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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04202021-111007


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SCOGNAMIGLIO, LUIGI
URN
etd-04202021-111007
Titolo
Green Public Procurement, sostenibilità e cura dell'ambiente
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Zarone, Vincenzo
Parole chiave
  • green public procurement
  • ambiente
Data inizio appello
07/06/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
07/06/2091
Riassunto
Questo elaborato nasce nell’ottica di analizzare soluzioni eco-sostenibili nell’ambito pubblico, essendo quello della sostenibilità un tema di estremo interesse ed attualità sul quale le più grandi istituzioni mondiali pongono da sempre molta attenzione. Tra gli strumenti più adatti in questo contesto c’è sicuramente quello degli acquisti pubblici verdi o meglio conosciuto come GPP: Green Public Procurement. Con l’espressione appalti verdi o GPP, si indica l’insieme degli strumenti giuridici attraverso cui le istanze ambientali trovano progressivo riconoscimento nella contrattualistica pubblica. La natura essenzialmente economica della regolazione degli appalti pubblici ha sempre più via via ceduto il passo ad un’ottica, la quale tenga conto e integri al suo interno considerazioni di altro genere, come per esempio quelle ambientali. A tal punto le pubbliche amministrazioni attraverso il GPP e quindi attraverso l’emissione di bandi verdi influenzano ed indirizzano il mercato verso scelte più eco-compatibili. Alla base di quest’evoluzione vi è il principio dello sviluppo sostenibile inteso come il mezzo per soddisfare i bisogni delle generazioni presenti, senza compromettere le possibilità per le generazioni future di soddisfare i propri. Il concetto di sviluppo sostenibile si traduce in un coordinamento, costituito dai Paesi, tra la crescita economica e la tutela ambientale, volto a preservare le risorse naturali nel lungo periodo in maniera tale che queste possano essere utilizzate anche dalle generazioni future e più in generale l’obiettivo è di garantire la sopravvivenza dell’intera specie umana. Il contributo che i Paesi devono fornire per assicurare questa tutela è ripartito tra paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo in proporzione al progresso che questi hanno conseguito e alle loro capacità dimensionali ed economiche: è facile immaginare che i primi, dato il livello tecnologico e scientifico ottenuto, siano consapevoli del ruolo primario ricoperto dall’ambiente e della necessità della sua salvaguardia e che quindi dispongano le misure appropriate per preservarlo. Il ruolo che le pubbliche amministrazioni devono svolgere per favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi più eco-compatibili ed eco-friendly è stato più volte oggetto di attenzione del legislatore. Il GPP non ha un impianto normativo specifico, ma è per lo più l’istituto dell’appalto che, attraverso l’evoluzione del suo articolato normativo ha recepito la possibilità di integrare considerazioni di carattere ambientale. Tra le principali fonte normative italiane a riguardo ritroviamo il Decreto Ministeriale 2003/03, attuativo del Decreto Legislativo 22/97 e avente ad oggetto i rifiuti ed il loro riciclaggio e la Legge 10/91, avente ad oggetto il risparmio energetico e lo sviluppo di fonti rinnovabili di energia e strettamente collegata ai due decreti sull’efficienza energetica emanati nell’2004, tenendo sempre in considerazione il decreto legislativo numero 50 del 2016 in tema di appalti. Il Green Public Procurement è uno degli strumenti, certo non da solo, che può contribuire molto efficacemente all’avvicinamento delle amministrazioni pubbliche italiane alle nuove sensibilità contemporanee. In fondo, se ci riflettiamo attentamente nessuno possiede la Terra e tutti ne siamo solamente custodi, nel rispetto ovviamente di un patto intergenerazionale che impegna chi opera adesso a concorrere nella protezione dell’ambiente e di tutto ciò che ci circonda, che ha ricevuto e nel mantenerlo intatto per chi verrà dopo.
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