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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04192023-122606


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
IZZO, GIULIA
URN
etd-04192023-122606
Titolo
Valutazione degli effetti di una miscela probiotica in un modello sperimentale di malattia di Alzheimer
Dipartimento
FARMACIA
Corso di studi
FARMACIA
Relatori
relatore Prof.ssa Testai, Lara
relatore Dott.ssa Di Salvo, Clelia
correlatore Dott.ssa Pellegrini, Carolina
Parole chiave
  • Alzheimer's disease
  • probiotics
  • microbiota-gut-brain axis
  • SAMP8
Data inizio appello
24/05/2023
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/05/2093
Riassunto
La malattia di Alzheimer (MA) è tra le più comuni patologie neurodegenerative e si identifica come la causa più comune di demenza. I tratti distintivi della patologia sono: deficit cognitivo e funzionale e cambiamenti comportamentali. Si sviluppa in tre stadi caratterizzati da un peggioramento dei sintomi, che sono: la fase d’esordio, la fase intermedia e la fase terminale. Nelle fasi preliminari della malattia, la maggior parte dei pazienti sviluppa disturbi gastrointestinali e alterazione della motilità intestinale. Il trattamento farmacologico della patologia non prevede strategie che mirano a impedirne l’insorgenza, ma solo a cercare di rallentare i sintomi che possono invalidare il paziente. La fisiopatologia della malattia di Alzheimer è principalmente legata ad un progressivo deterioramento del SNC e quindi alla degenerazione neuronale: la MA è caratterizzata dall’accumulo di placche extracellulari di beta amiloide e di grovigli neurofibrillari di proteina tau, nello spazio intracellulare. Negli ultimi anni è emerso il coinvolgimento di una connessione bidirezionale tra intestino e cervello che viene definita “asse microbiota-intestino-cervello”. Numerose evidenze hanno già dimostrato che la modulazione del microbiota intestinale può rappresentare una strategia terapeutica per rallentare la MA a livello centrale. Sulla base di queste evidenze, l’obiettivo del seguente progetto sperimentale è quello di valutare gli effetti di una miscela probiotica in un modello sperimentale di Alzheimer. Nel seguente studio sono stati impiegati topi SAMP8, che sviluppano spontaneamente la MA. In particolare, intorno ai 4 mesi di età, i topi SAMP8 sviluppano deficit di memoria e apprendimento; intorno ai 6 mesi di età sono caratterizzati da una condizione di mild cognitive impairment, mentre tra gli 8 e i 12 mesi di età svilupperanno la vera e propria MA conclamata. I topi SAMR1 sono stati impiegati come rispettivo controllo sano. La miscela probiotica in studio (MP) viene somministrata per 2 mesi, a partire dai 4 mesi di età dell’animale con lo scopo di valutare gli effetti di MP negli stadi iniziali di MA, prima dello sviluppo conclamato della patologia. Topi SAMP8 e SAMR1 hanno ricevuto la miscela e il placebo, per assicurare le stesse condizioni di stress e ambientazione. Al termine dei trattamenti, i topi sono sottoposti ad un test comportamentale (Morris Water Maze) che permette di valutare le funzioni cognitive e in particolare i deficit di apprendimento e memoria; è stato poi valutato l’output fecale, indice in vivo di dismotilità colica ed effettuato il sacrifico. Dagli animali vengono prelevati diversi tessuti, tra cui il cervello e la porzione distale del colon. Su segmenti di colon sono stati effettuati dei test funzionali: le porzioni sono disposte in un bagnetto per organi isolati per valutare la capacità contrattile del colon e le componenti della neurotrasmissione enterica. I tessuti di interesse, colon e cervello, sono stati prelevati e sono stati ottenuti lisati per valutare e quantificare i livelli di Aβ1-42 (saggio ELISA). Dallo studio sono emersi i benefici della somministrazione di MP nei SAMP8; dai risultati ottenuti dal MWM emerge come MP abbia migliorato i parametri di latenza di fuga nei SAMP8 trattati. A migliorare sono anche i parametri che riguardano le performance cognitive e le performance motorie rispetto ai SAMP8 non trattati. Dai risultati ottenuti dall’output fecale, i SAMP8 trattati con placebo manifestano disfunzioni a carico del transito colico che risulta ridotto rispetto al controllo sano; al contrario, i parametri migliorano nei SAMP8 con MP. Inoltre, dagli studi effettuati sulle porzioni di colon per valutarne la contrattilità, è emerso che i topi SAMP8 mostrano una riduzione significativa della risposta contrattile colinergica rispetto al gruppo dei topi SAMR1, mentre il trattamento con MP incrementa significativamente tale componente della neurotrasmissione enterica; al contrario, il trattamento con MP non induce miglioramenti nella risposta contrattile tachichinergica. Anche le risposte alla stimolazione elettrica miogena indotte con carbacolo o sostanza P non risultano variate nei diversi gruppi di trattamento. A confermare l’effetto positivo del trattamento con MP sono i risultati ottenuti dal saggio ELISA, sia sul lisato di colon che di cervello, che evidenziano una maggior concentrazione di Aβ1-42 nei SAMP8 trattati con placebo rispetto ai trattati con MP.
I risultati ottenuti permettono di definire in modo chiaro l’impatto positivo della somministrazione della miscela probiotica nel modello sperimentale di MA: l’assunzione di probiotici comporta una modulazione del microbiota intestinale che contrasta il deterioramento cognitivo, la disfunzione contrattile del colon e l’accumulo di proteine tipiche della MA. L’introduzione di queste nuove terapie farmacologiche potrebbe rappresentare una nuova strategia per rallentare e contrastare la progressione della MA a livello centrale.
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