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L’argomento di questa tesi prende le mosse, oltre che da un interesse personale, dal percorso di studi intrapreso e da un’esperienza in qualità di “analista” nel programma Tv Talk di Rai 3 dalla stagione 2017/2018. Ciò che si vorrebbe dimostrare con questa tesi è l’esistenza di un filo conduttore che, all’interno del palinsesto di Rai 3, accomuna i programmi più disparati, caratterizzati da una buona qualità di scrittura, una particolare attenzione al valore della “parola", una certa distanza da toni sensazionalistici e un connubio ben misurato tra “alto” e “basso”. Una linea editoriale rappresentativa di un tipo di autorialità di cui la televisione può farsi vanto ancora oggi, distinguendosi dalla tendenza ormai prevalente del comprare format esteri e limitarsi ad adattarli al nostro palinsesto. Nella prima parte si approfondirà il ruolo misterioso dell’autore televisivo, ripercorrendo poi la nascita e lo sviluppo delle caratteristiche identitarie della terza rete. Nella seconda parte saranno analizzati dal punto di vista autoriale e televisivo alcuni programmi emblematici di Rai 3 (Chi l'ha visto; Un giorno in Pretura; Storie Maledette; Che ci faccio qui; Tv Talk), con una particolare attenzione agli schemi narrativi sfruttati per veicolare il proprio messaggio e alla recente svolta “pop” che, attraverso il web, ha coinvolto alcune di queste trasmissioni. Infine, le questioni emerse saranno confrontate, attraverso un’intervista, con l’opinione dell’autore televisivo Sebastiano Pucciarelli.