• criminalità di genere e razza
• devianza
• Cesare Lombroso

Nella presente tesi viene condotta un'analisi del pensiero dell'antropologo, psichiatra e criminologo Cesare Lombroso, fondatore della Scuola Positiva. Vengono analizzate le problematiche da lui affrontate principalmente alla ricerca di un nesso tra criminalità e fisiognomica ma anche della delinquenza di genere, di razza e politica ed in seguito prospettate le soluzioni da lui presentate per arginare la criminalità e fornire una spiegazione scientifica delle differenze esistenti nella società. Si mostra come le tesi dell'antropologo vennero rielaborate dai suoi due discepoli Raffaele Garofalo ed Enrico Ferri: il primo in chiave psicologica ed il secondo sociologica e come il Fascismo ne strumentalizzò gli aspetti più autoritari. L'idea lombrosiana di una criminalità innata è tornata oggi di attualità soprattutto grazie alle ricerche effettuate dalle neuroscienze che avrebbero dimostrato una correlazione tra comportamenti aggressivi ed anomalie cerebrali mentre la genetica avrebbe trovato un rapporto tra anomalie genetiche ed atteggiamenti violenti. Gli studi condotti da Lombroso forniscono tuttora uno spunto di riflessione anche per le problematiche legate alla criminalità ed alla società in quanto lo straniero vive ancora adesso in una condizione di emarginazione che lo conduce spesso a divenire criminale mentre la donna, seppur emancipata rispetto al tempo di Lombroso, è ancora vittima di stereotipi e discriminazioni.