Tesi etd-04192011-145615 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PROFETI, DANIELE
URN
etd-04192011-145615
Titolo
La riqualificazione del quartiere di Bon Pastor
a Barcellona - Progetto preliminare per un insediamento di edilizia
sociale
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE
Relatori
relatore Prof. Nardini, Gaetano
relatore Prof. Cutini, Valerio
relatore Prof. Cutini, Valerio
Parole chiave
- Barcellona urbanistica cerdà riqualificazione bon
Data inizio appello
10/05/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
10/05/2051
Riassunto
La tesi tratta della riqualificazione urbanistica del quartiere di edilizia sociale di Bon Pastor a Barcellona, Spagna. Partendo da un’analisi dello sviluppo urbanistico della città dalle sue origini ad oggi passando per il noto Plan Cerdà e dallo studio di altri interventi di riqualificazione con housing sociale nei da parte dell’amministrazione comunale, si sono quindi analizzati i mutamenti nel tempo del solo quartiere.
La ricerca sulle radici storiche ha evidenziato alcune delle problematiche che il quartiere porta con sé sin dalla sua nascita, intorno agli anni ’30 del secolo scorso, e diversi aspetti di grande rilievo, come la necessità di porre al centro del progetto le aree di incontro e socializzazione e di favorire lo sviluppo socioeconomico mediante una maggiore presenza di servizi pubblici e privati.
La lettura del contesto (tipi edilizi, attività economiche, assi viari, servizi ed attrezzature presenti) ha permesso di delineare i tratti compositivi ed urbanistici del progetto richiamando l’assetto urbano presente nel perimetro dell’Eixample di Cerdà ed offrendone una nuova interpretazione, influenzata dalle necessità specifiche del quartiere e dall’esigenza di caratterizzare il quartiere con particolari soluzioni stilistiche.
Il tessuto urbano esistente è stato mantenuto nelle sue direttrici principali, garantendo una rapida lettura della viabilità del quartiere. La distribuzione dei flussi di traffico riprende il sistema che la città ha adottato quando è stato riordinato l’assetto della viabilità, in occasione dei giochi olimpici del 1992, con una strada di sezione più ampia sul perimetro più esterno e una serie di strade più piccole che attraversano l’area da un estremo all’altro. Nel caso di Bon Pastor le vie interne, pavimentate diversamente rispetto all’anello esterno in asfalto, servono principalmente al raggiungimento dei parcheggi sotterranei dei vari edifici migliorando la vivibilità del quartiere.
Il progetto si articola all’interno dei nuovi isolati individuando cinque differenti tipologie di edifici, una da destinare ai servizi e quattro per l’uso residenziale, che si fondono attraverso una serie di spazi pedonali ed aree verdi ottenendo un risultato suggestivo e funzionale, con i servizi in posizione centrale e la parte residenziale sviluppata attorno mediante linee che valorizzano il profilo degli edifici e garantiscono scorci prospettici sempre diversi. In totale risulteranno 10 costruzioni di sette piani per servizi e 24 di tipo residenziale di quattro piani. Una ulteriore elaborazione è stata condotta al fine di standardizzare i vari edifici residenziali in termini di distribuzione interna, ottenendo per i 628 appartamenti complessivi sette diversi tipi di alloggio (di cui 3 sono individuabili in 2 edifici ed i restanti 4 negli altri 2) con una estensione che va dai 51 agli 85 m2, mentre per gli edifici destinati a servizi la struttura è stata concepita su pilastri, in modo da massimizzare la libera distribuzione interna degli spazi, senza ulteriori approfondimenti.
La ricerca sulle radici storiche ha evidenziato alcune delle problematiche che il quartiere porta con sé sin dalla sua nascita, intorno agli anni ’30 del secolo scorso, e diversi aspetti di grande rilievo, come la necessità di porre al centro del progetto le aree di incontro e socializzazione e di favorire lo sviluppo socioeconomico mediante una maggiore presenza di servizi pubblici e privati.
La lettura del contesto (tipi edilizi, attività economiche, assi viari, servizi ed attrezzature presenti) ha permesso di delineare i tratti compositivi ed urbanistici del progetto richiamando l’assetto urbano presente nel perimetro dell’Eixample di Cerdà ed offrendone una nuova interpretazione, influenzata dalle necessità specifiche del quartiere e dall’esigenza di caratterizzare il quartiere con particolari soluzioni stilistiche.
Il tessuto urbano esistente è stato mantenuto nelle sue direttrici principali, garantendo una rapida lettura della viabilità del quartiere. La distribuzione dei flussi di traffico riprende il sistema che la città ha adottato quando è stato riordinato l’assetto della viabilità, in occasione dei giochi olimpici del 1992, con una strada di sezione più ampia sul perimetro più esterno e una serie di strade più piccole che attraversano l’area da un estremo all’altro. Nel caso di Bon Pastor le vie interne, pavimentate diversamente rispetto all’anello esterno in asfalto, servono principalmente al raggiungimento dei parcheggi sotterranei dei vari edifici migliorando la vivibilità del quartiere.
Il progetto si articola all’interno dei nuovi isolati individuando cinque differenti tipologie di edifici, una da destinare ai servizi e quattro per l’uso residenziale, che si fondono attraverso una serie di spazi pedonali ed aree verdi ottenendo un risultato suggestivo e funzionale, con i servizi in posizione centrale e la parte residenziale sviluppata attorno mediante linee che valorizzano il profilo degli edifici e garantiscono scorci prospettici sempre diversi. In totale risulteranno 10 costruzioni di sette piani per servizi e 24 di tipo residenziale di quattro piani. Una ulteriore elaborazione è stata condotta al fine di standardizzare i vari edifici residenziali in termini di distribuzione interna, ottenendo per i 628 appartamenti complessivi sette diversi tipi di alloggio (di cui 3 sono individuabili in 2 edifici ed i restanti 4 negli altri 2) con una estensione che va dai 51 agli 85 m2, mentre per gli edifici destinati a servizi la struttura è stata concepita su pilastri, in modo da massimizzare la libera distribuzione interna degli spazi, senza ulteriori approfondimenti.
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