, dalle compagnie petrolifere internazionali. In ambito centroasiatico la trattazione tende a privilegiare gli sviluppi intercorsi in Kazakistan, Uzbekistan e Turkmenistan, le tre repubbliche considerate maggiormente rilevanti per le loro risorse, per la posizione geografica e per il ruolo esercitato nel contesto regionale. Nel primo capitolo viene affrontato il tema della riconfigurazione geopolitica dopo il 1991, soffermandosi sull’indipendenza delle tre repubbliche, sulla transizione politica ed economica, sulle difficoltà connesse alla sicurezza militare, alla mancata attuazione di riforme volte a facilitare un’evoluzione in senso democratico, in termini di sviluppo della società civile, del multipartitismo e del pluralismo partitico e della promozione delle libertà fondamentali. I successivi tre capitoli sono incentrati sulle politiche promosse da Kazakistan, Turkmenistan ed Uzbekistan in tema di sfruttamento delle risorse energetiche, mettendo a fuoco il ruolo delle compagnie di stato e degli accordi di partnership con i principali operatori stranieri. Nel quinto capitolo si analizzano le strategie elaborate dai governi di Russia, Stati Uniti e Cina per estendere la propria influenza nella regione con la finalità principale di incrementare il proprio controllo sulle esportazioni e le vie di commercializzazione degli idrocarburi centroasiatici.
File