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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-04192011-171950


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
ORLANDI, FRANCESCA
URN
etd-04192011-171950
Titolo
Studio di fase II di chemioterapia metronomica con vinorelbina orale e desametazone in pazienti con carcinoma prostatico ormonorefrattario in stadio avanzato.
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Falcone, Alfredo
Parole chiave
  • prostata
  • vinorelbina
  • metronomica
Data inizio appello
17/05/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/05/2051
Riassunto
Il tumore della prostata è la neoplasia più comune nel sesso maschile e rappresenta la seconda causa di morte per tumore nei paesi industrializzati. Negli stadi di malattia localizzata il trattamento primario prevede la chirurgia radicale o la radioterapia esclusiva. Nei casi di malattia metastatica o di recidiva dopo trattamento primario, l’impiego dell’ormonoterapia (LH-RH analoghi, antiandrogeni, da soli o in associazione) consente di ottenere una risposta clinica per circa 2-3 anni. Successivamente si instaura un quadro di ormonorefrattarietà che porterà all’exitus il paziente. Per il trattamento del carcinoma ormonorefrattario abbiamo a disposizione diverse strategie che comprendendo oltre alla chemioterapia, la terapia radiometabolica, la radioterapia palliativa e l’utilizzo di bisfosfonati. In passato la chemioterapia in questa fase della malattia ricopriva un ruolo esclusivamente palliativo; nel 2004 gli studi di Tannock e coll. e Petrylak e coll hanno dimostrato un beneficio in sopravvivenza nell’impiego di un regime chemioterapico di associazione con Docetaxel 75 mg/mq ev ogni 3 settimane e Prednisone 5 mg per os x 2/die, che è poi diventato il trattamento standard di prima linea nei pazienti affetti da carcinoma prostatico ormonorefrattario. La somministrazione di chemioterapici a bassa dose e per tempi prolungati, nota col nome di Chemioterapia Metronomica, sembra avere una migliore attività antiangiogenica rispetto alla chemioterapia convenzionale. Studi clinici di chemioterapia metronomica condotti anche sul carcinoma della prostata ormonorefrattario hanno dimostrano una attività antitumorale in assenza di tossicità rilevanti.
I risultati dell’impiego di Vinorelbina orale metronomica presentati dall’Hellenic Collaborative Group nel 2005, hanno mostrato come il trattamento sia attivo in pazienti affetti da tumore del rene, del polmone non microcitoma, del carcinoma ovarico, del carcinoma prostatico e del sarcoma di Kaposi. In questi pazienti è stato riportato un controllo di malattia ed una buona tollerabilità del trattamento.
In Italia Amadio e coll. hanno testato il trattamento metronomico con Vinorelbina orale in pazienti con tumori solidi pretrattati e scadente performance status, evidenziando un ottimo profilo di tollerabilità.
Queste evidenze di carattere clinico costituiscono il razionale dello studio di fase II condotto presso l’U.O. di Oncologia Medica 2 Universitaria di Pisa. Questo studio di fase II valuta l’attività della terapia metronomica con Vinorelbina orale e Desametasone in pazienti affetti da carcinoma prostatico ormonorefrattario. Nel nostro studio sono stati arruolati 41 pazienti di cui 3 hanno ricevuto VNR orale più Desametasone in prima linea, 18 in seconda linea e 20 in linee successive. L’obiettivo primario dello studio è la valutazione del numero di pazienti liberi da progressione a 12 settimane dall’inizio del trattamento. L’associazione di Vinorelbina orale metronomica e Desametasone, è da ritenersi interessante se la percentuale di pazienti non progrediti a 3 mesi dalla somministrazione della terapia metronomica, è di almeno il 50%.
Gli obiettivi secondari sono la riduzione dei livelli plasmatici di PSA maggiori del 50%, la valutazione delle risposte obiettive secondo i criteri RECIST, il profilo di tossicità (criteri NCI), la sopravvivenza globale, le variazioni dei livelli plasmatici di TPS-1, di VEGF e di sVEGFR-2. Inoltre la Qualità di Vita e il controllo del dolore sono valutati rispettivamente con questionari QLQ-C30 e con scala VAS.
In termini di attività, l’obiettivo primario dello studio, in accordo con il disegno statistico, è stato raggiunto. Il 60% dei pazienti (24 pazienti su 40 valutabili) sono risultati liberi da progressione a dodici settimane dall’inizio del trattamento. La riduzione del PSA >50% è stata osservata in 14 pazienti su 40 (35%); inoltre tra i 12 pazienti valutabili secondo i criteri RECIST, 2 hanno avuto risposta parziale e 9 stabilità di malattia.
Il trattamento si è dimostrato ben tollerato, non sono state osservate tossicità di grado 4. L’Overall Survival mediana, è risultata pari a 14,37 mesi (95%: IC: 9,85-18,88); la Progression free Survival mediana è risultata pari a 3,02 mesi (95%: IC: 1,3-4,7).
Le analisi dei livelli plasmatici di TPS-1, di VEGF e di sVEGFR sono attualmente in corso presso il Dipartimento di Farmacologia e Chemioterapia, Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Pisa.
In conclusione il trattamento di chemioterapia metronomica con Vinorelbina orale in associazione a Desametasone, in pazienti con carcinoma prostatico ormonorefrattario si è dimostrato ben tollerato. Il dato relativo al tasso di pazienti liberi da progressione biochimica e strumentale è incoraggiante e pertanto questo trattamento sperimentale potrà essere valutato in ulteriori studi clinici.

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