Tesi etd-04202007-005607 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Vavassori, Enrico
Indirizzo email
enrico.vavassori@libero.it
URN
etd-04202007-005607
Titolo
Il giardino storico di Villa Di Lupo Parra a San Prospero: analisi del sito e ipotesi progettuali di restauro
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
PROGETTAZIONE E PIANIFICAZIONE DELLE AREE VERDI E DEL PAESAGGIO
Relatori
Relatore Prof. Magnani, Galileo
Parole chiave
- giardino storico
- restauro
- Villa Di Lupo Parra
Data inizio appello
21/05/2007
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il complesso monumentale di Villa Di Lupo Parra, situato in località San Prospero del Comune di Cascina in provincia di Pisa, comprende, oltre alla villa, gli antichi annessi rurali e il giardino storico, inseriti su un’area oggi totalmente vincolata ai sensi della Legge 1089/39 come bene di interesse storico-artistico.
L’antica proprietà della famiglia Di Lupo Parra è attualmente suddivisa in tre parti: gli annessi cantina-granaio e stalla-fienile, con le adiacenti parti di giardino, sono stati separati dalla villa in seguito a un frazionamento, per cui ai fini di qualsivoglia intervento di restauro sul giardino si deve tener conto di questa situazione catastale. Alla dimora storica di origine settecentesca, attualmente della società San Severino s.r.l che ne sta promuovendo l’opera di restauro, appartiene il lotto più ampio dell’antica proprietà.
Oggetto della tesi è stata la formulazione di un progetto di recupero del giardino inserito in tale lotto, operando secondo uno schema di lavoro articolato in due fasi principali.
La prima, ovvero l’indagine conoscitiva del sito, ha avuto lo scopo di raccogliere in modo dettagliato tutte le informazioni relative al complesso, così da tracciare un inquadramento paesaggistico, territoriale, storico e dello stato attuale della proprietà. Durante i sopralluoghi effettuati sono stati eseguiti rilievi fotografici, topografici e botanici. I dati topografici registrati sono stati riportati su planimetrie con l’utilizzo del programma Autocad, mentre quelli botanici sono stati inseriti in schede di rilevazione appositamente redatte, contenenti anche i fondamenti dell’analisi V.T.A. (Visual Tree Assesment) per la valutazione della stabilità degli alberi. Sempre nella prima fase del lavoro, a seguito di una ricerca storico-paesaggistica tesa a ritrovare gli elementi che potessero dare informazioni riguardo le trasformazioni che il giardino ha subito nel tempo, si è potuto ricostruire l’evoluzione della proprietà, soprattutto tra il 1820, epoca della compilazione del “Catasto Leopoldino”, e il 1906, e ciò grazie alle mappe e ai documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Pisa. Purtroppo la ricerca di materiale iconografico ha portato scarsi risultati anche perché l’archivio di famiglia, nel quale probabilmente si trovava tale documentazione, è andato perduto in seguito ai passaggi di proprietà avvenuti dopo il decadimento del casato. L’analisi conoscitiva ha infine preso in esame i vincoli legislativi gravanti sulla proprietà.
Dopo questa prima fase di ricerca si è proceduto a formulare alcune ipotesi progettuali per il recupero del giardino, ipotesi che si sono concretizzate tenendo conto, oltre ai vincoli prima citati, delle indicazioni esplicitate dalla committenza in fatto di riutilizzo del giardino ora in abbandono. In sostanza, il progetto è stato sviluppato partendo dall’idea di realizzare un giardino di rappresentanza, occasionalmente aperto al pubblico per le iniziative legate alle attività della società San Severino, suddiviso in stanze paesaggistiche contigue e comunicanti, che possano richiamare, attraverso un intervento rispettoso di ciò che ancora esiste sull’area a verde e che documenta la sua storia, le varie fasi di evoluzione del giardino ormai poco leggibili.
Per questa soluzione progettuale, la disposizione dell’area esaminata si presta assai bene. In particolare, si è individuata una collocazione del giardino romantico nella zona a sud della villa, dove si trovano ancora platani secolari di grande bellezza, una zona limitata che, attraverso un breve viale, si armonizza con la lecceta. Contiguo al giardino romantico nell’area antistante la limonaia viene disegnato un giardino all’italiana, con partiture regolari delimitate da siepi di bosso, nelle quali si inserisce il recupero della vasca ottocentesca. Il giardino segreto dei fiori, per la maggior parte bulbose, viene invece nascosto dal boschetto di bambù e acanto. Nella zona a nord della villa si inseriscono infine la stanza dei profumi, con gelsomini e altre piante dalla fragrante fioritura, e il giardino delle camelie.
