Tesi etd-04202016-193201 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SOLARI, MATTEO
URN
etd-04202016-193201
Titolo
Analisi del processo di liberalizzazione del mercato elettrico italiano con riferimenti al contesto europeo
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
STRATEGIA, MANAGEMENT E CONTROLLO
Relatori
relatore Prof. Corsini, Lorenzo
Parole chiave
- confronto prezzi tra italia e europa
- energie rinnovabili
- gestione settore elettrico
- indagine dell'AEEG
- liberalizzazione
- strategie enel
Data inizio appello
09/05/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il settore elettrico mostra la propria importanza sin dai primi anni del Novecento, dove in molte nazioni funge da “locomotiva” trainante lo sviluppo economico e sociale.
A dimostrazione del ruolo primario di questo settore nello sviluppo industriale italiano vi è l'interessamento del governo, che lo nazionalizza proprio nel momento di maggior crescita conosciuto dal nostro Paese, ovvero il “boom” economico degli anni Sessanta. Così come avvenuto in altre realtà europee, il “dirigismo” economico e l'intervento dello Stato costituirono la principale forma di gestione e di razionalizzazione della fornitura di elettricità, elemento fondamentale nello sviluppo industriale di una nazione.
Nei primi anni Novanta e già fin dagli anni Ottanta, il cambiamento della situazione economica, le crisi petrolifere e le nuove idee sulle modalità ottimali di gestione di un settore economico (più inclini alla fiducia nei meccanismi di mercato che non nella farraginosa e inefficiente proprietà pubblica) portarono un'ondata di privatizzazioni in tutta Europa. Lo strumento della liberalizzazione dei settori venne di conseguenza, al fine di non traslare irresponsabilmente in mani private quelli che erano stati i vecchi monopoli pubblici. L'input alla liberalizzazione del settore elettrico è venuto quindi dall'Europa stessa, con le direttive comunitarie emanate a partire dal 1996, anche se alcuni considerano Gran Bretagna e Paesi dell'area scandinava i veri ispiratori del processo.
Ad ogni modo, la fine degli anni Novanta segna in Italia anche la fine del monopolio pubblico a favore dell'ENEL, e il nostro Paese intraprende la strada che lo condurrà al libero mercato in un settore dove, fino a pochi anni prima, l'idea di introdurre la competizione pareva quantomeno utopistica. Il motivo di tale idea risiedeva nel fatto che, in un settore ove fosse presente un monopolio naturale, la presenza di più competitors non è auspicabile a livello di efficienza produttiva. In realtà è possibile introdurre la competizione semplicemente distinguendo i segmenti nei quali un regime di mercato sarebbe attuabile da quelli in cui il monopolio naturale richiede una regolamentazione particolare.
Quello appena accennato sarà il tema che riguarderà il primo capitolo del lavoro, dove parleremo dei regimi organizzativi che sono attuabili nel settore. Il secondo capitolo farà riferimento alle novità normative che portarono l'Europa a rivoluzionare la fornitura di elettricità. Dopo aver toccato il tema a livello europeo, cercheremo di scendere maggiormente nel dettaglio analizzando alcuni casi europei e in seguito dedicandoci al caso italiano. Nel terzo capitolo, ci baseremo su un'indagine condotta nel 2005 dall'allora AEEG, oggi AEEGSI, basata sulla valutazione dei risultati della liberalizzazione dell'elettricità in Italia. Come vedremo, la suddetta valutazione è essenzialmente effettuata in termini di prezzi. Saranno evidenziati, dunque, i problemi strutturali che, nel parere dell'Autorità, affliggevano il settore. Nel quarto capitolo ci dedicheremo in primis all'analisi del modo in cui sono stati affrontati i problemi che erano stati evidenziati nel capitolo precedente, e poi parleremo delle nuove tematiche rilevanti per il settore alla luce del livello dei prezzi riscontrato nei dati più recenti a nostra disposizione. Il lavoro si conclude con un capitolo, il quinto, riservato allo studio di un caso aziendale specifico.
A dimostrazione del ruolo primario di questo settore nello sviluppo industriale italiano vi è l'interessamento del governo, che lo nazionalizza proprio nel momento di maggior crescita conosciuto dal nostro Paese, ovvero il “boom” economico degli anni Sessanta. Così come avvenuto in altre realtà europee, il “dirigismo” economico e l'intervento dello Stato costituirono la principale forma di gestione e di razionalizzazione della fornitura di elettricità, elemento fondamentale nello sviluppo industriale di una nazione.
Nei primi anni Novanta e già fin dagli anni Ottanta, il cambiamento della situazione economica, le crisi petrolifere e le nuove idee sulle modalità ottimali di gestione di un settore economico (più inclini alla fiducia nei meccanismi di mercato che non nella farraginosa e inefficiente proprietà pubblica) portarono un'ondata di privatizzazioni in tutta Europa. Lo strumento della liberalizzazione dei settori venne di conseguenza, al fine di non traslare irresponsabilmente in mani private quelli che erano stati i vecchi monopoli pubblici. L'input alla liberalizzazione del settore elettrico è venuto quindi dall'Europa stessa, con le direttive comunitarie emanate a partire dal 1996, anche se alcuni considerano Gran Bretagna e Paesi dell'area scandinava i veri ispiratori del processo.
Ad ogni modo, la fine degli anni Novanta segna in Italia anche la fine del monopolio pubblico a favore dell'ENEL, e il nostro Paese intraprende la strada che lo condurrà al libero mercato in un settore dove, fino a pochi anni prima, l'idea di introdurre la competizione pareva quantomeno utopistica. Il motivo di tale idea risiedeva nel fatto che, in un settore ove fosse presente un monopolio naturale, la presenza di più competitors non è auspicabile a livello di efficienza produttiva. In realtà è possibile introdurre la competizione semplicemente distinguendo i segmenti nei quali un regime di mercato sarebbe attuabile da quelli in cui il monopolio naturale richiede una regolamentazione particolare.
Quello appena accennato sarà il tema che riguarderà il primo capitolo del lavoro, dove parleremo dei regimi organizzativi che sono attuabili nel settore. Il secondo capitolo farà riferimento alle novità normative che portarono l'Europa a rivoluzionare la fornitura di elettricità. Dopo aver toccato il tema a livello europeo, cercheremo di scendere maggiormente nel dettaglio analizzando alcuni casi europei e in seguito dedicandoci al caso italiano. Nel terzo capitolo, ci baseremo su un'indagine condotta nel 2005 dall'allora AEEG, oggi AEEGSI, basata sulla valutazione dei risultati della liberalizzazione dell'elettricità in Italia. Come vedremo, la suddetta valutazione è essenzialmente effettuata in termini di prezzi. Saranno evidenziati, dunque, i problemi strutturali che, nel parere dell'Autorità, affliggevano il settore. Nel quarto capitolo ci dedicheremo in primis all'analisi del modo in cui sono stati affrontati i problemi che erano stati evidenziati nel capitolo precedente, e poi parleremo delle nuove tematiche rilevanti per il settore alla luce del livello dei prezzi riscontrato nei dati più recenti a nostra disposizione. Il lavoro si conclude con un capitolo, il quinto, riservato allo studio di un caso aziendale specifico.
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