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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04192021-200924


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
TINELLI, CAMILLA
URN
etd-04192021-200924
Titolo
Bronchiolite in eta pediatrica: analisi retrospettiva della casistica dei pazienti ricoverati presso la Clinica Pediatrica di Pisa nella stagione epidemica 2018-19, confronto con una casistica precedente e revisione della Letteratura
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Peroni, Diego
correlatore Prof.ssa Di Cicco, Maria Elisa
Parole chiave
  • Virus Respiratorio Sinciziale
  • VRS
  • bronchiolite
  • bambino
  • RSV
  • bronchiolitis
  • Respiratory Syncytial Virus
  • children
Data inizio appello
11/05/2021
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
11/05/2091
Riassunto
La bronchiolite acuta in età pediatrica risulta, ad oggi, una patologia molto comune, in particolare nel bambino al di sotto dei 2 anni di vita. Rappresenta infatti la principale causa di ospedalizzazione nei primi 12 mesi di vita, raggiungendo, nel mondo, circa i 3-4 milioni di ricoveri e fino a 199.000 morti all’anno, prevalentemente nei Paesi in via di sviluppo.
In questo studio retrospettivo abbiamo analizzato i dati relativi a 41 pazienti pediatrici di età media 3,3 ± 3,5 mesi, di cui il 66% maschi, ricoverati dal 1° ottobre 2018 al 31 maggio 2019, presso la Clinica Pediatrica dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa.
Per quanto riguarda le manifestazioni cliniche, i principali sintomi respiratori rilevati sono risultati la tosse (92,6%) e il wheezing e/o i rantoli crepitanti (92,6%), seguiti poi dalla rinite e/o rinorrea (75,6%) e dalla dispnea (63,4%). Meno frequentemente sono stati riscontrati la febbre(48,7%), la disappetenza (34,1%), segni di disidratazione (17%), saturazione ≤ 94% all’ingresso (7%) ed eventuali episodi di apnea (9,8%),
Sulla base di dati clinici e parametri vitali abbiamo poi definito in tutti i pazienti il livello di severità del quadro di bronchiolite acuta, servendoci del severity score di Wang et al: 56% forme lievi, 39% forme moderate e 4,8% gravi.
Dal punto di vista diagnostico, in 39 bambini è stato eseguito il test Allplex su tampone nasale per la ricerca degli agenti patogeni coinvolti nell'infezione, in particolare è stata indagata la presenza di: Influenza A e B, Virus Respiratorio Sinciziale A e B (RSV), Bocavirus, Coronavirus, Rinovirus, Adenovirus, Enterovirus, Metapneumovirus, Parainfluenza (sierotipi 1,2,3,4) e batteri.
Tra i pazienti testati, in 36 casi (92%) è stato possibile rilevare almeno un agente patogeno; è stata riscontrata un'assoluta maggioranza di monoinfezioni virali e, tra queste, il patogeno principale è stato riconosciuto nel Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) (26/39, 66,6%).
Le monoinfezioni virali rilevate sono state 30 (30/39, 76,9%), di cui 22 sostenute da RSV A, 4 da RSV B e 4 da Metapneumovirus. Nei restanti 6 casi abbiamo potuto riscontrare coinfezioni, nello specifico sono stati evidenziati 5 casi di associazione tra RSV A e Rhinovirus (5/39, 12,8%) e 1 caso di RSV A e Bocavirus (2,5%).
Abbiamo poi eseguito il confronto dei dati raccolti con quelli relativi alla casistica di bambini ricoverati nel corso del 2011-12 per la stessa diagnosi nella medesima unità operativa (n = 35), con età media risultata superiore (6,4 ± 5,2 mesi).
A questo proposito, è necessario sottolineare alcune sostanziali differenze negli approcci diagnostici e terapeutici dei due campioni esaminati: dal punto di vista delle indagini microbiologiche, nella stagione 2011-12 è stata eseguita esclusivamente la ricerca dell’antigene di RSV nel tampone nasale, mentre per quanto riguarda l’approccio terapeutico, all’epoca non era ancora disponibile in AOUP l’ossigenoterapia ad alti flussi.
Per quanto riguarda il confronto in ambito diagnostico, è emerso un maggiore riscontro di RSV nel periodo 2018-19 (82,1% vs 51,6; p = 0,001) e una netta riduzione dell’utilizzo di esami ematochimici (49% vs 94,2%; p = < 0,001).
Per quanto riguarda il trattamento, oltre all’introduzione dell’ossigenoterapia ad alti flussi e dell’aerosolterapia con soluzione ipertonica, nella stagione 2018-19 abbiamo evidenziato un incremento dell’utilizzo delle pratiche di pulizia del naso quali aspirazioni e/o lavaggi nasali (75,6% vs 8,5%; p = < 0,001) e una netta riduzione dell’impiego di salbutamolo (32% vs 85,7%; p = < 0,001) e di corticosteroidi (29,3% vs 97,1%; p = < 0,001).
Infine, rispetto al periodo 2011-12, abbiamo rilevato una importante riduzione della durata media di degenza (5,6 ± 2,2 giorni vs 7,3 ± 4,1 giorni; p = 0,03).
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