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• foreign terrorist fighters
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• privazione della cittadinanza
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Il presente elaborato analizza le risposte che la comunità internazionale nell’ambito delle Nazioni Unite e in quello dell’Unione europea, ha dato al fenomeno dei foreign terrorist fighters (FTFs), emerso in seguito ai conflitti in Siria ed in Iraq a partire dal 2011. Dopo un breve excursus sul fenomeno in generale, viene presentata la risposta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, che tramite il Consiglio di Sicurezza, ha approvato due risoluzioni, la 2170 (2014) e soprattutto la 2178 (2014), le quali hanno posto le linee guida della risposta internazionale al fenomeno. In seguito, viene riportato l’approccio strategico dell’Unione Europea basato su una serie di strumenti, volti a garantire: la protezione dei propri cittadini, la prevenzione della radicalizzazione e lo sviluppo della cooperazione in materia di antiterrorismo tra Stati membri e tra membri e Stati terzi. Infine, viene analizzato criticamente l’utilizzo di uno strumento quale quello della privazione della cittadinanza nei confronti dei FTFs, che rientra nelle prerogative degli Stati ma che è stato utilizzato da taluni Paesi appartenenti alla componente occidentale della comunità internazionale come mezzo di contrasto al fenomeno dei FTFs.