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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04202006-193744


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Papini, Cristiano
Indirizzo email
papo@ofnelson.it
URN
etd-04202006-193744
Titolo
Effetto di trattamenti luminosi dinamici sulla proliferazione e la radicazione di germogli di specie arboree da frutto coltivati in vitro
Dipartimento
AGRARIA
Corso di studi
SCIENZE DELLA PRODUZIONE E DIFESA DEI VEGETALI
Relatori
relatore Dott. Mensuali, Anna
relatore Prof. Morini, Stefano
Parole chiave
  • proliferazione e radicazione
  • illuminazione dinamica
  • luci dinamiche
Data inizio appello
22/05/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
La qualità della luce riveste un ruolo fondamentale nell’accrescimento e nello sviluppo delle colture in vitro, tuttavia le conoscenze oggi disponibili in tale settore non sono da ritenere ancora pienamente soddisfacenti, in particolare per le specie arboree da frutto. Le risposte delle colture appaiono talvolta contraddittorie principalmente a causa della diversità fisiologica che caratterizza ogni singola specie analizzata e della eterogeneità delle metodologie impiegate dai ricercatori. Ed è proprio sulla qualità della luce e sugli effetti di questa sull’accrescimento e la radicazione delle colture in vitro che questo lavoro pone il suo fondamento. Analizzando le risposte di quattro specie diverse (portinnesto di melo MM 106, portinnesto di susino Mr.S. 2/5, portinnesto di pesco GF 677 e portinnesto di cotogno BA 29) abbiamo cercato di verificare se le condizioni di crescita da noi ricreate, con l’utilizzo di un impianto di illuminazione scorrevole, influivano sulla capacità di accrescimento e radicazione delle colture rispetto al trattamento standard (16/8), oggi applicato nella totalità dei laboratori di micropropagazione. In questi la luce viene di solito fornita in modo statico con le luci posizionate sopra le colture, comportando un notevole impiego di lampade fluorescenti per illuminare l’intera superficie degli scaffali.
Questo implica che nei costi iniziali per l’allestimento di un laboratorio la parte riguardante l’illuminazione e il condizionamento (necessario a causa del calore provocato dai neon) vadano ad incidere in maniera molto alta e sarebbe quindi auspicabile l’individuazione di un intervento per diminuire i costi da sempre molto elevati della micropropagazione.
L’individuazione di un trattamento luminoso alternativo capace di fornire analoghi risultati sia qualitativi che quantitativi a quello standard potrebbe quindi suscitare un certo interesse nella gestione delle risorse economiche per l’allestimento di un laboratorio di micropropagazione.
Le quattro specie prese in esame, non hanno fornito le stesse risposte al trattamento luminoso proposto; questa discordanza è probabilmente da attribuire al diverso genotipo che in molti casi ha mostrato di costituire uno dei principali fattori di variabilità.
Il cotogno si è dimostrato compatibile con la sperimentazione fornendo risultati positivi soprattutto per quanto riguarda la formazione di nuovi germogli, un aspetto molto importante per la proliferazione in vitro, mentre non ha mostrato sostanziali differenze nel confronto tra il peso fresco e la % di sostanza secca misurati nei due trattamenti di illuminazione sperimentati.
La proliferazione del melo è apparsa invece inibita dalla tecnica di illuminazione dinamica, mostrando delle riduzioni significative del peso fresco delle colture trattate e un calo numerico dei germogli neoformati sui clusters.
Il susino ha dato buone risposte agli esperimenti di radicazione, dove sia come % di germogli radicati che come numero di radici emesse, le colture cresciute sotto luci dinamiche hanno fornito valori migliori di quelle di controllo; al contrario la proliferazione si è dimostrata decisamente inibita dalla illuminazione dinamica per questo clone.
Il pesco ha fornito una buona risposta alla radicazione simile a quella del susino mentre l’esperimento sulla proliferazione, dove i valori del peso fresco e del numero di nuovi germogli sono risultati inferiori a quelli dei controlli, ha dato un esito negativo.
In conclusione, dall’analisi dei risultati ottenuti risulterebbe come non esista un’unica combinazione di intensità e qualità della luce tale da determinare una risposta ottimale per tutti i parametri di crescita considerati e che le informazioni emerse dagli esperimenti effettuati appaiono del tutto preliminari, particolarmente per la mancanza di riferimenti bibliografici sugli effetti di una illuminazione dinamica sulle colture in vitro, ai quali poter comparare i risultati di questo lavoro. Dal momento che alcuni trattamenti hanno dato risposte simili o superiori a quelle rilevate con la l’illuminazione statica sarebbe, dunque, interessante condurre ulteriori ricerche allo scopo di valutare la possibilità di sostituire l’illuminazione statica con quella dinamica per incrementare l’efficienza della tecnica di micropropagazione se applicata in alcuni momenti dello sviluppo in vitro delle colture.
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