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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-04182013-162214


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
SAVOIA, FRANCESCO
URN
etd-04182013-162214
Titolo
Le riforme del sistema giudiziario inglese nel XXI secolo: dall'House of Lords alla Supreme Court of United Kingdom.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Tarchi, Rolando
Parole chiave
  • constitutional reform act
  • united kingdom
  • uk
  • supreme court
Data inizio appello
06/05/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
06/05/2053
Riassunto
La data del 24 marzo 2005, per l’ordinamento giuridico inglese, è una data di fondamentale importanza: quel giorno infatti il Constitutional Reform Bill, pre-sentato a cura del governo laburista dell’allora Premier Tony Blair, ha ricevuto il Royal Assent da parte della Regina, dando così luogo all’entrata in vigore del Constitutional Reform Act, definito come “il cambiamento più profondo nel ramo giudiziario della (…) costituzione dai tempi dell’Act of Settlement”.
Per mezzo di questa riforma l’ordinamento britannico si è adeguato alle in-dicazioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (la quale, nel caso McGon-nell , aveva riscontrato da parte del Regno Unito una violazione dell’art. 6 CE-DU), giungendo a dare un’attuazione più completa al principio di separazione dei poteri teorizzato da Montesquieu: la riforma, infatti, ha radicalmente modificato il ruolo del Lord Chancellor, il quale in precedenza rivestiva importanti ruoli all’interno dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario; ha istituito una Appoint-ment Commission per la selezione e la nomina dei giudici delle Corti di Inghilter-ra e Galles, in precedenza di competenza del Lord Chancellor stesso e del Primo Ministro, dotandola di procedure atte a garantire maggior trasparenza nei proce-dimenti di selezione dei candidati stessi, e quindi maggior indipendenza dei futu-ri giudici dagli altri poteri dello Stato; ma il Constitutional Reform Act del 2005 ha altresì istituito un nuovo organo giudiziario di ultima istanza: la Supreme Court of the United Kingdom, la cui creazione è stata definita un “landmark mo-ment in constitutional and legal development”.
La Corte Suprema, istituita dal Constitutional Reform Act del 2005 e sedu-tasi per la prima volta il 1 ottobre 2009, ha preso il posto del previgente organo di vertice dell’ordinamento inglese, l’Appellate Committee della House of Lords. Al-la stessa sono state attribuite tutte le competenze prima spettanti all’Appellate Committee, per cui “The Supreme Court is the final court of appeal for all United Kingdom civil cases, and criminal cases from England, Wales and Northern Ire-land”, ma ad essa è stata altresì attribuita la giurisdizione in tema di devolution in precedenza di competenza del Judicial Committee of the Privy Council.
Lo scopo che si propone il presente elaborato, oltre all’esposizione del pro-cedimento e delle ragioni che hanno portato all’emanazione del Constitutional Reform Act, delle innovazioni apportate dallo stesso al procedimento di selezione e nomina dei giudici del Regno Unito (con particolare riferimento ai candidati al-la carica di justice of the Supreme Court), è quello dell’analisi delle procedure per adire la Corte Suprema, dei poteri della nuova Corte ed il loro utilizzo alla luce dei primi anni di attività della stessa, in modo da fornire un quadro sulla regola-mentazione interna, sulle procedure seguite e sui provvedimenti pronunciati dal nuovo organo giudiziario di vertice del Regno Unito, e mettere altresì in risalto eventuali significative differenze rispetto all’Appellate Committee of the House of Lords: in altri termini, illustrare le conseguenza di una scelta, quella del legislatore d’oltremanica, che ha inevitabilmente cambiato il tradizionale assetto giuridico di uno degli ordinamenti più antichi, studiati ed ammirati della storia.
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