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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04192018-123039


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
NOVARA, ELENA
URN
etd-04192018-123039
Titolo
Marginalità sociale e vulnerabilità lavorativa. Progettare inclusione: gli interventi del Centro d'Ascolto Caritas e delle Acli di Pisa.
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
COMUNICAZIONE D'IMPRESA E POLITICA DELLE RISORSE UMANE
Relatori
relatore Prof.ssa Paone, Sonia
Parole chiave
  • vulnerabilità lavorativa
  • povertà
  • marginalità sociale
  • inclusione
Data inizio appello
14/05/2018
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’intreccio dell’esperienza di servizio civile presso il Centro d’Ascolto Caritas di Pisa con lo studio delle dinamiche interne alla banlieue, ha costituito lo spunto di riflessione per approfondire, in questo lavoro di tesi, il tema dell’inserimento lavorativo di coloro che vivono ai margini della società e nelle periferie urbane, e che sperimentano condizioni di vulnerabilità non solo sociale ma anche lavorativa.
I meccanismi che contraddistinguono la periferia parigina sono assimilabili, per intensità e modalità, a quelli esistenti nelle altre periferie europee, comprese quelle italiane. Pertanto, da un’iniziale illustrazione delle principali caratteristiche della banlieue, si è proseguito con l’approfondimento dei fenomeni di esclusione sociale e lavorativa nel nostro contesto geografico. In particolare, l’attenzione si è inizialmente focalizzata sulle percezioni dei soggetti definiti marginali e sulle strategie di differenziazione da questi messe in atto per potersi sentire accettati dalla comunità e maggiormente inclusi nella società.
È stato constatato, non solo attraverso l’analisi di rilevazioni statistiche, ma anche per mezzo di letture di sentenze delle sezioni lavoro dei tribunali, che le dinamiche di stigmatizzazione territoriale, di esclusione sociale e lavorativa si influenzano vicendevolmente. Queste finiscono per indebolire ulteriormente le reti di riferimento dei soggetti in condizione di vulnerabilità e per limitare le loro già scarse opportunità di ascesa sociale e di impiego.
Inoltre, l’approfondimento relativo alla trasformazione nel tempo della povertà, a fronte del cambiamento degli stili di vita e dei processi sociali, ha evidenziato l’esistenza di nuovi soggetti a rischio e interessati da questa problematica, allo stesso tempo ha portato alla luce l’attuale fenomeno che investe i cosiddetti working poor, ovvero coloro che pur lavorando e percependo un reddito, non riescono a soddisfare le proprie esigenze e quelle dei familiari. Tutto questo avviene in un contesto caratterizzato dalla proliferazione di nuove tipologie contrattuali, le quali, piuttosto che infondere sicurezza, instaurano precarietà e generano impossibilità di progettare il futuro.
Le tematiche di marginalità sociale e di vulnerabilità lavorativa, fin qui illustrate, costituiscono le principali problematiche presentate dagli utenti agli sportelli del Centro d’Ascolto.
Durante l’esperienza di servizio civile, ho potuto constatare che, attraverso l’attenzione posta alle richieste e ai problemi, in seguito alla decodifica dei bisogni, il Cd’A interviene con l’erogazione di servizi di bassa soglia e con la costruzione di progetti personalizzati.
Affinché la progettualità avviata riesca a rimuovere le cause profonde che generano marginalità e abbia riscontri tangibili, coopera e interagisce con altre realtà presenti sul territorio, come le Acli. Per avvalorare il lavoro di ricerca, attraverso metodologie qualitative, è stato approfondito il processo che porta all’incontro di domanda e offerta di lavoro, mirato ad accompagnare la persona verso il raggiungimento multidimensionale del benessere, e quindi ad incidere positivamente sui diversi aspetti della vita.
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