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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04202023-155608


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
PETRETTI, ARIANNA
URN
etd-04202023-155608
Titolo
STRATEGIE DI VALORIZZAZIONE E DI TUTELA DI NUOVI DERIVATI PIPERAZINICI DESTINATI AL TRATTAMENTO DEL GLAUCOMA
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
CHIMICA E TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
Relatori
relatore Prof.ssa Burgalassi, Susi
relatore Prof.ssa Politi, Barbara
Parole chiave
  • innovative molecules
  • patent protection
  • patent investigation
  • newly synthesized molecules
  • glaucoma treatment
  • arylpiperazine derivatives
Data inizio appello
24/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/05/2026
Riassunto
Lo studio e la ricerca realizzati nella mia tesi di laurea riguardano la possibilità di tutela e di valorizzazione commerciale di una invenzione realizzata dal Dipartimento di Farmacia dell'Università degli Studi di Napoli in collaborazione con il Dipartimento di Farmacia dell'Università degli Studi di Pisa.
Da molti anni il Dipartimento di Farmacia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II è impegnato nella sintesi di molecole nuove ed originali che possano essere utilizzate in vari campi, principalmente in ambiti terapeutici per la prevenzione e cura di svariate patologie.
Nell’ambito di un progetto di ricerca condotto dal Prof. Ferdinando Fiorino è stata sintetizzata una classe di nuove molecole (denominate SER), caratterizzate dal contenere nella loro struttura un anello piperazinico.
Le molecole SER si sono rivelate fin da subito promettenti, grazie all’attività che esibivano nei confronti dei recettori serotoninergici.
Tale peculiare caratteristica, che può essere sfruttata per ottenere un abbassamento della pressione intraoculare, rendeva queste nuove molecole valide candidate per il trattamento della patologia oculare del glaucoma, che tipicamente comporta innalzamenti di pressione intraoculare (IOP) che devono essere controllati farmacologicamente.
Le potenzialità di uso terapeutico di questa nuova classe di molecole è stata poi valutata presso il Dipartimento di Farmacia dell'Università degli Studi di Pisa dove, nei laboratori di Tecnologia Farmaceutica, sono state eseguite dal gruppo di ricerca della Prof.ssa Susi Burgalassi, sia prove di formulazione volte a verificare la possibilità di realizzare forme farmaceutiche adatte alla somministrazione oculare di queste molecole sia prove in vivo per la verifica dell’attività terapeutica ipotizzata.
L’esito positivo di queste prove ha incoraggiato la verifica di una loro possibilità di tutela brevettuale, finalizzata allo sfruttamento commerciale in regime di esclusiva da parte di potenziali aziende operanti in ambito oftalmico.
In questo ambito si è quindi sviluppato il presente lavoro di tesi, che ha previsto, inizialmente, una ampia disamina della documentazione scientifica e brevettuale rilevante, allo scopo di verificare la novità ed attività inventiva di quanto realizzato dalle università, requisiti indispensabili per una valida brevettazione.
Accertata la possibilità di brevettare, sono state anche condotte analisi sperimentali addizionali, sempre presso il Laboratorio di Tecnologia Farmaceutica del Dipartimento di Farmacia dell’Università di Pisa, per ampliare le evidenze sperimentali circa il novero di molecole utilizzabili in una formulazione oftalmica, producendo così dati utili per la stesura di una domanda di brevetto più ampia e ben supportata.
Parallelamente sono state effettuate anche indagini brevettuali di libertà di attuazione (cosiddette FTO, Freedom to Operate) volte all’accertamento dell’inesistenza di privative di terzi ad ostacolo futuro della produzione, distribuzione e vendita dei relativi farmaci.
A queste indagini, di natura sia scientifica che brevettuale, si sono affiancate anche numerose indagini competitive sulle pipeline aziendali, effettuate su database professionali specialistici, presso la società Addì Srl, volte a mappare i principali farmaci oggi impiegati o in sviluppo per la terapia del glaucoma, con l’obiettivo di individuare potenziali aziende target a cui proporre in futuro l’invenzione.
Il percorso si è infine concluso con la preparazione di un pitch (ovvero di una breve presentazione di natura non confidenziale) descrittivo dell’invenzione, da utilizzare per contattare potenziali investitori o potenziali partner commerciali, una volta conclusa la redazione della domanda di brevetto e depositata la stessa a livello almeno nazionale.
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