Tesi etd-04212006-115904 |
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Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
Vitali Rosati, Marcello
Indirizzo email
marcello@chiavedisvolta.org
URN
etd-04212006-115904
Titolo
CORPO E VIRTUALE. Per un discorso metaontologico a partire da Merleau-Ponty
Settore scientifico disciplinare
M-FIL/01
Corso di studi
DISCIPLINE FILOSOFICHE
Relatori
relatore Guenoun, Denis
relatore Fabris, Adriano
relatore Fabris, Adriano
Parole chiave
- corpo
- fenomenologia
- Merleau-Ponty
- metaontologia
- ontologia
- virtuale
Data inizio appello
09/06/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il nucleo problematico di questa tesi è l’urgenza di una risemantizzazione del concetto di corpo all’epoca della crisi del soggetto. Merleau-Ponty è il filosofo che, nel secolo scorso, ha riflettuto in modo più profondo su questa tematica. Pensare il corpo in un modo nuovo significa ricercare delle strutture logico-teoriche che rendano possible il superamento dell’opposizione moderna tra soggetto e oggetto e di tutte le alter contrapposizioni concettuali che ne derivano, in particolare quella tra riflesso e irriflesso, tra ideale e reale. Per raggiungere questo scopo è indispensabile abbandonare l’idea di una oggettualità del corpo, compito arduo dato che la nozione di corpo è così legata a quella di oggetto da esserne quasi divenuta un surrogato.
Un’idea nuova di corpo implica un’analisi della nozione di “virtuale”: tale analisi è necessaria per due fondamentali ragioni. In primo luogo, la categoria di virtuale sembra giocare un ruolo fondamentale per quell che riguarda una possible alternativa alle opposizioni concettuali della filosofia moderna: il virtuale non è né ideale né reale, né riflesso né irriflesso. Sembra piuttosto un modo per evitare di ricadere nella opposizione tra soggetto e oggetto e per ripensare il loro rapporto. Il virtuale è dunque innanzitutto una modalità dell’essereche non è stata mai analizzata a fondo e che sembra promettere nuove soluzioni ai problemi imposti da una riflessione radicale sul corpo.
In secondo luogo, e più banalmente, vi è un legame che unisce I due termini in questione: il virtuale, pensato nella sua accezione più commune, e cioè in rapporto alle nuove tecnologie, mette in crisi l’idea cartesiana di corpo come cosa collocata all’interno di uno spazio definito da ascisse e ordinate.
Questa ricerca, dunque, ha un triplice obiettivo sul quale si sviluppa tutto questo lavoro: ridefinire il concetto di corpo, approfondire la nozione di virtuale e rendere conto del rapporto tra I due termini.
Un’idea nuova di corpo implica un’analisi della nozione di “virtuale”: tale analisi è necessaria per due fondamentali ragioni. In primo luogo, la categoria di virtuale sembra giocare un ruolo fondamentale per quell che riguarda una possible alternativa alle opposizioni concettuali della filosofia moderna: il virtuale non è né ideale né reale, né riflesso né irriflesso. Sembra piuttosto un modo per evitare di ricadere nella opposizione tra soggetto e oggetto e per ripensare il loro rapporto. Il virtuale è dunque innanzitutto una modalità dell’essereche non è stata mai analizzata a fondo e che sembra promettere nuove soluzioni ai problemi imposti da una riflessione radicale sul corpo.
In secondo luogo, e più banalmente, vi è un legame che unisce I due termini in questione: il virtuale, pensato nella sua accezione più commune, e cioè in rapporto alle nuove tecnologie, mette in crisi l’idea cartesiana di corpo come cosa collocata all’interno di uno spazio definito da ascisse e ordinate.
Questa ricerca, dunque, ha un triplice obiettivo sul quale si sviluppa tutto questo lavoro: ridefinire il concetto di corpo, approfondire la nozione di virtuale e rendere conto del rapporto tra I due termini.
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