Il lavoro così articolato è stato corredato da numerose tavole grafiche esplicative necessarie alla comprensione del progetto stesso.
L’antica proprietà della famiglia Di Lupo Parra è attualmente suddivisa in tre parti: gli annessi cantina-granaio e stalla-fienile, con le adiacenti parti di giardino, sono stati separati dalla villa in seguito a un frazionamento, per cui ai fini di qualsivoglia intervento di restauro sul giardino si deve tener conto di questa situazione catastale. Alla dimora storica di origine settecentesca, attualmente della società San Severino s.r.l che ne sta promuovendo l’opera di restauro, appartiene il lotto più ampio dell’antica proprietà.
Oggetto della tesi è stata la formulazione di un progetto di recupero del giardino inserito in tale lotto, operando secondo uno schema di lavoro articolato in due fasi principali.
La prima, ovvero l’indagine conoscitiva del sito, ha avuto lo scopo di raccogliere in modo dettagliato tutte le informazioni relative al complesso, così da tracciare un inquadramento paesaggistico, territoriale, storico e dello stato attuale della proprietà. Durante i sopralluoghi effettuati sono stati eseguiti rilievi fotografici, topografici e botanici. I dati topografici registrati sono stati riportati su planimetrie con l’utilizzo del programma Autocad, mentre quelli botanici sono stati inseriti in schede di rilevazione appositamente redatte, contenenti anche i fondamenti dell’analisi V.T.A. (Visual Tree Assesment) per la valutazione della stabilità degli alberi. Sempre nella prima fase del lavoro, a seguito di una ricerca storico-paesaggistica tesa a ritrovare gli elementi che potessero dare informazioni riguardo le trasformazioni che il giardino ha subito nel tempo, si è potuto ricostruire l’evoluzione della proprietà, soprattutto tra il 1820, epoca della compilazione del “Catasto Leopoldino”, e il 1906, e ciò grazie alle mappe e ai documenti conservati presso l’Archivio di Stato di Pisa. Purtroppo la ricerca di materiale iconografico ha portato scarsi risultati anche perché l’archivio di famiglia, nel quale probabilmente si trovava tale documentazione, è andato perduto in seguito ai passaggi di proprietà avvenuti dopo il decadimento del casato. L’analisi conoscitiva ha infine preso in esame i vincoli legislativi gravanti sulla proprietà.
Dopo questa prima fase di ricerca si è proceduto a formulare alcune ipotesi progettuali per il recupero del giardino, ipotesi che si sono concretizzate tenendo conto, oltre ai vincoli prima citati, delle indicazioni esplicitate dalla committenza in fatto di riutilizzo del giardino ora in abbandono. In sostanza, il progetto è stato sviluppato partendo dall’idea di realizzare un giardino di rappresentanza, occasionalmente aperto al pubblico per le iniziative legate alle attività della società San Severino, suddiviso in stanze paesaggistiche contigue e comunicanti, che possano richiamare, attraverso un intervento rispettoso di ciò che ancora esiste sull’area a verde e che documenta la sua storia, le varie fasi di evoluzione del giardino ormai poco leggibili.
Per questa soluzione progettuale, la disposizione dell’area esaminata si presta assai bene. In particolare, si è individuata una collocazione del giardino romantico nella zona a sud della villa, dove si trovano ancora platani secolari di grande bellezza, una zona limitata che, attraverso un breve viale, si armonizza con la lecceta. Contiguo al giardino romantico nell’area antistante la limonaia viene disegnato un giardino all’italiana, con partiture regolari delimitate da siepi di bosso, nelle quali si inserisce il recupero della vasca ottocentesca. Il giardino segreto dei fiori, per la maggior parte bulbose, viene invece nascosto dal boschetto di bambù e acanto. Nella zona a nord della villa si inseriscono infine la stanza dei profumi, con gelsomini e altre piante dalla fragrante fioritura, e il giardino delle camelie.
Il lavoro così articolato è stato corredato da numerose tavole grafiche esplicative necessarie alla comprensione del progetto stesso.
File
Nome file | Dimensione |
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1.Tesi_Vavassori.pdf | 1.70 Mb |
2.Schede...zione.pdf | 8.64 Mb |
3.Stato_...tture.pdf | 3.00 Mb |
4.Riliev...zione.pdf | 2.63 Mb |
5.Riliev...itico.pdf | 1.53 Mb |
6.Planim...erale.pdf | 10.80 Mb |
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